Dalla fine di febbraio continuando per tutto il mese di marzo, con il puntuale picco che ricade in coincidenza con la festività di S. Giuseppe intorno al 19 marzo, poi via via a scemare fino ad aprile, potremo avere occasione di imbatterci nelle bellissime beccacce di ripasso. I versanti da esplorare, soprattutto in concomitanza con venti meridionali, saranno quelli esposti in direzione sud / sud/est, quindi quelli che intercettano i voli di ritorno dai paesi svernanti. Dico bellissime in quanto: più difficili da abbordare rispetto a quelle di venuta in autunno, trattandosi di selvatici che hanno ben affinato le misure difensive nei confronti di cani e cacciatori nel corso dell'inverno e pertanto ottime maestre di vita venatoria per i nostri ausiliari, ed inoltre bellissime anche da vedere perchè le uniche di cui davvero possiamo goderne la vista nella pace dei sensi, senza più la pressione data dalla sfida ormai conclusa.
Infatti precisiamolo, una beccaccia ammirata in volo in tutta la sua bellezza, magari dopo esser rimasti incantatati anche dall'espressione del nostro cane in ferma, è sicuramente una beccaccia che si è salvata durante la stagione di caccia, perchè avremo sparato in ritardo, oppure seguendo la magia del frullo le nostre fucilate saranno state indirizzate tutte al di sotto del bersaglio che stavamo appunto guardando e non mirando.
In sostanza a caccia, il lavoro del nostro cane ci inorgoglisce, l'incontro con la beccaccia ci esalta, ma se ci fermiamo a guardarli, restiamo beffati!
L'attenzione deve essere completamente rivolta all'ambiente che ci circonda, andando subito, in parte con l'istinto venatorio che fa la differenza di un beccacciaio, in parte con la logica, ad immaginare e prevedere da che parte avverrà il frullo, e quale sarà la via di fuga da intercettare.
Nella maggior parte dei casi, quando si riesce, la posizione ottimale da cui effettuare il tiro sarebbe quella che vede la beccaccia tra noi ed il cane, perchè molto probabilmente sarà costretta ad un volo perpendicolare, ”a candela” che la renderà un bersaglio visibile ed anche, impossibile non ammetterlo, abbordabile.
Questo periodo di ripasso, nelle giornate e nelle zone in cui i calendari venatori lo concedono, offre la possibilità a noi ed ai nostri cani di affinare la tecnica, godere e gestire quelle situazioni che magari a caccia si ripresenteranno nella prossima stagione. Potrebbe quindi rivelarsi anche di fondamentale importanza per l'iniziazione di cuccioloni che potremo seguire e correggere nel lavoro, dedicando tutte quelle attenzioni che, anche involontariamente, con il fucile in mano non sarebbero le stesse.
Come valutare i miglioramenti e portare anche a casa le emozioni degli incontri?
Beh suggerirei con una buona macchina fotografica!!
State pur certi che se sarete bravi da catturare una beccaccia con l'obbiettivo, molto probabilmente, sarebbe finita anche in cacciatora.
Andando nello specifico sulle zone da esplorare consiglierei oltre ai declivi boscosi con buona esposizione al sole, anche le sponde dei fiumi che guidano la via del ritorno verso il mare, ultimo ostacolo da superare per le beccacce. Le vallate fluviali offrono inoltre la possibilità ai nostri ausiliari di confrontarsi anche con selvatici diversi, come i beccaccini, che di certo potranno essere un valore aggiunto alla loro esperienza.
Non resta che augurarvi buone uscite e tanti incontri! E... se aggiusterete qualche “buon tiro” fotografico, inviatelo pure, saremo lieti di condividerlo!
La passione non può e non deve fermarsi e se gestita in modo sano e consapevole, può portare solo benefici e comprensione, anche da parte di chi non la condivide.