Fino a poco tempo fa, l’idea che un cannocchiale ad alti ingrandimenti, come questo Swarovski Z6i 3-18x50, potesse avere un ingrandimento minimo di soli 3x, quindi con un campo visivo eccellente per il tiro ravvicinato, sarebbe stata pressoché impensabile.
E sempre fino a non molto tempo fa un cannocchiale con il reticolo illuminato avrebbe richiesto di disporre sempre di una batteria di scorta, pena il trovarsi all’imbrunire con un reticolo non più illuminato, scarsamente distinguibile sullo sfondo del bosco e quindi con elevate probabilità di un tiro non ottimale e pertanto poco etico.
Qui, prima ancora di prendere in considerazione le caratteristiche ottiche e meccaniche del cannocchiale, ce n’è una che risolverà non pochi problemi.
Il reticolo illuminato, che ha due percorsi di illuminazione in funzione della luce esterna, indicati con le icone del giorno (sole) e della notte (luna), rimane accesso solo finché il fucile è in posizione di tiro.
Quando il fucile va in rastrelliera, è coricato su un fianco, o ha la canna orientata verso il basso, il reticolo si spegne da sé.
Non sappiamo esattamente di quanto ciò prolunghi la vita della batteria, ma l’effetto c’è e la soluzione è apprezzabile. Non è la sola prestazione originale del cannocchiale. Per i tiratori europei, la regolazione del tiro attraverso le torrette non si misura più in quarti di minuto d’angolo a 100 yard ma – finalmente! – in millimetri a 100 metri.
Quando tariamo il cannocchiale in poligono, facciamo riferimento a distanze prefissate che si misurano in metri e a distanze tra i vari anelli concentrici del bersaglio che si misurano in centimetri.
Qui a fare calcoli complessi saranno gli anglosassoni che pervicacemente rifiutano di convertirsi al sistema metrico decimale, perché un click corrisponde a mezzo centimetro a 100 metri.
Oppure a 0,18 pollici pari a circa un sesto di MOA, se gli anglosassoni proprio ci tengono a complicarsi la vita; chissà che affrontando le complicazioni si decidano ad adeguarsi al resto del mondo.
La terza torretta, per la regolazione della parallasse, ha riferimenti precisi e può essere regolata senza staccare l’occhio dallo strumento.
Il sistema di illuminazione del reticolo, con le due grandi suddivisioni di illuminazione diurna e notturna, si regola con due pulsantini posti ai lati del coperchio della batteria.
È un sistema meno intuitivo rispetto al girare una manopola, ma ci si fa la mano abbastanza in fretta.
Le lenti hanno il trattamento Swaroclean, che impedisce allo sporco di aderire alla superficie ottica e rende agevole anche l rimozione della resina degli alberi.
Non possiedo uno Swarovski Z6i 3-18x50 ma un amico ce l’ha e sono quindi riuscito a dargli una buona occhiata, ricavandone fin dal primo approccio un’impressione di grande luminosità, superiore a quella che ogni ottica non appartenente al segmento premium riesce ad ottenere con una lente frontale da 56 millimetri, che pure ha un’area maggiore del 25 per cento rispetto alla lente da 50 millimetri.
Il reticolo dell’esemplare esaminato è uno Z-Plex posto sul secondo piano focale; si è intelligentemente rifiutato di adottare un reticolo Mil-Dot che se le dimensioni del reticolo restano invariate al mutare della distanza perde ogni utilità pratica.
Inoltre, e questa è l’opinione di chi scrive, meno informazioni non necessarie ci sono nel campo visivo e meglio è.
Nel rarefatto segmento delle ottiche premium il prezzo non è dirimente, ma qualità e facilità d’uso fanno la differenza.
Due considerazioni sulle caratteristiche ottiche.
Non ho controllato il coma perché su un’ottica non destinata ad astrofili non ha senso.
Per il resto, l’astigmatismo è assente, la curvatura di campo è perfettamente compensata dalla curvatura della retina, le aberrazioni cromatiche sono assenti e non ho notato frange luminose o - peggio – intensamente colorate intorno agli alberi osservati in forte controluce.
Quanto alla distorsione, c’è ma è quella minima, voluta, deliberatamente introdotto per evitare l’effetto “palla rotolante” che si avrebbe in assenza di distorsioni esplorando da un’estremità all’altra il margine di un bosco. Quella distorsione non è un difetto ma un ausilio. Swarovski sarebbe perfettamente in grado di fornirvi uno strumento privo di distorsione, ma non vi farebbe un buon servizio.
Per maggiori informazioni visita all4shooters.com o il sito ufficiale Swarovski