Solo chi non ha passioni coinvolgenti, chi nei suoi week-end il massimo della distanza che può percorrere è quella tra il salotto di casa e la sala da pranzo (al netto del cagnolino da portare a fare pipi al parco vicino casa) non può capire ed apprezzare l’importanza di avere accanto a sé una donna intelligente, capace di accettare assenze nei giorni di festa, pantaloni strappati da rammendare, stivali sporchi di fango e, se capita, qualche bel fagiano da spennare e cucinare per gli amici. Una donna ben conscia che l’equilibrio della coppia è fatto anche di comprensione e di condivisione.
Non una, ma cento o mille volte, mi sono chiesto quanto sia difficile per una persona normale, poter coniugare la passione per la caccia con il resto degli impegni lavorativi e famigliari.
Sulle orme di Gigi Marzullo, mi sono fatto una domanda e mi sono dato una risposta. Ovviamente è la mia di risposta, ma penso accomuni anche altri cacciatori che hanno fatto la stessa riflessione in merito.
È fuori di dubbio che quando sei giovane è molto più semplice gestire il tuo tempo come meglio credi, stabilendo i tempi di marcia, le pause ecc. La fidanzata se c’è può anche aspettare, e se non vuole perché è stanca di farlo o semplicemente perché ha una alternativa che ritiene più valida, avanti un’altra per un nuovo giro di walzer, tanto c’è mamma che pensa più o meno a tutto senza lamentarsi. Una mamma con origini contadine, chioccia a prescindere come solo loro sanno essere, ampiamente collaudata con i trascorsi venatori del babbo e del nonno.
Si sta in campagna quando e quanto si vuole, al rientro ci si riposa il giusto e poi via con gli amici a fare sana bisboccia tra una birra e l’altra. Una vita spensierata fatta di forza fisica che ti sostiene per arrivare a fare le ore piccole e di un entusiasmo determinato da una mente libera e senza particolari impegni personali di vita quotidiana.
Poi il tempo passa e inevitabilmente si cresce. Il lavoro diventa più difficile e magari prevede responsabilità non derogabili ad altri. Una delle tante ragazze che ti giravano intorno (la migliore) ora è diventata la tua compagna o moglie e magari, in casa sgambetta già un trottolino o una pinocchietta, che reclama su di sé tutte le attenzioni del mondo.
Questo per un “uomo cacciatore” è il momento più difficile. Lo definirei quasi uno spartiacque della sua vita. Da una parte pulsa la passione per la caccia, una passione più matura ma non per questo meno intensa, che rischia di mettere a dura prova il rapporto coniugale, generando contrasti in alcuni casi anche pericolosi. Dall’altra il dovere di marito e soprattutto di padre che per quanto mi riguarda non può essere subordinato a niente e a nessuno.
Se avete avuto la fortuna di incontrare una donna speciale come l’ho avuta io, e di avere con lei e fin da subito stabilito cosa rappresenti per te la caccia e quanto lei sia disposta a sacrificare, o meglio a condividere per vederti felice e sereno, allora la strada si fa tutta in discesa.
L’egoismo non deve mai prevalere e la stagione venatoria è tale che resta comunque ancora tanto tempo da dedicare alla famiglia e, perché no, a gratificare la tua donna assecondandola in quelle che sono le sue passioni o desideri. Nel rapporto di coppia come nella vita, il compiacere al proprio partner è una bella virtù.
In caso contrario si arriverà inevitabilmente ad uno spiacevole bivio dove non sarà semplice salvare capra e cavoli e dove a ciascuno di noi competerà assumersi le proprie responsabilità della vita presente e di quella futura. L’intelligenza sta nel non arrivare mai all’estremo delle cose.
Quella che normalmente viene definita la “terza età” sarà invece l’esatto opposto, in quanto la tua donna oltre ad aver fatto il callo alle tue assenze e a tutto il resto, sarà totalmente impegnata a fare la nonna, a guardare le sue fiction preferite oppure a giocare a ramino con le sue storiche amiche. Non sorprendetevi se diventerai fastidioso o semplicemente un intralcio alle faccende domestiche e arriverà al punto di auspicare una tua costante uscita (ma domani non vai a caccia?), che ti farà sorgere anche qualche dubbio.
Insomma, la vita di un cacciatore non è per niente semplice o scontata. Ciò che conta è di provare a mantenere la giusta calma, oltre all’equilibrio necessario per arrivare indenni alla terza età, quando di tempo ne avrete a iosa, quando la moglie avrà ritirato gli affilati artigli, ma tu inizierai a perdere forza e i primi acciacchi prenderanno gradualmente il posto dell’entusiasmo.
Come spesso accade, chi ha il pane non ha i denti, e allora godetevi la vita e le vostre passioni secondo le priorità che vi siete dati per non avere poi rimpianti.
Chi non se la sente di passare sotto queste forche caudine, meglio che vada a giocare a tennis, a calcio e perché no, a portare tre volte al giorno il barboncino della moglie a fare pipì nel giardino sotto casa.
“Se la passione ti guida, lascia che sia la ragione a tenere le redini” - Benjamin Frankin
Viva la caccia e viva i cacciatori!