Prova a caccia del Burris Eliminator 6 LaserScope 4-20x52, cannocchiale con telemetro Laser

Linee filanti ed eleganti, tradizionali nell’aspetto da ottica diurna e ben equilibrate con le linee delle carabine da caccia moderne: ecco la Burris Eliminator 6.

L'importanza di un buon Product Design è evidente nel nuovo cannocchiale optronico da caccia Eliminator 6 della Burris. Chiunque abbia familiarità con i precedenti modelli della serie Burris Eliminator saprà che il design di questa particolari ottiche ad alto contenuto tecnologico ha sempre richiesto un po' di tempo per abituarsi.

Parliamo ovviamente soltanto del design e impostazione ergonomica dell’Eliminator; il contenuto tecnologico e le prestazioni sono sempre stati all’avanguardia. 

Nella nuova versione 6, l’Eliminator di Burris si veste finalmente dell’aspetto filante ed elegante di un tradizionale cannocchiale ottico diurno. Non potevamo astenerci dal provarlo: ecco le nostre impressioni dal poligono e dal terreno di caccia.

Prova del cannocchiale Burris Eliminator 6 LaserScope 4-20x52

Il display nell’oculare del Burris Eliminator 6 mostra tutto ciò che serve. Oltre alla velocità del proiettile, viene indicata anche l’energia terminale in joule alla distanza misurata.

Per utilizzare le caratteristiche uniche del Burris Eliminator 6 sul campo di caccia, è necessario caricare nella memoria dell’ottica i dati del proiettile e dell’arma. Una volta eseguita correttamente questa operazione, il cannocchiale viene azzerato a 100 metri in poligono. Ora è possibile misurare la distanza dal bersaglio con il telemetro laser incorporato.

Il punto forte dell'Eliminator 6 è che il punto di mira visualizzato sul reticolo cambia automaticamente in base alla distanza misurata con il laser e al profilo balistico caricato, senza alcuna operazione di correzione aggiuntiva. Abbiamo ottenuto risultati eccezionali in poligono su bersagli cartacei fino alla distanza di 1.079 metri, usando calibri e cartucce ad alte prestazioni con coefficienti balistici allo stato dell’arte – chiaramente si tratta solo di un valore di fattibilità tecnica ed in nessun caso accettabile nell’etica venatoria.

A queste distanze il punto di mira (POA) arriva a toccare i limiti della visuale, praticamente al bordo inferiore dell’oculare, ma fino a che il riferimento è visibile la tecnologia funziona perfettamente. Per inciso, il laser Eliminator 6 ha una portata massima di circa 2.000 metri. Siamo stati quindi in grado di utilizzare il Burris Eliminator 6 4-20x52 per misurare distanze alle quali il punto di mira proiettato non sarebbe stato teoricamente più all'interno del range di visualizzazione del cannocchiale. A un certo punto, però, ci siamo dovuti fermare quando abbiamo voluto misurare una vetta più lontana. A quel punto sul display è apparso il messaggio: “Range Error”. Oltre alla distanza misurata, il cannocchiale calcola e visualizza anche la velocità del proiettile e l'energia sul bersaglio per il caricamento della munizione memorizzata nel profilo balistico.

Il cannocchiale Burris Eliminator 6 LaserScope 4-20x52 al tiro con la Tikka T3X Lite Roughtec inox.

Le informazioni sulla velocità e l'energia terminali sul display sono estremamente utili. Soprattutto quando ci si deve spingere oltre le consuete distanze di caccia di circa 70-120 metri – cosa che può accadere in montagna – il tiratore può vedere esattamente quanta energia raggiunge la preda alla distanza rilevata. Questo aiuta il cacciatore a valutare se deve astenersi dal tiro con la munizione camerata per evitare possibili ferimenti e difficili recuperi. Se conoscete bene la vostra munizione e sapete di quale velocità ha bisogno per raggiungere il suo pieno effetto o almeno un effetto sufficiente nel corpo della preda, il Burris Eliminator 6 vi dà un'indicazione affidabile per valutare se un colpo al bersaglio è ancora appropriato.

Ci sono cose che non ci piacciono del nuovo Burris Eliminator 6? Sì, ma sono più di natura personale e a nostro avviso hanno un ruolo secondario per il cacciatore – tanto che ciascun autore ha trovato appunti diversi.

A caccia avere a disposizione un binocolo di qualità è fondamentale; perfetto complemento del cannocchiale Eliminator 6, ecco il binocolo con telemetro Burris Signature LRF 10x42.

Va innanzitutto notato che la distanza può essere misurata in due modi con il Burris Eliminator 6. Suggeriamo di utilizzare il telecomando, che viene accoppiato all'Eliminator 6 tramite Bluetooth. Come nel nostro caso, questo può essere fissato all'arma sull'astina o in un punto relativamente facile da raggiungere con la mano (indipendentemente dal fatto che si trovi sul lato destro o sinistro dell'arma). Anche la misurazione tramite il pulsante del menu sul lato sinistro del cannocchiale funziona perfettamente, con il limite (e questo è anche il nostro appunto) che bisogna togliere la mano dall'astina per effettuare la misurazione. Di conseguenza, dopo la misurazione è necessario prendere nuovamente la mira per allineare di nuovo con precisione il bersaglio sul reticolo. Il nostro secondo appunto riguarda la messa a fuoco del cannocchiale sull'oculare. Dal punto di vista di Matthias, questa operazione è stata piuttosto difficile. Tuttavia, entrambi gli appunti possono essere classificati come “lamentele di alto livello” e non possono sminuire l'eccellente impressione generale che il Burris Eliminator 6 ci ha fatto.

Il cameraman e autore di All4hunters Mathias Haack con il magnifico cervo prelevato con il nuovo cannocchiale Burris Eliminator 6.

Matthias si è detto certo di poter tirare ad un cervo in piedi fino a 300 metri, anche perché il giorno prima della caccia nel poligono di tiro è stato in grado di tirare con rosate inferiori a 5 centimetri fino a 300 metri con l’arma e le munizioni usate nelle prove del Burris Eliminator 6.

A caccia, ha confermato quanto ha detto, ottenendo un magnifico trofeo, che potete ammirare nella foto a corredo dell’articolo.

Burris utilizza il cosiddetto reticolo X177 sull'Eliminator 6, che offre un totale di oltre 177 punti di mira possibili, compresi i riferimenti “ad albero di Natale” per la deriva. Ciò significa che, una volta determinato il punto di mira, è possibile tenere conto anche del vento… anche se tra i tiratori a lunga distanza l’opinione generale è che “L'elevazione è scienza, il vento è magia vudu”.

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