Si guarda con timidezza la telecamera fuggendone l’obbiettivo e trattenendo le naturali emozioni ; iniziano sempre così le giornate in compagnia dei cacciatori di cinghiali prima di dare inizio alla battuta. Pochi minuti durante il ritrovo, qualche scambio di ricordi e si realizza in un attimo di essere invece tutti figli della stessa antica passione che merita di essere raccontata. Accade tutto in pochi attimi, l’occhio curioso della telecamera diventa amico, le incertezze lasciano spazio all’entusiasmo e ci si prepara all’avventura che sta per iniziare. Sono state ultimate le ricognizioni da parte dei più esperti tracciatori che discutono sulle probabili zone di rimessa dei selvatici nel bosco, i cani intanto uggiolano impazienti aspettando il momento della sciolta. Ci vengono assegnate le poste e ricordate tutte le norme di sicurezza da rispettare, siamo pronti, la braccata al cinghiale sta per cominciare.
VIDEO: Caccia al cinghiale in battuta nella stagione venatoria 2019-2020
Scende il silenzio, sui boschi e i prati si propaga soltanto l’eco di cani e canettieri alla ricerca del branco da spingere verso le poste in attesa. Nessun esito è scontato, i cinghiali possono sorprendere in ogni momento sia per la scelta dei punti di fuga, sia per il loro arrivo alle poste. Attraverso la voce dei cani si cerca di interpretare ciò che accade nel fitto del bosco stando sempre attenti e pronti all’arrivo spesso silenzioso dei selvatici. L’eco delle prime fucilate riaccende con un sussulto i sensi in un continuo susseguirsi di emozioni che trovano nell’adunata finale della squadra il tripudio di lodi o benevolo scherno per chi ha centrato o mancato il cinghiale. Ogni giorno di caccia è uguale e diverso, gli errori e i successi sono momenti di una passione che vede il suo percorso evolversi in tante fasi dove ogni fattore anche minimo può cambiare l’ordine degli eventi, come sempre avviene in natura, maestra di vita di cui siamo parte.