Divieto di usare munizioni con piombo: tutto quello che avreste sempre voluto sapere... ma che avevate paura di chiedere. Come i nostri lettori già sapranno, l'Unione Europea sta seguendo senza sosta la sua agenda ideologica contro l'uso del piombo nelle munizioni attraverso l'Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA). Con la solita scusa della tutela dell'ambiente e della salute, l'ECHA ha infatti proposto che l'UE limiti l'uso di munizioni al piombo nella caccia e nel tiro sportivo in tutti i Paesi del SEE e nell'Irlanda del Nord.
In sintesi, la proposta dell'ECHA è la seguente:
- Divieto di vendita e uso di pallini di piombo per la caccia con un periodo di transizione di 5 anni (o 18 mesi secondo i comitati dell'ECHA). Viene proposta una deroga molto limitata per continuare a utilizzare i pallini di piombo per il tiro sportivo a condizioni rigorose.
- Divieto di utilizzo (non di vendita) di munizioni a percussione centrale con proiettili di piombo per la caccia dopo 18 mesi (per i grossi calibri) e 5 anni per i piccoli calibri, compresi quelli a percussione anulare (con una clausola di revisione per stabilire dove sia disponibile un materiale non in piombo adatto). L'uso di proiettili di piombo può continuare per il tiro sportivo dopo un periodo di transizione di 5 anni se i poligoni di tiro sono dotati di collettori di piombo o di barriere di sabbia specificamente definite come "migliori possibili".
Ciò inciderà pesantemente su un settore socioeconomico importante (tra cui molte migliaia di piccole e medie imprese) e su diversi milioni di cacciatori e tiratori sportivi rispettosi della legge e responsabili.
La Commissione europea dovrebbe pubblicare una proposta legislativa ai sensi del regolamento REACH nel 2024. Se la Commissione europea seguirà il parere dell'ECHA e la proposta sarà accettata dai principali organi decisionali, ne seguiranno conseguenze molto pesanti per il nostro settore.
Ecco perché l'European Shooting Sports Forum (ESSF) ha pubblicato un documento di "domande frequenti" sul tema del divieto del piombo. Le FAQ sono in quattro lingue (inglese, tedesco, francese e italiano) e, come afferma l'ESSF, "Incoraggiano i responsabili delle decisioni a considerare la questione in modo pratico e proporzionale. Una buona amministrazione implica che il processo decisionale tenga conto di tutte le considerazioni pertinenti, ignorando quelle irrilevanti, e bilanciando le prove in modo appropriato". L'ESSF ritiene che il parere dell'ECHA contenga numerosi punti deboli ed elementi sproporzionati".
L'ESSF e le organizzazioni che ne fanno parte
L'European Shooting Sport Forum (ESSF) è una piattaforma informale in cui i rappresentanti delle organizzazioni internazionali di tiro e di caccia, nonché i collezionisti di armi, i commercianti e l'industria attivi a livello europeo, si impegnano in un dialogo aperto e in una discussione su questioni di interesse comune, con particolare attenzione agli aspetti ambientali, legali, politici e socioeconomici di queste attività.
Queste organizzazioni fanno parte dell'ESSF:
- L'Associazione dei produttori europei di armi da fuoco sportive (ESFAM)
- L'Associazione dei produttori europei di munizioni sportive (AFEMS)
- L'Associazione Europea del Commercio Civile delle Armi (AECAC)
- European Shooting Sports Council (ESSC) che rappresenta, tra l'altro - Confederazione europea di tiro (ESC) - la Federazione Internazionale di Tiro con Armi Sportive e da Tiro (FITASC)
- Federazione delle associazioni per la caccia e la conservazione dell'UE (FACE)
- Fondazione delle società europee di collezionisti d'armi (FESAC)
- Istituto europeo delle armi da caccia e da sport (IEACS)
Queste organizzazioni godono dello status di osservatore:
- Confederazione internazionale di tiro pratico (IPSC)
- La Federazione Internazionale degli Sport di Tiro (ISSF)