Potrebbe rappresentare il momento della pace tra Dino Pepe e il mondo della caccia abruzzese o, più prosaicamente, solo un altro capitolo di un rapporto sempre sul filo della tensione. È notizia delle ultime ore l’annuncio dell’assessore regionale alla caccia che si dice pronto a dare il via a un intenso piano di controllo dei cinghiali in Abruzzo. L’esponente della Giunta a guida PD è intervenuto assieme a Lorenzo Berardinetti, presidente della Terza Commissione, per comunicare che “scatteranno a breve e in maniera diffusa su tutto il territorio regionale i dispositivi di controllo sulle popolazioni di cinghiali per ridurre i danni alle colture agricole”. In una nota apparsa sul sito ufficiale della Regione, Pepe ringrazia Province, prefetture, ATC, associazioni degli agricoltori, Polizia Provinciale e Forestale per il contributo offerto nella pianificazione del controllo e riconosce che negli ultimi anni la massiccia presenza di cinghiali sul territorio abbia assunto i contorni dell’emergenza.
Ma per una corretta gestione degli ungulati non è sufficiente il regolamento regionale. E il timing delle diverse Province ha già assunto contorni diversi: Teramo e Pescara hanno approvato i piani quinquennali di gestione già nel 2015 e, a detta della Regione, hanno già ridotto i danni alle colture del 40%. Al contrario, la Provincia de L'Aquila è in attesa del parere ISPRA, mentre a Chieti dovrebbe arrivare a breve la relazione tecnica dell'ATC Vastese per concludere finalmente l’iter.
Il pronto intervento: abbattimento entro 24 ore
Proprio le differenze burocratiche tra i vari segmenti del territorio abruzzese avevano rappresentato in passato le fonti della polemica tra Pepe e le associazioni venatorie: nel mese di gennaio il presidente regionale di Federcaccia Ermanno Morelli aveva addirittura chiesto le dimissioni dell’assessore dopo la delibera che aveva impedito a otto ATC su undici di prorogare la caccia alla beccaccia per motivi formali.
Sarà (anche) per questo che stavolta le istituzioni hanno prestato particolare attenzione ai regolamenti?
Fatto sta che Pepe ha esplicitato pubblicamente le linee guida per gli interventi: il cinghiale potrà essere abbattuto tutto l'anno, anche sulla neve. Gli agricoltori, direttamente o attraverso le associazioni di categoria, sono invitati a segnalare agli ATC la presenza di cinghiali nelle aree agricole. Entro 24 ore dalla segnalazione l'Ambito o la Polizia Provinciale predisporranno un dispositivo di pronto intervento per l'abbattimento dei cinghiali tramite gli operatori abilitati. Alla fine ha vinto la Copagri, che già dallo scorso inverno chiedeva una corposa estensione del calendario venatorio; e nel frattempo le associazioni venatorie rimangono alla finestra, in attesa di assumere una posizione pubblica che si presume non tarderà ad arrivare.