Benché si dia per scontato che la pupilla umana si possa dilatare fino a un diametro di sette millimetri, quasi sempre ci si dimentica di aggiungere che ciò avviene all’età di vent’anni.
In seguito, a partire da circa 25 anni e sicuramente a partire dai 30, la reattività alla luce diminuisce e la dilatazione della pupilla umana è decisamente inferiore.
E poiché di solito chi acquista uno strumento ottico di categoria premium non è un adolescente ma una persona che lavora e ha un reddito adeguato a sostenere un acquisto non economico, la scelta di una lente frontale da 54 millimetri acquista un senso.
L’obiettivo di Zeiss era realizzare un’ottica leggera, di dimensioni e peso paragonabili a uno strumento della concorrenza con lente frontale di 50 millimetri, garantendo comunque una maggiore luminosità.
Questo risultato non è stato raggiunto semplicemente riducendo il diametro della lente frontale, ma ricalcolando l’intero apparato ottico in funzione del nuovo diametro della lente obiettivo e adottando una serie di accorgimenti, a partire dall’uso di vetri speciali Schott appositamente sviluppati.
La sinergia tra Zeiss e Schott, che è un’azienda del gruppo Zeiss, è nell’ordine naturale delle cose, tanto che molti vetri speciali sono studiati e prodotti su richiesta specifica del gruppo di progettazione degli apparati ottici. Nel nostro caso, la trasmissione della luce raggiunge l’incredibile soglia del 95 per cento. Il valore di questa percentuale si apprezza quando si consideri che senza accorgimenti il valore della trasmissione della luce in uno strumento ottico con 14 superfici aria-vetro è del solo 50 per cento. Giungere al 95 è un risultato assolutamente straordinario, che ho verificato nella sua validità.
Infatti quando Bignami, nella persona di Achille Berti, mi ha mandato questo binocolo per un test, ho voluto fare subito un esperimento. In una notte di luna (primo quarto) ho osservato alternativamente un oggetto distante (parte di facciata chiara di casa a 270 metri) sia con questo Victory 10x54 sia con uno Zeiss Dialyt 7x42 e con un Hensoldt 7x50, entrambi binocoli di qualità che hanno una maggiore pupilla d’uscita, rispettivamente sei e sette millimetri in luogo di 5,4.
Ho rilevato una significativa differenza di luminosità a favore del Victory, segno che realmente, dopo una certa età, una grande pupilla d’uscita non si riesce a sfruttarla mentre il valore di trasmissione della luce è davvero significativo. Non è un test scientifico perché si basa su un’osservazione individuale non misurata, ma mi ha convinto.
E devo anche dire che, nella piena luce del giorno - che peraltro non è la condizione ideale di questo binocolo così come di tutti i binocoli superluminosi - la lente da 54 millimetri mostra un minore blurring (si può cercare di tradurlo con sfocatura, ma non è esattamente la stessa cosa) ai margini del campo visivo rispetto a quella da 56.
Va detto che l’esame di questo Victory HT è stato condotto con speciale cattiveria perché anche i piccoli difetti, quelli che non si noterebbero neppure su un binocolo cinese da 150 Euro (e su uno di essi il blurring lo avrei dichiarato inesistente), su un binocolo premium che porti il marchio Zeiss non ci devono essere. E devo dire che effettivamente non ci sono, ma andiamo per ordine.
Lo strumento ha un doppio ponte in magnesio, leggero e robusto. Lo scafo ottico è in poliammide caricato con fibre di vetro, rigido e leggero; la messa a fuoco si effettua con una ghiera centrale di robuste dimensioni che è disegnata per cadere naturalmente sotto l’indice, senza che ci sia bisogno di andare a cercarla; la compensazione diottrica avviene per mezzo di una ghiera sul prolungamento di quella di messa a fuoco e immediatamente sopra il ponte superiore.
L’ampia superficie di presa consente di impugnare lo strumento con sicurezza anche indossando i guanti e, soprattutto, consente osservazioni anche abbastanza prolungate pur in presenza di un ingrandimento 10x. In effetti per osservazioni che si protraggono nel tempo è maggiormente consigliato un 8x e i binocoli per uso nautico, con i quali si osserva(va) per l’intero turno di guardia, si limitano a 7x, tipicamente 7x50.
Ma questo Victory HT non affatica, anche osservando sufficientemente a lungo, come avviene per i censimenti degli ungulati; merito anche del peso de delle dimensioni ridotte, paragonabili a quelle di un analogo strumento ma con obiettivo da 50 millimetri.
Un risultato notevole raggiunto naturalmente, in quanto se la differenza tra i diametri di 50 e 54 millimetri è solo dell’8%, quella tra le aree di quelle lenti, alla quale il relativo peso è proporzionale, è del 16,7%.
E tutte le altre differenze sono in proporzione. Uno sguardo alle lenti evidenzia la presenta del trattamento multistrato T*, la cui bontà è facilmente rilevabile osservando una sorgente luminosa, come un lampione, o con maggior cattiveria un faro d’automobile, in una notte senza luna.
I prismi sono del tipo Abbe-Koenig, che rispetto agli Schmidt-Pechan costituiscono un complesso più lungo ma sono più leggeri e non hanno bisogno di alluminatura su alcune superfici.
Inoltre sono trattati per la correzione di fase, una soluzione che è stata ideata proprio da Zeiss nel 1988 con la quale la resa dei prismi a tetto è resa pari a quella dei ben più ingombranti prismi di Porro.
L’interno dello scafo ottico è ben opacizzato e l’accesso alla luce parassita è estremamente contenuto, mantenendo il contrasto su valori molto elevati. Il flare è sostanzialmente inesistente. I paraluce degli oculari sono dotati di un sistema di estrazione a rotazione con stop-prefissati e con un’estrazione di ben 16 millimetri; questo consente sia un’ampia adattabilità alla conformazione del proprio viso, sia la corretta osservazione per chi fa uso di occhiali.
Gli oculari sono moderatamente ma sufficientemente grandangolari, con un campo visivo di 110 metri a 1000 metri, ma Zeiss non ne pubblica la struttura.
Potrebbe trattarsi di uno schema Erfle a due doppietti cementati separati da una lente biconvessa, ovviamente riveduto e corretto da Zeiss anche in funzione dei vetri ottici che può richiedere a Schott, però questa è una mera ipotesi mia.
Ne sono abbastanza convinto, ma al momento non ho certezze in merito. Che lo schema Erfle sia stato modificato da Zeiss, nel caso che sia davvero quello di questo binocolo, è dimostrato dall’assenza di astigmatismo, che invece era il difetto principale, ancorché ridotto ai minimi termini, di quello schema nella sua versione originale del 1917.
Le varie osservazioni alla ricerca delle aberrazioni ottiche le ho effettuate in luce diurna, con l’eccezione del coma che è stato controllato osservando con eccellenti risultati una stella luminosa.
Benché questo binocolo non sia stato concepito per gli astrofili, le sue prestazioni sono notevoli. Però, anche se ho osservato in luce diurna, devo dire che il Victory HT 10x54 dà il meglio di sé in condizioni di luce scarsa, e si apprezza sempre più a mano a mano che la luce diminuisce.
Alla luce del giorno, osservando un elemento quadrato che riempisse il campo visivo è apparsa una leggera distorsione a cuscinetto. Poiché Zeiss era in grado di produrre ottiche senza distorsione già nell’Ottocento, ho pensato che questa fosse stata introdotta appositamente, e non mi sbagliavo.
In effetti, provando a effettuare una visione panoramica, quindi spostandosi da un’estremità all’altra del margine di un bosco visto da abbastanza vicino, e ancor più osservando case in città - ma questo è un caso estremo - si evita di avere un “effetto onda” dato da una significativa curvatura di campo, che dopo un po’ provocherebbe un deciso affaticamento visivo e anche un po’ di mal di testa. Considerando la lieve entità della distorsione e la forte riduzione dell’effetto onda, mi è sembrato un buon compromesso.
L’aberrazione cromatica, verificata osservando un’antenna in controluce, è molto ben compensata e si manifesta in misura minima solo ai bordi del campo visivo.
Il binocolo Victory HT è corredato da una borsa in cordura per il trasporto, tappi coprioculari e copriobiettivi e una, tracolla in neoprene. Tutti i precedenti modelli Victory FL da 56mm vengono efficacemente sostituiti dai nuovi prodotti.
In conclusione abbiamo un ottimo binocolo, dotato di una grande qualità ottica e di una eccellente luminosità e contemporaneamente molto leggero in rapporto alle prestazioni che fornisce.