“I’m Joyce Hornady. You might say accuracy is my business. I make bullets”.
"Sono Joyce Hornady. Si potrebbe dire che la precisione è il mio mestiere. Io produco proiettili". Questa famosa affermazione era l'introduzione di un video d'epoca, ancora oggi incredibilmente informativo, sulla ricarica casalinga delle munizioni, che presentava anche l'azienda e i prodotti Hornady al pubblico. Il video è ancora disponibile qui. Tutto inizia appena dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando Joyce Hornady aprì un negozio di articoli sportivi e, insoddisfatto della qualità delle munizioni disponibili (praticamente tutte di surplus militare), volle offrire proiettili migliori e a prezzi accessibili per la ricarica, pratica allora come adesso molto popolare in USA. La sua idea era che i veterani tornati dalla guerra volessero continuare a sparare e a cacciare – per l’epoca, un pensiero che i più avrebbero definito folle; i reduci avrebbero dovuto averne abbastanza di armi e di sparare!
Ma contro ogni aspettativa funzionò, e i circa 6 milioni di cacciatori e tiratori negli Stati Uniti prima della Seconda Guerra Mondiale più che raddoppiarono per l'inizio degli anni '50, e volevano effettivamente munizioni migliori, più precise e affidabili. Joyce aveva una visione e un obiettivo: costruire proiettili tanto precisi da creare rosate di un solo foro.
Così, Joyce fondò nel 1949 la Hornady Manufacturing Company e iniziò in piccolo, con un unico prodotto: un proiettile calibro .30 da 150gr. Spire Point, venduto in un'ormai iconica scatola di cartone rossa e costruito con una pressa per l'assemblaggio di proiettili dismessa e acquistata d’occasione, che divenne uno dei proiettili da ricarica più popolari d'America, che la Hornady produce ancora oggi.
Oggi Hornady è diventato il più grande produttore di proiettili al mondo per la caccia, lo sport e le competizioni, il più grande fornitore di componenti e attrezzature per la ricarica degli Stati Uniti, forse l'azienda di munizioni più innovativa e dinamica grazie allo sviluppo e commercializzazione di decine di nuovi e popolarissimi calibri per la caccia e il tiro, oltre ad essere tra i maggiori produttori di munizioni cariche del mondo, per non parlare delle linee di prodotti correlati come le casseforti per armi. È tuttora un'azienda a conduzione interamente familiare: Joyce è purtroppo scomparso nel 1981 a causa di un incidente aereo, e la conduzione oggi spetta al figlio Steve e al nipote Jason.
Il 2024 segna anche una pietra miliare storica per l’azienda: 75 anni dalla fondazione di Hornady e di crescente innovazione nell'industria del tiro. Sono stato invitato - assieme ad un piccolo gruppo di giornalisti europei - a Grand Island, in Nebraska, per partecipare a una straordinaria visita della fabbrica, guidata dallo stesso Jason Hornady e dal responsabile delle comunicazioni marketing, Seth Swerczek.
L'intera visita è disponibile nel video di all4shooters
La nostra visita ha coperto i due impianti di produzione Hornady esistenti, compreso il nuovo stabilimento "West" inaugurato nel 2018, seguendo sostanzialmente il flusso di lavorazione dalle materie prime, tutta la filiera di produzione, fino alla spedizione dei prodotti completati e confezionati. Ho iniziato la visita partendo dall'ingresso storico dell'edificio originale della fabbrica, che negli anni è stato progressivamente ampliato.
Molti riconoscimenti, trofei di caccia e tassidermia di animali esotici accolgono il visitatore e il nostro primo briefing si svolge in una sala conferenze che mostra anche un legame profondo della famiglia Hornady con il produttore di armi da fuoco Ruger. Infatti, Joyce Hornady e Bill Ruger erano molto amici e, per una ragione sconosciuta, ogni singolo modello di arma da fuoco prodotta da Ruger, pistola, revolver, fucile o carabina con il numero di serie 0053, è donata all’azienda Hornady ed è esposta in questa sala.
L’ambiente amministrativo è molto vasto e si snoda in cubicoli personali in una sala immensa, costruita come espansione dell'edificio originale nel 2008, con letteralmente centinaia di animali impagliati e trofei che adornano le pareti alte venti metri, per lo più cacciate da Steve Hornady. È interessante notare che Steve è uno dei pochi a vantare il riconoscimento World Ovis Slam Super 20, avendo cacciato pecore e capre esotiche da tutto il pianeta.
La visita prosegue negli uffici di ricerca e sviluppo, e da lì all'area di ricostruzione e manutenzione dei macchinari. In questi spazi vengono ricostruite le macchine, riutilizzando gli stessi telai che vengono rimessi a nuovo e modernizzati con le parti interne secondo le necessità. In quest'area sono ovviamente disponibili molte macchine CNC a più assi e banchi di misura.
Produzione di munizioni
I proiettili nascono come strisce piatte di metallo, varie leghe di rame, che vengono punzonate e formate in "tazze" per creare la camiciatura del proiettile. Ogni calibro ha bisogno di "tazze" specifiche per essere ulteriormente formato nel rivestimento richiesto. Dopo l'area di punzonatura delle “tazze”, veniamo introdotti nell'area di stoccaggio e lavorazione del piombo, in cui vengono fusi e purificati i lingotti di piombo da 1.000 libbre da utilizzare come nucleo dei proiettili finiti; anche qui, diverse leghe in base alla percentuale di antimonio sono usate per calibri specifici.
I lingotti di piombo quindi purificati e preparati vengono poi utilizzati in un estrusore: un punzone con una forte pressione idraulica costringe il piombo a fluire attraverso una matrice formando un filo solido di piombo che viene poi avvolto intorno a una grande bobina; anche in questo caso, diametri diversi per i diversi calibri.
Sia le tazze che il filo di piombo sono poi alimentati in una macchina per la produzione dei proiettili, come la pressa a trasferimento Waterbury Farrel che potete vedere nel video, che crea il proiettile completo attraverso un processo di stampaggio a freddo. Per inciso, una pressa Waterbury Farrel fu la macchina che Joyce acquistò nel 1949 e che diede vita alla Hornady. La macchina che abbiamo visto funzionava a 54 cicli al minuto e sfornava un proiettile completo quasi ogni secondo. Ogni macchina viene messa a punto per ottenere la migliore qualità possibile e su ogni macchina vengono visualizzati rosate di sparo reali a 200m per mostrare la precisione raggiunta dall'operatore e da quella macchina.
I bossoli sono costruiti in modo molto simile ai proiettili, utilizzando diverse coppe di ottone e vari stadi di trafilatura e punzonatura. Poiché c'è un limite al numero di volte in cui l'ottone può essere trafilato, il bossolo dovrà essere ricotto per ammorbidirlo nuovamente e raggiungere la fine del processo di fabbricazione. Ogni bossolo viene punzonato per la tasca dell'innesco, il foro di vampa e il fondello viene tornito per il bordo e la scanalatura dell'estrattore.
Una parte dei proiettili e dei bossoli prodotti è messa da parte come componenti per la ricarica manuale, mentre il resto è trasferito alle linee di produzione di caricamento; i bossoli vengono innescati, riempiti di polvere e il proiettile è inserito nel colletto del bossolo. Ogni lotto di munizioni caricate viene testato nei laboratori balistici e nei poligoni di prova per assicurarsi che le cartucce prodotte siano perfettamente conformi alle specifiche, compresa la precisione – per i test di routine Hornady ha un poligono di prova sotterraneo da 200 metri. I laboratori non solo utilizzano azioni universali per le canne manometriche su affusto, ma possiedono anche una notevole collezione di armi da caccia, sportive e militari in ogni calibro – compresi anche quelli al momento non prodotti da Hornady - per testare le munizioni.
La cartucce caricate e finite vengono tutte poi ispezionate manualmente secondo standard di qualità pazzeschi - date un'occhiata al nostro breve video qui - e confezionate in scatole a seconda del mercato e del tipo di munizioni. Le munizioni caricate vengono poi stoccate nelle aree di magazzino insieme ai componenti e agli attrezzi per la ricarica - presse e dies di ogni tipo. Questi ultimi vengono costruiti nel nuovo stabilimento “West”; ci sono decine di centri di lavoro CNC, frese e torni automatici a controllo, macchine per la finitura e il trattamento superficiale. Quasi tutto è prodotto internamente. Tutti i pezzi finiti vengono poi inviati a diverse linee di assemblaggio dove i prodotti vengono montati e collaudati. Un colpo d’occhio impressionante lo dà il magazzino delle munizioni e dei proiettili, che ospita centinaia di miliardi di pezzi pronti alla spedizione, e a detta di Jason, il buffer o tempo medio di giacenza è davvero minimo – letteralmente pochi giorni.
Per concludere, il nostro Factory Tour alla sede di Hornady in USA è stata una esperienza straordinaria, che ci ha fatto scoprire molti segreti di uno dei produttori di munizioni più dinamici e innovativi del settore: sono loro che hanno portato ai tiratori e ai cacciatori nuovi ed entusiasmanti calibri come il .17 HMR, il .375 Ruger, il 6,5 Creedmoor, l'intera serie PRC di calibri per il tiro alle lunghe distanze e l'ultimo arrivato, il .22 ARC, solo per citarne alcuni.
Per ulteriori informazioni: www.hornady.com, i prodotti Hornady sono distribuiti in Italia da Bignami, www.bignami.it