Difficile dire quanto possa essere appagante poter lavorare e dedicare le proprie forze ad un universo che si chiama passione. Questo è ciò che è accaduto alcuni anni fa quando per descrivere, raccontare, sostenere e difendere la caccia in ogni suo aspetto ho iniziato a percorrere le strade più diverse che questa attività permette e impone di seguire. Essere cacciatori e reporter significa essere costantemente in viaggio, fisico o mentale per poter raggiungere realmente o con il pensiero mete e percorsi che portano a vivere esperienze venatorie e di vita degne di essere raccontate.
all4hunters.com 2020: Viaggiare con la nostra Mercedes Citan
Da due stagioni, i viaggi per il team all4hunters si svolgono su dei mezzi che un cacciatore come Luca Trivellato, titolare della storica concessionaria Trivellato, pienamente consapevole di quanto fin qui detto, ha deciso di mettere a disposizione della squadra. Un modo per comunicare non solo la possibilità per cacciatori e cinofili di acquistare o noleggiare mezzi industriali dedicati a queste attività, ma anche e soprattutto una condivisione di intenti e passioni che mai come in questo momento hanno bisogno di coesione e unità. Da qui la scelta di riservare a questi clienti anche agevolazioni e opportunità nelle operazioni di acquisto e noleggio dei mezzi che possano essere di aiuto nella ricerca di libertà e soddisfazioni che i viaggi, la natura e la caccia sanno trasmettere.
È un nitido mattino di novembre quando ricevo l’invito da parte di Luca Trivellato per una giornata di ritrovo con lo staff Trivellato a caccia nella Tenuta Vivaldi di Minerbe. Una circostanza che agli inizi dell’autunno ha assunto gli aspetti di una piacevole tradizione che vede riuniti amici cacciatori e colleghi di lavoro. I terreni di questa azienda, gestiti per accogliere selvatici e cacciatori sono costituiti da coltivazioni a perdere miste ad incolti e fossati per ottenerne un ambiente vario e un habitat ideale per la caccia al fagiano e non solo. Il tempo di preparare il necessario da portare con me e sono in viaggio con il Mercedes Citan e i cani al seguito immaginando questa trasferta come una ritrovata possibilità di rivedere gli amici della Trivellato mettendo in campo al confronto con i fagiani un giovane setter inglese che sembra aver iniziato bene la stagione. Il clima che trovo al mio arrivo è quello ottimista e conviviale che neanche un anno scandito da eventi nefasti come quello in corso è riuscito fortunatamente a cambiare. La caccia è anche questo, impegno costante e fiducia incrollabile in un futuro migliore.
La pianura padana è ancora avvolta dalla nebbia del mattino, ma i primi raggi di sole penetrano prepotentemente annunciando una giornata dal clima gradevole. Abbiamo tempo di organizzarci con le dovute autorizzazioni nella casa di caccia prima di dividerci in piccoli gruppi nelle diverse zone che ci vengono assegnate. Il mio compagno di caccia in questa occasione è Giuseppe Trivellato, cacciatore appassionato e attento, corretto in ogni azione di caccia ed efficace in più occasioni quando il lavoro del mio giovane cane meritava di essere premiato. Ci disponiamo sul terreno avanzando lentamente, godendo con serena e necessaria calma il piacere della caccia al fagiano che richiede al cane il tempo necessario alla ricostruzione delle numerose uste dei selvatici in movimento e in fuga fra la vegetazione ancora carica di rugiada del mattino. L’umidità persistente del terreno non semplifica il lavoro del setter, ma è ciò che voglio. I selvatici sono presenti in buon numero e ogni incontro deve essere guadagnato con tenacia e attenzione. I fagiani tendono infatti ad involarsi a distanza di sicurezza sentendoci arrivare e solo con la giusta cautela e determinazione i cani possono riuscire a costringerli al volo a tiro utile.
Le ore discorrono fra piacevoli guidate e incontri che permettono ai cani di assumere sempre maggiore consapevolezza al cospetto dei fagiani che accendono la loro passione. La storica casa di caccia ci attende per il consueto ritrovo conviviale di fine giornata. Gli immancabili racconti ed aneddoti animano le ultime battute di un giorno che offre tanti spunti di riflessione sul presente e il futuro di questa passione che custodisce il suo volto più umano e interessante fra opinioni diverse che si incontrano e rispettano. Le pareti della stanza in cui ci troviamo sono ricche di cimeli appartenuti ai coltivatori di riso e ai cacciatori che in questi territori hanno vissuto memorabili stagioni, fra tutti c’è però un’immagine che cattura la mia attenzione. Una foto ricordo ritrae due campioni della storia del ciclismo, Coppi e Bartali insieme a caccia, avversari nella vita agonistica e amici in quella venatoria. La caccia, se animata dal buonsenso e da spiriti nobili che condividono l’amore per la vita e la natura, potrebbe riuscire ancora ad unire ciò che ogni altro interesse tenta di dividere.