Il piombo è una sostanza presente in natura in varie forme, ma il solo piombo metallico è usato nelle munizioni per il tiro sportivo e la caccia. Sostenibile e riciclabile, ha impareggiabili caratteristiche balistiche ed economiche, e questo è il motivo per cui da secoli è utilizzato nell'industria delle munizioni. Il piombo delle cartucce costituisce appena il 2% del consumo di piombo mondiale. Tuttavia, dapprima in sede Onu, a fine 2014, è stata decisa la messa al bando del piombo metallico delle munizioni entro il 2017.
In Europa la questione della tossicità del piombo rientra nell’Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell'Africa-Eurasia (AEWA), stipulato a L’Aja nel 1996 e recepito nel nostro ordinamento. Alcuni Paesi europei vi si sono adeguati da anni. Nel luglio 2019, comunque, la Commissione europea ha chiesto all’ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche) di esaminare l’uso del piombo nelle munizioni e nelle attrezzature di pesca e, se del caso, di proporre restrizioni. La richiesta è complementare alla limitazione sull’uso di pallini di piombo nelle zone umide avvenuta in precedenza.
Sia il piombo sia i suoi composti sono neurotossine che si accumulano negli organismi, in particolare nelle ossa e nel sangue, causando danni irreparabili al cervello e al sistema nervoso centrale nel caso di esposizioni eccessive. Ma sul piombo per l’utilizzo sportivo o venatorio occorrerebbe un approccio con procedure non velleitarie; invece, è in atto una campagna di demonizzazione su basi il più delle volte nemmeno scientifiche. C’è da dire che L’Europa ha già eliminato altre sostanze pericolose: mercurio (Hg), il cadmio (Cd), l'arsenico (As), il cromo (Cr), il tallio (Tl). Il piombo è già stato eliminato in benzina, vernici, ceramiche, dispositivi elettrici eccetera e questo ha comportato, negli anni, la riduzione della sua presenza nell'ambiente.
Bando da differire
Per la caccia con i pallini in piombo si parla di divieto di immissione sul mercato e di impiego con periodo di transizione di 5 anni, per proiettili contenenti piombo destinati ai fucili rigati di un periodo di transizione per i grandi calibri di 18 mesi e di 5 anni per i piccoli calibri (inferiori a 5,6 mm a percussione centrale) (https://echa.europa.eu/it/-/towards-sustainable-outdoor-shooting-and-fishing-echa-proposes-restrictions-on-lead-use), per tutti gli sport di tiro con pallini o proiettili in piombo sono previste eccezioni che consentano l’utilizzo in condizioni in cui la dispersione nell'ambiente sia ridotta al minimo con l'uso, per esempio, di parapalle che consentono la raccolta di oltre il 90% del piombo. Secondo i promotori, queste restrizioni potrebbero prevenire la dispersione nell’ambiente di circa 1,9 milioni di tonnellate di piombo nei prossimi vent’anni.
Le associazioni di categoria del settore, AFEMS (Associazione dei produttori europei di munizioni sportive), FESAC (Associazione dei cacciatori europei) ed ESSF (Forum europeo degli sport del tiro) puntano comunque ad allungare le fasi di transizione. Secondo un’indagine, condotta da IEACS (Istituto europeo per le armi sportive e da caccia) ed ESFAM (Associazione dei produttori europei di armi sportive), per portare a compimento il corretto processo di ricerca e sviluppo e la corretta transizione dalle attuali armi e munizioni basate sulla tecnologia del piombo, sarebbero necessari non meno di 10 anni, considerando tra l’altro che, allo stato attuale, per alcuni calibri neanche sono al momento disponibili alternative, come per il comunissimo .22 long rifle. Le ricadute negative per l’indotto sarebbero comunque gravissime: perdite complessive per oltre 4 miliardi di euro, oltre 16 mila posti di lavoro e un costo sociale di oltre 1,4 miliardi di euro.
Il regolamento di restrizione del piombo, una volta adottato (presumibilmente entro la metà del 2023), è immediatamente applicabile. E, come avviene per le direttive, gli Stati membri si possono discostare, ma solo per introdurre misure più restrittive. Ci sono sempre minori spazi di manovra. Non si deve trascurare la nuova direttiva 2019/904 sugli articoli monouso in plastica, approvata a marzo dal Parlamento europeo, prevede restrizioni alla commercializzazione anche di articoli in plastica oxodegradabile a partire dal 2021, insieme ad una decina di articoli monouso in plastica. Colpirebbe le borre in plastica rilasciate nell’ambiente e, proprio per questo, i produttori stanno intensificando la ricerca sui materiali completamente biodegradabili.
Le possibili alternative
I materiali alternativi al piombo per le cartucce a pallini attualmente in commercio sono il bismuto o leghe di tungsteno e zinco, il rame e lo stagno. Pur presentando alcuni vantaggi balistici, sono di alto costo, non ancora industrializzati al massimo e quindi non adatti a un mercato di massa. Tungsteno, rame e stagno possono comunque essere sparati in canne sottoposte alla prova specifica per pallini in acciaio (il “famoso” giglio) a 1.320 bar dei Banchi Nazionali di Prova.
L’acciaio è il metallo che si è rivelato più economico e con rendimento soddisfacente dal punto di vista industriale. Il peso specifico dell’acciaio è del 30% inferiore (7,84 g/cm3) a quello del piombo: per mantenere, a parità di velocità iniziale, la stessa energia finale, occorre aumentare il diametro del pallino (2 numeri). I pallini di acciaio sono praticamente indeformabili (90-100 Vickers) e quindi la rosata è più regolare, più nutrita, ma più corta (anche del 50%) rispetto a quella di pallini di piombo. Il pallino di acciaio ha un’ottima penetrazione (+ 5-10%) e, in genere, passa da parte a parte il selvatico. Rimbalza più facilmente contro ostacoli o sul terreno gelato. Si può sparare senza problemi fino alla distanza di 30 metri, con una distanza ottimale tra 20 e 25 metri. Lo sciame più raccolto impone di migliorare la mira. Il baricentro della cartuccia si abbassa verso l’innescamento, le pressioni aumentano, la colonna è più lunga. Si usano generalmente borre per cariche magnum e contenitori lunghi. Non esiste alcun elemento elastico nella borra, tranne che per quelle specifiche per il tiro a volo.
Tutte le aziende di munizioni propongono cartucce con pallini in ferro. In linea di massima una cartuccia standard 12/70 con 32 grammi n° 4-5 e una Magnum High performance (HP) con 35-36 grammi n° 2/0-1-3-5 (ma anche 38 grammi che rappresenta il massimo, 42 in Supermagnum) e cartucce da tiro calibro 12 con 24 e 28 grammi n°6/7/8 e anche calibro 20 con 24 grammi. Le cartucce per il Tiro a volo possono andare bene per la piccola migratoria, le 32 grammi sono ideali per tiri a media distanza, le 35 grammi per selvatici impegnativi e tiri a lunga distanza.
Le accortezze per l’acciaio
Per questi motivi pena danneggiamenti più o meno gravi o irreparabili, i banchi di prova internazionali ufficialmente sconsigliano strozzature superiori a 5/10 (equivalente alle 3 stelle secondo la designazione internazionale o modified). Se il diametro del pallino è superiore ai 4 millimetri (n° 2/0) il rischio di danneggiamento è forte, questo rischio va riducendosi o presentandosi solo dopo numerosi colpi utilizzando pallini di diametro sempre più piccolo.
Da vari esperimenti effettuati si è dimostrato che, con pallini fino a 2,5 mm di diametro (n° 7) ci sono relativamente scarsi pericoli di rigonfiamento in armi di recente produzione, mentre su fucili vecchi, molto usati, e impiegando pallini di 3 mm di diametro (n° 4) si possono avere rigonfiamenti anche dopo soli 50/100 colpi, mentre dopo 500/700 colpi la canna può essere inutilizzabile, anche se non si sono verificate fino ad ora particolari situazioni di pericolo per il cacciatore.
Per chi possedesse armi del genere e magari provate alla prova inferiore ai Banchi Nazionali di Prova è sconsigliabile l'utilizzo con pallini in acciaio se non impiegando cartucce a bassa carica (26-28 grammi) e a piccolo diametro del pallino. Se da una parte questo garantisce l’arma, per contro non si potranno avere prestazioni eccezionali alla distanza il cui limite dovrà essere ridotto ai 20 metri circa.
Certamente sparando con strozzature inferiori ai 5/10 (cioè cilindriche, 4 stelle e 3 stelle), si finisce per penalizzare un poco le rosate e le distanze di tiro per animali quali gli acquatici, difficilmente sparabili alle brevi distanze.
Nonostante le migliorie che i produttori di cartucce potranno ottenere, difficilmente si arriverà alla stessa performance del piombo, ma è anche per questo che si dovrà ritarare il modo e il metodo di cacciare, limitando la distanza di tiro (con pallino, ovviamente, adeguato nel diametro e nel peso all’animale da abbattere). Adeguandosi a questo nuovo modo di cacciare ci si guadagna in etica della caccia e sportività. Si sa che far arrivare a 20/30 metri certi animali come le anatre selvatiche richiede competenza, esperienza e tutta una serie di attenzioni da parte del cacciatore rendendo più logico, sportivo ed emozionante il confronto tra cacciatore e preda, magari rinunciando a carnieri più significativi.
Le palle per carabina
Il bando prevede che anche a caccia con la carabina si debbano usare cartucce senza piombo. I moderni proiettili sono in rame, stagno, zinco o composti.
Anche per questi proiettili è richiesta maggiore attenzione ai rimbalzi e una precisa attenzione alla scelta, a seconda del tipo di caccia e della distanza di tiro. Si dovrà scegliere, a seconda del tipo di caccia e della distanza di tiro, tra proiettili monolitici o solid, a frammentazione e a deformazione controllata. Non occorrono particolari precauzioni da parte del cacciatore, solo una più accurata pulizia della canna perché il rame, per esempio, tende a depositarsi nelle rigature.
Per saperne di più sulla serie “Niente più piombo” a cura di Massimo Vallini, visitate il sito di Caccia e pesca TV su Sky.
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