Caccia in Macedonia
Territori immensi e colture in molti casi a perdere di girasole e altri seminativi fanno della Macedonia del nord un perfetto mosaico in cui i selvatici e la caccia trovano una dimensione naturale ideale. Il caldo nelle lunghe giornate estive è in molti casi un limite pesante per la caccia con i cani da ferma e molto spesso soprattutto nel mese di agosto è consigliabile concedere lunghe pause ristoratrici ai cani. Non manca sicuramente il modo di distrarsi perché i voli dei colombacci rapiscono spesso lo sguardo mentre si è in caccia vagante, se poi ci si sofferma in attesa nei pressi dei campi di girasole la caccia diventa immediatamente coinvolgente. Per gli amanti di questi selvatici l’organizzazione Lituania Club in collaborazione con l’agenzia locale Caccia Est organizzano anche dei soggiorni dedicati a partire dai primi giorni del mese di agosto. I campi di girasole vengono seminati in periodi diversi in modo da ottenere una maturazione graduale e prolungata nel tempo di queste coltivazioni che rappresentano un motivo di permanenza dei selvatici. Altra situazione la nostra, che ci vede in viaggio alla metà di settembre per la caccia con i cani da ferma alle quaglie e l’addestramento sulle starne, ma non ci facciamo mancare l’occasione per raccontarvi un piacevole mattino di pausa in cui con Roberto Meloni abbiamo voluto dedicarci all’aspetto delle tortore e dei colombacci.
Video: Caccia ai colombacci e tortore in Macedonia
Un momento senza dubbio di nostalgia per noi cacciatori italiani, vedere un grande numero di tortore sorvolare all’alba i campi di girasole lasciandoci lì col fiato sospeso ad ammirarne il volo radente e veloce fra gli ultimi colori dell’estate illuminati dal sole nascente. Difficile rinunciare, così abbiamo deciso di riprovare giusto il sapore dolce e amaro del ricordo fra qualche stoccata e qualche tiro di passata a questi selvatici nel nostro ultimo giorno di viaggio. Tanti gli avvistamenti di selvatici vicini e lontani, belle le occasioni raccolte senza alcuna pretesa ma solo con la gioia di poter praticare una caccia che in Italia ci è stata improvvisamente impedita senza un reale fondamento scientifico provato.
Sono molti e senza controllo i paesi in cui vengono svolti atti di cattura illegale e bracconaggio senza alcun rispetto per questi e altri selvatici, ma come sempre invece di prevedere un piano serio e condiviso di tutela per questo selvatico è risultato più facile rivolgere lo sguardo verso noi cacciatori che soltanto nell’ultima parte del periodo di migrazione ci dedichiamo per due giornate alla caccia delle tortore, rispettosi delle regole ma ugualmente puniti.
Un capitolo triste della recente storia del mondo venatorio che speriamo troverà una soluzione tecnica per una gestione plausibile fondata su dati scientifici e soprattutto su un atteggiamento coerente fra vari paesi del mondo in cui la streptopelia turtur è specie presente e da tutelare, non da proibire ai pochi che rispettano i tempi e i modi di prelievo. Vi lasciamo alle immagini del nostro mattino di caccia dal campo in cui non sono stati di certo i numeri, ma i brividi di una passione perduta e recuperata ad avere un valore inestimabile.