All'inizio di quest’anno, Pulsar ha annunciato che avrebbe reso disponibile un nuovo sensore termico con microbolometro termico con sensibilità da 40mK. Abbiamo già potuto provare un prodotto che offre questa tecnologia, l’Accolade 2 e abbiamo sperimentato i miglioramenti e le funzionalità aggiunte al motore di elaborazione termica, ovvero la tecnologia Image Boost. Oggi, diamo un'occhiata al più versatile del trio di prodotti di punta di Pulsar con la tecnologia dei sensori migliorata: il monoculare termico Helion 2 XP50.
Primo contatto con il Pulsar Helion 2 XP50
L’ Helion 2 XP50 è essenzialmente la seconda generazione del modello Helion top di gamma; all'esterno non è cambiato molto rispetto al modello precedente, tranne il pulsante di accensione blu e l'etichetta identificativa. L'Helion 2 XP50 è dotato di un obiettivo di lunghezza focale f1.2/50mm con lenti al germanio sottoposte a un trattamento superficiale speciale che, in simbiosi con il rilevatore termico FPA con passo dei pixel di 17µm, produce un ingrandimento ottico di 2,5x. Lo zoom digitale 8x può aumentare l'ingrandimento complessivo fino a 20x
L'obiettivo da 50 mm è montato sulla termocamera con un attacco a baionetta proprietario, ermetico e impermeabile, che consente all'utente una grande flessibilità grazie alla disponibilità opzionale di due obbiettivi addizionali un 28 mm f1.2 con ingrandimento ottico 1,4x e uno da 38 mm (ingrandimento 1,9x). Tutti gli obiettivi sono compatibili con il modello precedente
Tutte le caratteristiche dell'Helion sono ancora disponibili nella seconda generazione del monoculare termico, solo che sono state migliorate: la palette da 8 colori ora sfoggia colori più vividi, grazie al miglior sensore utilizzato e al nuovo display AMOLED migliorato. Anche la funzione Picture-in-Picture è stata migliorata: Pulsar ha aggiunto una cornice per marcare il centro dello schermo, in modo che l'utente abbia una visione più intuitiva e precisa di quale parte dell'immagine viene ingrandita dalla funzione PiP. Le modalità di osservazione sono meglio caratterizzate rendendo più facile la scelta della modalità più appropriata. La stabilità del Wi-Fi è stata aumentata, per una migliore connessione con l'applicazione Stream Vision, rendendo più veloce il download di file o lo streaming di video in diretta su un dispositivo intelligente - e la capacità della memoria interna per la registrazione di video e immagini è stata raddoppiata da 8 a 16 Gb
Inoltre, l’Helion 2 XP50 monta un pacco batterie più potente, l’IPS7 presentato alla fine del 2019 che assicura fino a 10 ore di funzionamento, più che sufficienti per una uscita a caccia. Nel caso in cui sia necessaria una maggiore quantità di energia, la porta Micro USB supporta powerbank esterni, estendendo facilmente il tempo di funzionamento. L'alloggiamento è completamente impermeabile (è classificato IPX7), in grado di lavorare in un ampio intervallo di temperature ed è molto robusto per un uso estremo sul campo.
NETD: concetto e influenza sulle prestazioni
Ma ora diamo un'occhiata "sotto il cofano"all’ Helion 2 XP50. Il nuovo microbolometro con risoluzione di 640x480 pixel con un NETD di 40mK ha sostituito il sensore precedente, che presentava un valore di 50mK (un valore NETD inferiore è meglio). Forse una variazione di 10mK potrebbe non sembrare un miglioramento così grande, ma in realtà lo è! Nel nostro test Accolade 2 abbiamo menzionato che NETD sta per Noise Equivalent Temperature Difference: in parole povere, rappresenta la capacità del sensore di rilevare una differenza di temperature tenendo in considerazione il rumore di fondo..
In pratica, ogni rivelatore crea un "rumore di fondo": quando il rumore generato dal rivelatore è uguale alla più piccola differenza di temperatura misurabile, il rivelatore non può "vedere" la differenza e quindi raggiunge il limite della sua sensibilità; maggiore è il rumore, maggiore è il valore (in milliKelvin) del NETD, e minore è la sensibilità del sensore. Questo è anche chiamato talvolta contrasto termico; e la ragione può essere facilmente spiegata. In situazioni di contrasto estremamente basso, per esempio in caso di nebbia, in cui la differenza di temperatura tra lo sfondo e l'animale osservato è molto più bassa, un rivelatore più sensibile permette una discriminazione della differenza di temperatura decisamente migliore: l'animale "emerge" dalla nebbia, mentre su un dispositivo a sensibilità più bassa, l'immagine è debole, confusa e l'animale si confonde con lo sfondo. Inoltre, anche se non c'è nebbia, quando le condizioni atmosferiche uniformano la temperatura dell'ambiente, cioè dopo una pioggia fredda, o in caso di gelo, le rocce, i rami, il terreno e la vegetazione possono avere leggerissime differenze di temperatura tra loro, quindi non appena un oggetto caldo – la nostra preda - entra nel campo visivo di una telecamera termica meno sensibile, il bersaglio può essere visto solo come una silhouette molto luminosa contro uno sfondo uniforme di grigio senza alcuna caratteristica percepibile!
Con un sensore più sensibile, le differenze di temperatura più piccole possono essere rilevate e le caratteristiche del terreno, le rocce, gli alberi e i rami diventano visibili, offrendo un contesto ambientale in cui la preda che stiamo osservando si sta muovendo: con un NETD più basso e un sensore migliore, la percezione della situazione aumenta.
Pulsar ha migliorato il motore di elaborazione delle immagini e gli algoritmi di Helion 2 XP50, con la tecnologia Image Boost, per ottenere una resa ancora migliore della scena osservata, con una nitidezza e un aumento controllato del contrasto dell'immagine, senza perdere la fluidità della scala di grigio, che si traduce anche in una maggiore ricchezza di colori grazie alle tavolozze colori opzionali.
Infine, ma non meno importante, il prezzo al pubblico non è aumentato, ed è fissato per i clienti europei ad un prezzo molto conveniente di 3.590 Euro (piccole differenze possono essere dovute alle diverse aliquote IVA dei singoli stati dell'UE).
Per ulteriori informazioni visita il sito Pulsar.