Secondo il nuovo dispositivo del Ministero della Salute i richiami vivi vengono riammessi all'uso, con le consuete regole già note, nelle regioni non segnalate nell'allegato IV. Purtroppo verifichiamo un aumento delle zone a rischio rispetto a quanto presente nella disposizione del 30 marzo che le aveva identificate.
Questo significa che alcune regioni, precedentemente segnalate solo in parte, sono oggi comprese totalmente nelle aree a divieto. Si tratta di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio, Friuli, oltre naturalmente al Veneto e all'Umbria, che erano già totalmente inserite nelle aree a rischio.
13/11/2017