Alle linee di tiro del Tav Piancardato, Roberto Catasti titolare della C&C Hunting ci attende per mostraci le caratteristiche di dispositivi di mira, cannocchiali, punti rossi, della gamma ZeroTech, un brand australiano che vanta un’importante esperienza costruttiva e si propone sul mercato con dei prodotti contraddisti dal buon rapporto qualità prezzo.
Il nostro obbiettivo come sempre è quello di poter mostrare agli appassionati le prestazioni direttamente dal campo quindi iniziamo dall’assemblaggio di un’ottica ad ingrandimenti variabili, il modello Thrive HD 2,5-15×50 alla nostra carabina bolt action Sabatti All Around calibro 308 Winchester.
La combinazione arma /ottica si orienta verso il tiro a medio/lunga distanza della caccia selettiva. Per le sue caratteristiche di luminosità, dotata di punto rosso, l’ottica ZeroTech Thrive HD si presenta molto indicata al tiro crepuscolare.
Dettaglio non trascurabile che ci viene ricordato da Roberto Catasti mentre ci apprestiamo ai primi tiri è il fatto che ZeroTech assicura garanzia a vita sui propri prodotti.
La nostra prova
Ai primi bersagli sui 100 metri carabina e ottica rispondono immediatamente con due tiri molto ravvicinati che ci consentono di tarare l’arma con pochi clic e azzerando il punto sulla torretta balistica da cui poi poter calcolare le variazioni alle diverse distanze di tiro. Le condizioni di luce pomeridiana sono piuttosto buone e le lenti dell’ottica Thrive HD restituiscono immagini nitide dei bersagli, senza riverberi o sfocature. Proviamo qualche colpo raddoppiando la distanza sui 200 metri e il reticolo balistico ci consente di compensare la discesa dei proiettili senza la necessità di modificare le impostazioni della torretta balistica. Utilizziamo delle cartucce RWS da 170 grani. Al secondo colpo siamo vicini al centro e decidiamo quindi di lasciare inalterate le impostazioni della taratura e con qualche colpo di conferma ci sentiamo pronti per affrontare l’uscita serale di caccia selettiva al cinghiale.
Arriviamo in una zona coltivata circondata da colline boscose dove sono stati più volte segnalati i danni provocati da numerosi cinghiali che puntualmente arrivano a distruggere le colture in atto. Siamo alla fine dell’estate, le ore di luce sono ancora molte e forse le alte temperature hanno spinto i selvatici a muoversi in anticipo rispetto al solito cogliendoci di sorpresa al nostro arrivo sul sito di caccia mentre cerchiamo di raggiungere il punto più congeniale al tiro. Non possiamo procedere oltre per evitare di mettere in fuga gli animali, così ci adeguiamo con un breve avvicinamento e a un tiro svolto in modo rapido dall’estremità opposta del campo in cui i cinghiali sono intenti in pastura. Il tempo di inginocchiarsi per rendersi meno visibili e appoggiarsi al cavalletto che Roberto ha portato.
I cinghiali sono molti e tutti in movimento, valuto quindi un esemplare giovane che si mantiene defilato al bordo del campo aspettando che mi mostri il fianco. La distanza di oltre 200 metri è notevole per la configurazione dell’arma ma le prove svolte in poligono mi consentono di ripetere la compensazione con il reticolo balistico calcolando un tiro al di sopra della linea dorsale del selvatico che spesso si muove sospettoso, rubandomi l’attimo del tiro. La luce del crepuscolo mi consente di vedere nitidamente l’animale attraverso l’ottica mentre attendo il momento opportuno, restando in tensione nel punto piuttosto scosceso e scomodo in cui sono inginocchiato. Lascio partire il colpo che in modo evidente impatta sul selvatico e sul terreno lasciandomi subito l’impressione di aver colpito il treno posteriore, vista la reazione immediata del selvatico in fuga dapprima rapidissimo, poi sempre più distaccato dal resto del branco mentre entra faticosamente nel bosco ai bordi del campo. In questi momenti, la calma nell’attesa è fondamentale per concedere all’animale ferito la possibilità di fermarsi nel primo punto sicuro.
Dopo circa 15 minuti, nel totale silenzio tornato insieme all’oscurità che avanza ci dirigiamo sul punto di sparo e subito notiamo alcune gocce di sangue a terra che conducono all’ingresso del bosco intrapreso dal cinghiale e aumentano di intensità sul sentiero. Il punto di caduta in realtà non è lontano, poche decine di metri ci separano dalle spoglie del giovane cinghiale che però ha scelto ovviamente come ultimo rifugio il punto più fitto e intricato del bosco.
Fatichiamo non poco fra rovi, ginestre e ginepri prima di riconoscere alla luce delle torce la sagoma del selvatico che finalmente ci consente di tornare sul campo per il saluto di rito con la soddisfazione di una giornata e una prova terminate in modo positivo.
Ottica ZeroTech Thrive HD 2,5-15×50: specifiche
Piano Focale: | Secondo piano focale (SFP) |
Potere di ingrandimento calibrato del reticolo
(solo SFP): | 15x |
Gamma di ingrandimento: | 2,5-15x |
Obiettivo Obiettivo Diametro: | 50mm |
Diametro del tubo principale: | 30 mm |
Zero stop: | no |
Valore dell’indice della torretta: | 0,25 MOA |
Regolazione elevazione interna: | 70 MOA |
Regolazione della deriva interna: | 70 MOA |
Gamma di regolazione della parallasse: | 10 metri – Infinito |
Estrazione pupillare: | basso: 11 mm; Alto: 3,3 mm |
Distanza dall’occhio: | 91-100 mm |
Campo visivo a 100 metri: | in basso: 13,5 m; Alto: 2,3 m |
Diametro esterno obiettivo: | 57,5 mm |
Diametro esterno oculare: | 43,5 mm |
Peso: | 747 g |
Reticoli disponibili: | Reticolo PHR II SFP – PHR II SFP Reticolo
illuminato |
Trasmissione della luce: | Sì |
Per maggiori informazioni potrete scrivere a info@cechunting.it o al +39075901240