L’unica cosa che ci ricorda il tempo in cui viviamo è la nostra macchina che sale lungo i tornanti ghiaiosi che ci porteranno nel punto più alto da cui partire in cammino. Tutto il resto intorno parla di un mondo lontano e diverso, in cui i ritmi vengono scanditi dalla luce del sole e dall’avvicendarsi delle stagioni. L’inverno è alle porte e la prima brina imbianca le zone d’ombra lungo i versanti della montagna, ma non se ne preoccupa l’anziano pastore sorridente che ci saluta cordialmente mentre guida il suo gregge di capre nei prati d’altura. Non abbiamo ancora liberato i cani né preso i fucili, ma siamo già a caccia con la mente, che in fondo è proprio questo, libertà e simbiosi con l’ambiente che irretisce i sensi, allontanando e rendendo effimero ogni altro pensiero.
Sono con Ilija Zovko, il cacciatore e accompagnatore locale che gestisce l’agenzia Le due Regine in questi luoghi e insieme decidiamo di partire da un versante ripido e soleggiato, punteggiato da piccole macchie di carpini fra le rocce in cui le coturnici trascorrono solitamente le ore centrali del mattino. D’ora in avanti, solo silenzio e cammino concentrato dietro alla cerca dei nostri setter, le poche parole necessarie a disporci correttamente sul terreno sono sufficienti, perché la caccia in montagna ha le sue regole non scritte e le coturnici sono severe nel farle rispettare.
Alectoris Graeca, selvatico che ha ispirato fra le più belle pagine di letteratura venatoria, (vale la pena ricordare fra tutte quelle di Annibale Bocchiola) per la magia dei luoghi che abita, sempre aspri e incantevoli insieme, capaci di esaltare le doti di grandi cani e regalare al cacciatore emozioni irripetibili altrove. Ne esistono quattro sottospecie diverse: Alectoris graeca graeca (Meisner, 1804) - si trova soprattutto nei Balcani; Alectoris graeca orlandoi Priolo, 1984 - diffusa nella penisola italiana; Alectoris graeca saxatilis (Bechstein, 1805) - vive nelle Alpi, in Slovenia e nell'Appennino settentrionale; Alectoris graeca whitakeri Schiebel, 1934 - endemica della Sicilia. Le sue strategie di difesa mai scontate variano con l’orografia del territorio e con l’andamento della stagione.
La caccia alle coturnici coi cani da ferma in Bosnia Erzegovina
Vecchi esemplari possono depistare i predatori per consentire la fuga alla brigata, altre volte il volo simultaneo e lontano verso il vuoto dei precipizi lascia soltanto lo spazio all’immaginazione di nuove sfide per il cacciatore. In molti casi è infatti prudente anche non sparare, evitando di eccitare i cani in inseguimenti che potrebbero concludersi con cadute rovinose e fatali. Se si riesce a raggiungere la vetta per udirne il canto alle prime luci dell’alba si hanno sicuramente alcune possibilità in più di orientarsi verso la brigata che comunque resterà in movimento anche durante il canto illudendo e deludendo spesso facili aspettative. Le giornate che ci apprestiamo a mostrarvi sono state faticose e fortunate insieme. Molte le coturnici che i cani ci hanno concesso di vedere, alcuni vecchi esemplari che hanno richiesto gambe e cuore prima di concedersi alla vista, altre brigate involatesi in lontananza, dove è stato solo possibile ammirarne e seguirne il volo tra le rocce dalla bindella del mio fucile.
In queste zone montane della Bosnia Erzegovina la pastorizia rappresenta ancora la principale attività delle piccole comunità rurali che vi risiedono. Greggi al pascolo rappresentano una risorsa ovviamente anche per le popolazioni di coturnici che traggono sostentamento dalla germinazione delle nuove erbe brucate e dagli invertebrati che proliferano intorno agli escrementi lasciati dal passaggio degli animali domestici. Anche la vita degli uomini qui è ancora legata a poche semplici e fondamentali esigenze che non hanno bisogno di stravolgere o deturpare il paesaggio per essere soddisfatte. Anche i cacciatori, impossibile non sottolinearlo sanno dare il giusto valore ai selvatici che abitano la montagna prelevando solo ciò che è consentito dalla legge e dal buonsenso di chi vuole avere l’opportunità di confrontarsi con le coturnici oggi e soprattutto domani.