Dopo la giornata di caccia alle anatre al Lago di Sartirana, in provincia di Pavia, e la visita al Banco nazionale di prova, è importante stabilire quanto contano le canne e le strozzature, e le cartucce, per sparare i pallini in acciaio. I produttori di armi da anni ormai sottopongono i loro fucili alla prova specifica per pallini in acciaio, obbligatoria per poter sparare munizioni Steel HP (alte prestazioni): il Banco nazionale di prova vi appone la marcatura del giglio che serve agli utilizzatori per sapere quali cartucce è possibile sparare. Sulle scatole delle cartucce, allo stesso modo è indicato chiaramente se si tratta di HP.
La bresciana Fabarm fin dal 1999 ha lavorato su una canna specifica per pallini in acciaio. Brevettata a livello internazionale, la canna “Tribore” è sottoposta dal Banco nazionale di prova, su richiesta dell’azienda, alla prova superiore di 1.630 bar rispetto ai “normali” 1.320. Dunque, i fucili Fabarm possono sparare tutte le cartucce standard e ad alte prestazioni con bossolo da 76 mm.
Con l’evoluzione “Tribore Hp”, dal 2005, con i fucili Fabarm è addirittura possibile sparare pallini acciaio High Performance con strozzatori due stelle e una stella, cioè improved modified e full. Grazie alla scelta dei materiali costruttivi e alla geometria interna della canna con tre distinte sezioni. La prima sezione, che rappresenta il tratto più lungo della canna partendo dalla fine della camera cartuccia, è sovralesata a un diametro di 18,7 mm e determina un minor colpo d’ariete dei pallini in uscita e anche una più morbida espansione della pressione, a tutto vantaggio di una ridotta sensazione di rinculo. Il secondo tratto è una porzione conica di notevole lunghezza (205 mm) terminante con un breve tratto cilindrico: in questo tratto l’anima della canna passa al diametro di 18,4 millimetri.
Per effetto della legge fisica di Venturi passando da un diametro superiore a uno inferiore si ottiene un aumento di velocità importantissimo ai fini della lesività sul selvatico. L’ultimo tratto, infine, è costituito da strozzatura o strozzatori intercambiabili lunghi ben 82 mm e a profilo iperbolico. Questi strozzatori di ultima generazione, in sinergia con la conicità precedente e grazie all’andamento curvilineo a ridotto angolo di conicità, evitano la tendenza alla spinta radiale dei pallini in acciaio, scongiurando danneggiamenti e mantenendo inalterato il peso e la bilanciatura del fucile. In questo modo le canne Fabarm rispondono ai requisiti più stringenti stabiliti dalla Commissione internazionale permanente quanto alla resistenza di 65 mila Newton e all’angolo di strozzatura. Nessun altro produttore è in grado di superare le limitazioni stabilite dalla CIP. In questa seconda puntata ho avuto modo di osservare da vicino la fase strategica della costruzione delle canne e degli strozzatori Fabarm.
Prova pratica della canna Tribore con cartucce in piombo e acciaio
Con canna Tribore ho eseguito, le prove a confronto al banco di prova e nel balipedio dell’alessandrina Nobel Sport Italia, avvalendomi anche del supporto del noto esperto balistico, Pierluigi Orlandi. Le rosate delle cartucce ordinarie e ad alte prestazioni in piombo e acciaio, scelte con caratteristiche balistiche pressoché simili, sono decisamente differenti alla distanza di 35 metri, con strozzatura intermedia (modified cioè ***). Se le rosate con i pallini in acciaio sono risultate compatte e molto guarnite a entrambe le distanze, il risultato è molto più significativo alla distanza maggiore, che possiamo considerare oltre il limite: sulla performance venatoria, incide comunque la lesività che offre maggiori garanzie con le cartucce HP, più “spinte” dal punto di vista dell’energia cinetica e del regime pressorio. Le rosate ottenute con cartucce caricate con pallini in piombo, a questa distanza, hanno fatto registrare zone sguarnite in cui può facilmente passare il selvatico. A causa della deformazione che il piombo subisce durante la fase propulsiva, alcuni pallini si perdono lungo la traiettoria, a differenza dell’acciaio che è decisamente più indeformabile: questo determina però una maggiore pericolosità per quanto riguarda i rimbalzi su roccia, ghiaia o acqua. Considerando la cortezza dello sciame delle cartucce in acciaio, i cacciatori dovranno effettuare tiri più precisi, “coprendo” maggiormente il selvatico, senza anticipo eccessivo soprattutto nei traversoni.
A 20 metri la prova si è rivelata del tutto indicativa: le rosate sono risultate pressoché sovrapponibili, a causa dalla strozzatura. Mai al di fuori del classico cerchio di 75 cm, con le rosate di pallini in piombo che appaiono addirittura più strette.
Per saperne di più sulla serie “Niente più piombo” a cura di Massimo Vallini, visitate il sito di Caccia e pesca TV su Sky.
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