Il viaggio per la Bosnia Herzegovina inizia ancor prima di partire, nella mente, quando al porto di Ancona appena terminate le operazioni di imbarco dal ponte della nave lo sguardo si perde nell'orizzonte dominato dal mare e da un cielo livido che promettono dopo la traversata giorni di totale silenzio e avventura fra montagne e boschi mai esplorati finora con i miei cani.
Organizzazione "Le Due Regine"
Con estrema correttezza e precisione il responsabile e guida dell'organizzazione "Le Due Regine" Llija Zovko mi ha anticipato al telefono che le condizioni meteo non sono ideali per assicurarmi l'incontro con numerose beccacce.
Pur essendo inverno inoltrato, siamo infatti in dicembre, il tempo è stabile, le temperature sopra le medie stagionali non hanno portato grandi contingenti di selvatici a muoversi dagli areali orientali per spingersi sui Balcani; in compenso le coturnici sui monti sono presenti in buon numero.
Per me che adoro la sfida con le beccacce senza averne mai calcolato o ancor meno preteso grandi numeri e avendo al mio seguito cani che non hanno ancora avuto la fortuna dell'incontro con le coturnici, le premesse sono più che positive e decido di partire.
Capisco subito di aver fatto la scelta giusta il mattino seguente quando un paesaggio senza uguali e la cortesia di Llija mi accolgono nell' albergo immerso in un parco naturale.
Decidiamo di partire subito per esplorare alcuni versanti montuosi boreali più umidi in cui le beccacce solitamente trascorrono le giornate più assolate di questo inverno mite.
I territori gestiti dall'organizzazione "Le due Regine" comprendono ambienti molto vari, per un'estensione complessiva di oltre 40 000 in cui si svolgono le diverse tipologie di caccia e si seguono gi spostamenti dei selvatici che inizialmente, nel caso delle beccacce si trovano in autunno nei boschi di faggio a quote più alte, per poi spostarsi nei fondovalle più umidi in caso di stagione particolarmente fredda oppure sui versanti delle montagne caratterizzate da roccia carsica e boschi di carpino nano in cui non manca mai il necessario sostentamento offerto dal terreno umido fra le rocce e sotto lo strato di foglie cadute da questi alberi.
Qui le due regine, coturnici e beccacce condividono lo stesso habitat e la caccia raggiunge i suoi momenti più esaltanti al seguito dei cani che interrogano l'aria trovando fra le rocce, i prati e piccoli boschi i diversi effluvi che guidano il cacciatore alla scoperta dell'incontro finale.
La caccia in Bosnia a beccacce e coturnici
La pastorizia è qui la principale occupazione dei pochi abitanti che vivono nei piccoli e graziosi villaggi incastonati fra le valli montane.
Inutile dire quanto questo sia fondamentale e strettamente legato alla buona presenza dei selvatici che come accadeva un tempo anche in italia hanno a disposizione immensi spazi in cui possono reperire le tante erbe spontanee e gli insetti che proliferano dopo il passaggio delle greggi.
Il silenzio e la tranquillità sono gli ulteriori vantaggi che assicurano la permanenza dei selvatici e ritemprano l'animo dei cacciatori che qui possono abbandonare ogni pensiero o frenesia per vivere la vera dimensione della caccia e della ricerca, che non prevede ansie o affanni, ma solo godimento e contemplazione. Il paesaggio è ameno, ma i terreni non certo facili e distensivi, questo è bene precisarlo.
Le montagne qui regalano con parsimonia i loro preziosi frutti solo a chi è disposto a sacrificarsi fino all'ultima luce del giorno, camminando senza sosta fra rocce taglienti e terreni sconnessi. I boschi che nascondono spesso beccacce estremamente scaltre in inverno, sono costituiti da essenze e barriere spinose spesso impenetrabili, se non con abbigliamento altamente tecnico e non senza comunque lasciare in pegno qualche lembo di pelle.
Un'ultima doverosa precisazione va fatta in merito ai cani che qui possono senza dubbio crescere confrontandosi con i selvatici e gli ambienti fra i più veri e impegnativi che la natura offra.
Non c'è spazio per la finzione o per le mezze misure; la montagna scopre pregi e difetti di ogni soggetto che in queste cacce non può non dimostrare tanta passione, avidità, ma anche giusto equilibrio ed intelligenza, nel trattare selvatici elusivi e nell'affrontare terreni in cui le forze vanno ben dosate e i pericoli evitati.
Le soddisfazioni saranno poi direttamente proporzionali agli sforzi compiuti, perchè sia le coturnici che le beccacce accenderanno i sensi delle giovani promesse e imporranno anche la giusta prudenza necessaria a concludere correttamente ogni azione per la gioia di cani e cacciatori.
L'organizzazione "Le due Regine", estremamente attenta e dedita alla passione per la cinofilia, offre sugli stessi selvatici anche la possibilità di addestrare i cani nei mesi di febbraio e marzo al termine della stagione venatoria.
Si ricomincerà poi dal primo di agosto con la caccia estiva alle quaglie negli altopiani coltivati con la possibilità anche di pacchetti misti per chi ama la caccia a selvatici diversi come tortore o colombacci. Per qualsiasi informazione potrete rivolgervi ad Llija Zovko e ad un giovane appassionato cacciatore italiano Filippo Maria Guidi che dall'Italia contribuisce ad organizzare le partenze ed il soggiorno dei cacciatori. Buona visione..
Per informazioni e contatti:
Llija Zovko +387 63473677
Filippo Maria Guidi +39 346 7384408
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/groups/1013879022033716/