Da ANUU. Sul numero 157 di settembre 2017 de Le Chasseur de Bécassines, puntualmente edito dal Club International des Chasseurs de Bécassines – CICB, vengono presentati, fra gli altri, due interessanti studi svolti nella stagione di caccia 2016/17 dove la Francia è stata divisa in due parti per il problema acuto della siccità e di un forte gelo che ha avuto sia nella fase del prelievo venatorio sia in quella delle osservazioni sul terreno, una raccolta di dati molto interessante e di notevole spessore scientifico per dimostrare che il Beccaccino gode di buona salute.
Sicurezza del prelievo venatorio
E così è stato dimostrato, nella dotta relazione presentata da Yves Ferrand, apprezzato e indiscusso tecnico dell’ONCFS che ha lasciato il posto al nuovo responsabile del Réseau Bécassines del predetto Istituto, Kévin Le Rest, come gli studi intrapresi su questa specie ci possono offrire, anche con i microchip (le cosiddette balises GPS/Argos) e l’inanellamento, quella sicurezza che deve essere alla base di ogni prelievo venatorio. E tutto ciò nell’ambito della nuova guida pubblicata recentemente dall’AEWA per un prelievo sostenibile degli uccelli acquatici cacciabili.
Come dicono in Francia è un testo che andrà a fare “giurisprudenza” in tutta Europa per la gestione di questa fauna migratrice i cui studi ci possono garantire la perennità di un saggio e controllato prelievo. L’inchiesta ONCFS/FNC, la forte Federazione dei cacciatori d’Oltralpe, consentirà di ottenere, quindi, risultati confortanti e tranquillizzanti per una Caccia moderna non più sottomessa ad assurde restrizioni e proibizioni inventate dalla sera alla mattina.
16/01/2018