La caccia di selezione può davvero fronteggiare i problemi causati dal cinghiale? E si può davvero parlare di caccia di selezione al cinghiale? La nuova legge obiettivo toscana offre a Samuele Tofani la possibilità di rispondere a queste due domande nell’inchiesta che apre il nuovo numero di Cinghiale che Passione, ottobre-novembre 2016, in edicola dal 20 settembre. Due cinghialai, un selettore e un biologo approcciano la questione da punti di vista diversi per tentare di risolvere un rompicapo complessissimo.
Biologia ed etologia del cinghiale sono affrontate da Davide Pittavino nell’articolo che pone in primo piano abitudini e comportamenti dell’animale nel corso dell’anno: per prevederli non bisogna tralasciare la grande variabilità che possono assumere in funzione della latitudine, del grado di purezza genetica della popolazione e della disponibilità alimentare.
Ivano Confortini analizza invece i metodi di prevenzione dei danni da cinghiale, senza dimenticare le procedure per alterare i parametri demografici delle popolazioni.
Ma la gestione del cinghiale non si ferma alla biologia: dal colpo giusto all’eviscerazione rapida, dal rito sentito delle divisione delle parti alla corretta frollatura, Raffaele Liaci Pessina presenta i comportamenti da adottare per salvaguardare il valore sanitario e l’apporto nutrizionale della carne di cinghiale.
La caccia al cinghiale è però anche gestione di rapporti personali, e come in tutti i rapporti c’è bisogno di regole e gerarchia: il ruolo fondamentale assunto dal caposquadra al cinghiale rende necessario un percorso formativo lungo e complesso, con l’obiettivo di fornirgli tutti gli elementi necessari all’organizzazione e direzione delle operazioni di braccata. Ivano Confortini definisce le caratteristiche essenziali di un buon caposquadra, per il quale poi saranno naturalmente l’esperienza acquisita sul campo e l’innato carisma a fare la differenza.
Nella parte tecnica della rivista, Vittorio Taveggia presenta una disamina di camerature, palle e armi più proficuamente utilizzabili nell’aspetto al cinghiale, caccia abbastanza recente e talvolta osteggiata ma che in alcune circostanze può rivelarsi davvero intrigante.
Nell’Arena, Matteo Brogi stavolta mette a confronto i diversi punti rossi sul mercato: reflex oppure olografici, facilitano l’acquisizione del bersaglio e una maggiore efficacia nel tiro istintivo e non a caso sono entrati nella dotazione di molti cinghialai.
E nel campo degli accessori stanno prendendo campo gli orologi specifici per la caccia: ancora Matteo Brogi ha provato e recensisce il finlandese Suunto Traverse Alpha Foliage.
Cinofilia: Serena Donnini presenta i tratti essenziali dell’addestramento di un cane da lavoro e poi descrive nello specifico le caratteristiche del Deutscher jagd terrier, nato da incroci ragionati con l’old english wirehaired terrier e il welsh terrier. Animale polivalente sopra e sotto terra, rappresenta una buona opzione se si sceglie la caccia in girata col cane limiere.
Le storie di caccia vissuta arrivano sia dall’Italia sia dall’estero, a firma di Pina Apicella e Marco Braga: la prima presenta il resoconto di una straordinaria due-giorni fianco a fianco con i selecontrollori nel Parco Nazionale del Pollino, il secondo condivide con i lettori il battesimo al cinghiale del figlio Paolo nei boschi della Croazia.
Il capitolo culturale è introdotto da Sandra Salvato, che ripercorre la caccia a Pompei tra mito e realtà. Immancabili poi le rubriche di veterinaria e gastronomia: Alessandro Arteconi e Aldo Fiordelli affrontano rispettivamente i principi della giusta alimentazione del cane e i criteri per combinare in cucina la complementarità di cacciata e cacciagione.
Come sempre, completano la rivista gli spazi dedicati ad approfondimento legale, domande e foto dei lettori, news, attualità e agli scatti più belli delle emozioni della caccia.
Remington 783 Scoped, l’essenza della selezione
Il modello 783 di Remington è una carabina primo prezzo essenziale ma precisa. Nel suo nuovo allestimento viene proposta con un'ottica standard di onesta qualità che la rende un'opzione interessante per chi si avvicini alla selezione.
Armasight Helios 336 3-12x42: meglio che di giorno
Un’elevata definizione del dettaglio fino a grande distanza, videoriprese ad alta definizione e la capacità di evidenziare immediatamente un animale rispetto all’ambiente circostante, anche dietro un cespuglio o nell’erba: sono le prestazioni dell’ottica Armasight Helios 336 3-12x42.
Argo E Battue, lo specialista
Una carabina estremamente compatta, maneggevole e ad alta visibilità, disegnata per garantire la massima spontaneità di utilizzo durante la battuta sono le caratteristiche principali dell’Argo E Battue, recensita su Cinghiale che Passione ottobre-novembre 2016: varie soluzioni tecnologiche assicurano migliore portabilità, libertà di movimento e sicurezza durante la caccia.