“Sono intervenuto nella Riunione dei Coordinatori ENVI (Ambiente) per esporre la mia proposta da inserire nella Strategia “Farm to Fork” letteralmente “dalla Fattoria alla Forchetta“ presentata dalla Commissione Europea”.
A parlare è l’Eurodeputato Pietro Fiocchi (FDI - Gruppo ECR) il quale ha raccolto l’invito della Commissione stessa al fine di formulare una politica alimentare sana e sostenibile.
Fermi restando gli obiettivi cardine della “Farm to Fork” in questo contesto si colloca la mia proposta che consiste nel valorizzare e incentivare il consumo di carne di fauna selvatica, sia ai fini di autoconsumo, sia per la ristorazione.
Si tratta di una scelta eco sostenibile, rispettosa per l’ambiente e benessere animale, nonché salubre. Tutto ciò per agevolare il passaggio a diete più sane e dalle caratteristiche nutrizionali adeguate e superiori a quelle derivanti dall’allevamento intensivo. La Commissione ci dice che i cittadini europei chiedono un alimento che sia fresco, sano, meno elaborato e di filiera corta. Ebbene, la carne di selvaggina prelevata in natura risponde a questa esigenza, la fauna che vive libera, si alimenta di ciò che la natura offre acquisendo eccellenti qualità dal punto di vista organolettico e nutritivo. Essa ha infatti specifiche caratteristiche in quanto ricca di oligominerali essenziali, proteine nobili e Omega3, bassissimi contenuti di grassi, priva di colesterolo, ricca di ferro, zinco, vitamina B12, la carne dei ruminanti selvatici presenta inoltre Omega6. Selvaggina e cacciagione devono quindi tornare ad occupare un posto di rilievo nell’ambito di una alimentazione sana e naturale. Anche la ristorazione basata sulla fauna selvatica e i piatti tradizionali dovrebbero essere incentivati in questo senso.
Il mio invito alla Commissione e la mia proposta, conclude l’On Fiocchi, è che nella Farm to Fork Strategy vada esplicitamente inserito:
1. l’incentivo al consumo della carne di selvaggina e cacciagione;
2. l’invito esplicito agli Stati Membri a rimuovere ostacoli che nei loro ordinamenti interni si frappongono alla realizzazione di una vera filiera produttiva, dal produttore primario che è il cacciatore, attraverso un’attività venatoria sostenibile, fino al consumatore finale e alla ristorazione. Serve più natura e cibo sano, questa è un’opportunità da cogliere.”