Conoscere è il primo passo per agire; e agire l’unico per gestire. Sta cominciando a delinearsi il programma del X Congresso italiano di teriologia, organizzato dall’Associazione Teriologica Italiana dal 20 al 23 aprile 2016 e dedicato allo studio dei mammiferi che abitano il nostro Paese. L’evento, che si terrà presso il Teatro Boni (Piazza della Costituzione, 9) nel Comune di Acquapendente (VT), prevede la collaborazione di Società Italiana di Ecopatologia della Fauna, Agenzia Regionale Parchi Lazio e Riserva Naturale Monte Rufeno e si articolerà in quattro sessioni tematiche e due workshop.
I convegni si incentreranno su impatti e controllo dei mammiferi alloctoni (mattino del 20 aprile, relatore Pietro Genovesi dell’Ispra), ecologia e comportamento degli animali (pomeriggio del 20 aprile, relatore Sandro Lovari dell’Università di Siena), loro impatti ecopatologici e antropici (mattino del 21 aprile, relatore Fabio Mantovani dell’Università di Ferrara) e tassonomia, conservazione e monitoraggio (mattino del 22 e del 23 aprile, relatore Frank Zachos del Museo di Storia Naturale di Vienna). Ma l’ATit si propone anche l’obiettivo di diffondere la cultura scientifica al di fuori della comunità di riferimento: è in questa direzione che si indirizza lo workshop di sabato 23 aprile (ore 14.40-18), dedicato alla comunicazione e ai segreti per fronteggiare le bufale in campo faunistico.
Dopo la presentazione delle linee guida ATit per la comunicazione faunistica da parte di Luciana Carotenuto e Filippo Zibordi, Walter Quattrociocchi spiegherà come, dove e perché nasca la disinformazione in rete. Il relatore, membro dell’IMT Alti Studi di Lucca, ha dedicato gli ultimi anni del proprio percorso professionale agli algoritmi di reti complesse e alle scienze sociali computazionali: sarà interessante capire dove si origini la genesi di una notizia falsa, come faccia a diffondersi con particolare rapidità e se la sua divulgazione derivi più spesso dall’inopportunità o dall’ingenuità degli utenti coinvolti.
Ma se ben usata, la rete può essere fonte di utili controlli: il fact checking, pratica originaria del giornalismo anglosassone che sta prendendo piede anche in Italia, è un metodo empirico per dimostrare attraverso la raccolta e il confronto di fonti se dichiarazioni e fatti riportati siano davvero attendibili. Carlo Maiolini (Museo delle Scienze di Trento) spiegherà come il fact checking funzioni nel progetto Life Wolfalps, l’iniziativa dedicata allo studio e al controllo del lupo delle Alpi. La seconda parte del workshop sarà dedicata all’attualità con gli interventi della divulgatrice scientifica Sylvie Coyaud e di Maurizio Rossi, formatore esperto di coaching e team building: il bilancio della lotta alle bufale è ancora in rosso, ma ci sono ampi margini per intervenire.
Il futuro passa senza dubbio da un’assunzione di responsabilità individuale di ogni membro della comunità virtuale. Ancora da definire nei dettagli invece il programma dello workshop di giovedì 21 aprile, dedicato a Rete Natura 2000. L’ATit approfitta inoltre dell’occasione per presentare i poster tematici ricevuti nelle scorse settimane e svolgere l’assemblea dei propri soci; l’evento si concluderà ufficialmente con la gita sociale alla Riserva Naturale di Monte Rufeno nella giornata di domenica 24 aprile.