C’è sicuramente qualcosa di vero nella grande soddisfazione rivendicata dai cacciatori che cacciano beccacce esclusivamente nei soliti luoghi che conoscono e fanno parte del proprio territorio e bagaglio di esperienze personali. Anch’io lo penso ogni volta che arrivano le beccacce sulle mie colline e montagne dell’Appennino marchigiano, ma poi riflettendoci, ammetto che è più un riflesso della memoria e quindi della nostalgia di quando le trovavo con mio padre e con i tanti cani del passato, una gioia sempre uguale e diversa che si rinnova ancora oggi alla vista di quel meraviglioso uccello dai tratti orientali giunto da chissà dove fino a noi, nel nostro bosco. È una questione di attese ripagate, di rituali, di sacrifici fatti e di momenti che si sentono profondamente meritati, anche se poi la beccaccia è sempre un selvatico capace di difendersi nel proprio habitat in ogni parte del mondo. Anzi, come sostengo dal mio primo viaggio di caccia che intrapresi con i primi risparmi all’età di 21 anni, è molto più facile per cacciatore e cane trovare beccacce nei posti che ben si conoscono e dove molto spesso si riescono a guidare anche cani mediamente esperti sulle rimesse note delle beccacce piuttosto che confrontarsi con selvatici in territori immensi e sconosciuti dove i cani devono avere ottime doti per poter trovare beccacce che invece conoscono perfettamente i luoghi e sono spesso difficili anche solo da vedere. Ma il viaggio venatorio a mio parere è sempre esperienza di vita non solo maggiore possibilità d’incontro; rappresenta libertà, avventura e confronto, una scoperta sempre in atto di se stessi e dei propri cani al cospetto di territori e condizioni diverse.
Video: Caccia alla beccaccia con Lituania Club
A caccia con il team Lituania Club
Il silenzio regna maestoso nelle foreste di conifere e betulle della Lituania, fra colori e spazi in cui solo i ritmi biologici dei selvatici e delle stagioni dettano il tempo. All’uomo è concesso di immergersi in questa tela che ricorda i colori decisi del romanticismo godendone ad ogni passo la forza e la pace insieme che possono infondere in un cacciatore rigenerandolo. Ancora una volta il richiamo della foresta ha vinto, sono gli ultimi giorni di un ottobre mite e per chi ama il bosco è tempo di notti insonni popolate da sagome e ombre volanti che vivono ancora soltanto nel pensiero, ma bastano a rinnovare la voglia di partire con i propri cani. Ho accettato molto volentieri l’invito di Roberto Meloni organizzatore dei soggiorni per i cacciatori in Lituania con la sua compagnia che prende appunto il nome di Lituania Club . Un ragazzo e un cacciatore esplicito e cordiale Roberto, diventato poi un amico come spesso accade nei boschi quando si è animati da questa stessa passione. Qualche giorno prima della mia partenza ho appuntamento con un team di collaboratori della Lituania Club, appassionati cacciatori anche loro che si occupano del trasferimento dei cani su un mezzo specificamente dedicato, un furgone attrezzato e provvisto di ogni comfort per un viaggio di circa 30 ore che porterà in anticipo i cani ad ambientarsi nei box a loro dedicati nella casa di caccia in Lituania.
Io li raggiungerò in aereo 2 giorni dopo con un volo diretto di 3 ore da Roma. Sono queste infatti le due alternative per raggiungere la Lituania; con mezzi propri oppure in aereo sfruttando il servizio di trasporto dei cani dell’organizzazione. In ogni caso i documenti necessari sono il passaporto, la carta europea delle armi da fuoco per dichiarare i propri fucili e le cartucce, passaporti dei cani da ferma con vaccinazioni e antirabbica svolte almeno 21 giorni prima della partenza. All’arrivo ogni fatica derivante dal viaggio o dai preparativi svanisce alla vista dei territori di caccia capaci di infondere anche nel più tranquillo o navigato dei cacciatori un senso di curiosità ed euforia che lascia spazio alla sola gioia di essere arrivati. L’impegno quotidiano di Roberto e dei suoi collaboratori per dare ai cacciatori la migliore ospitalità è palpabile in ogni dettaglio dell’organizzazione della giornata che inizia alle prime luci dell’alba nella spaziosa casa di caccia con una ricca colazione consumata insieme per poi proseguire a caccia fino al rientro serale quando tutti gli ospiti si ritrovano intorno al grande tavolo per la cena prima di riposarsi nelle proprie stanze. Poche e semplici sono le esigenze del cacciatore in viaggio; il benessere dei propri cani, servizi funzionanti per una doccia al rientro dalle lunghe camminate e un buon pasto caldo da condividere in compagnia continuando a parlare e sognare di caccia e di vita con i propri compagni o con i nuovi che si incontrano appunto viaggiando. Niente di tutto questo è mancato con Lituania Club.
La caccia alla beccaccia
I territori gestiti sono divisi in 3 grandi zone che vengono esplorate ciclicamente dai cacciatori senza mai ripercorrere gli stessi luoghi o concentrarsi con eccessiva pressione. Le beccacce qui arrivano dal Nord spinte dalle correnti artiche man mano che la stagione autunnale avanza trovando foreste e praterie umide ideali alla loro sosta e permanenza fino all’arrivo del gelo invernale. Nel nostro soggiorno si alternano le condizioni meteo con dei repentini cambiamenti di temperatura che ci vedono cacciare sia con il sole che con una leggera nevicata durante il terzo giorno. I cani sembrano ambientarsi subito al territorio che anche se pianeggiante li vede in costante movimento aprire il proprio raggio d’azione per ore in zone spesso fitte dove il bosco ceduo si alterna alle abetaie secolari. Fino a questo momento il passo è stato regolare senza particolari picchi quindi anche gli incontri si susseguono con la giusta frequenza mai esagerata né assente, una bellissima caccia dunque per cani e cacciatori pronti al sacrificio ma che alla fine non lascia senza premio gli sforzi compiuti. Sono poche le beccacce visibili rispetto a quelle effettivamente presenti; i selvatici si sono spesso dileguati anticipando il nostro arrivo e capita di vedere i cani in ferma su rimesse appena abbandonate dalle beccacce che quasi mai poi qui si ribattono perché si avanza nella foresta con il luogo di partenza e dunque di ritorno come unico riferimento. Il terreno è ideale e ogni angolo sembrerebbe quello designato ad ospitare una beccaccia eppure sappiamo quanto questi selvatici siano legati ad un territorio da tanti fattori impercettibili ai nostri sensi ma che solo i cani con senso del selvatico e impegno costante potranno intercettare. Alcune delle 6 giornate di caccia iniziano sotto i migliori auspici e i primi incontri si materializzano per poi lasciarci con il ricordo delle prime azioni per il resto del tempo; altre ci vedono camminare per ore senza neanche il minimo accenno di presenza del selvatico per poi vederci impegnati fino alla fine alla rincorsa di beccacce che si sono concentrare in quel particolare bosco che sembrava simile a quelli esplorati in precedenza ma evidentemente non lo era. È la caccia alla beccaccia; dove nulla è mai scontato e le opinioni lasciano necessariamente spazio alla costanza e alla passione di cacciatori e cani. Arte impegnativa e inebriante in ogni luogo, capace in giorni come quelli che vi raccontiamo di far dimenticare il mondo e le nevrosi umane, perdendosi nella severa e necessaria semplicità della natura selvaggia.