Dopo l’allarme per il piombo nella caccia a pallini, lo stesso preteso problema è stato cavalcato, anche per la caccia di selezione agli ungulati e per le cacce collettive al cinghiale.
La palla di tipo convenzionale per i calibri da carabina, è solitamente costituita da un nucleo in piombo e da una camicia o mantello in lega di rame o di ferro dolce.
All’impatto, la palla penetra i tegumenti esterni ed entra nei tessuti muscolari e nelle cavità della preda, da questo momento la parte “morbida della palla” ovvero il nucleo si deforma, si schiaccia apicalmente ed in parte si frammenta per creare nel tramite intracorporeo la migliore cessione dell’energia e determinare l’abbattimento più rapido possibile della preda.
Proiettili da caccia interamente in rame erano già stati studiati e realizzati da oltre 30 anni, quindi da ben prima dell’apparire di queste odierne “emergenze”, lo scopo era stato diverso, esattamente quello di creare vettori balistici molto penetranti e poco distruttivi, adeguati per animali tenaci e a pelle dura e per prede di grossa mole, dove la penetrazione fosse la dote balistica primaria per importanza, quali ad esempio buona parte di quelli africani.
Queste palle, tra i pionieri ricordiamo la americana Barnes Bullets di Randy Brooks, mostrarono subito una rispondenza perfetta al motivo del loro studio.
Il rame, assai meno tenero e plastico del piombo, dà infatti una modesta deformazione al proiettile in fase di attraversamento della preda, non si frammenta quasi mai e per questo pur con tramiti di lunga canalizzazione e passanti, ben raramente crea su prede medio piccole e a pelle tenera, l’effetto di shock e abbattimento sul posto, la preda spesso riesce a fare ancora alcune decine di passi, eccetto si attinga la colonna vertebrale o più in generale il SNC della preda.
Le palle in rame effettivamente hanno un loro impiego elettivo sulle prede più grosse e coriacee, tenaci per una innata resistenza alle ferite e magari adrenalinizzate, perché cacciate nel momento degli amori; esempi classici sono il cervo maschio al bramito, le antilopi africane maggiori, grossi cinghiali balcanici, orsi ed alci.
Una nota importante va riservata al loro utilizzo nelle cacce collettive, dove la bassa deformabilità e la inesistente frammentazione, le rendono effettivamente molto pericolose per i rimbalzi e la super-penetrazione, una palla di queste palle da carabina di 8-10 grammi lanciata a vuzero di circa 800 metri al secondo, di fatto rimane pericolosa fino a 2-3 chilometri.