Il Consiglio dei Ministri deliberando l'esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni Toscana, Calabria, Liguria, Marche, Puglia, Lombardia e Umbria, dispone la modifica del loro calendario venatorio con la chiusura della caccia al 20 gennaio 2016 per le specie tordo bottaccio, beccaccia e cesena. “L'intervento – si legge nella parte del comunicato stampa relativa - si è reso necessario per evitare che il limite al 31 gennaio fissato dalle Regioni interessate facesse coincidere la stagione della caccia di una o più delle specie indicate con il periodo prenuziale o di riproduzione, determinando cosi una violazione della normativa europea e andando ad aggravare la posizione dell'Italia rispetto all'eventuale chiusura negativa del caso Eu-Pilot 6955/2014, avviato dalla Commissione europea. Nulla quindi sembrano potere gli studi e i pareri degli osservatori e degli organi competenti che dimostrano da tempo con catture e inanellamenti come la migrazione prenuziale di queste specie nel nostro Paese avvenga dalla seconda decade di febbraio.
In realtà UE PILOT 6955/2014 ENVI della Commissione europea è una semplice richiesta di informazioni sui calendari venatori italiani e su cui la Commissione dovrà esprimersi successivamente, non una richiesta di stravolgimenti dunque. Gli articoli 2.7.3 e 2.7.10 della Guida Europea alla Disciplina della Caccia nell’ambito della Direttiva 79/409/CE (oggi 147/2009/CE), esplicitamente prevedono che le Regioni degli Stati Membri possano discostarsi dal dato Key Concepts nazionale, quando in possesso di dati scientifici che dimostrino una differenza nei tempi di migrazione delle specie cacciabili.
Il documento Key Concepts che tiene conto delle date di inizio di migrazione prenuziale nei diversi paesi presenta delle incongruenze incomprensibili nel confronto fra Paesi confinanti. Si tratta infatti delle stesse popolazioni di specie migratrici (beccaccia, tordo bottaccio e cesena) che si diffondono uniformemente in Spagna, Francia mediterranea e Italia per lo svernamento e che da qui nella seconda decade di febbraio partono per fare ritorno ai luoghi di nidificazione. L’evidente difforme applicazione della dir. 2009/147/CE fra Spagna, Grecia, Francia e Italia che determina disparità di trattamento fra cittadini europei giacché la chiusura anticipata della caccia in Italia al 20 gennaio rispetto alla consentita chiusura della caccia al 20 febbraio in Spagna e in Francia non sembra avere nessun fondamento scientifico.