Fin dall'inizio della campagna europea dell'ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche) contro il piombo nelle munizioni, noi di all4shooters.com/all4hunters.com abbiamo dimostrato di cosa si tratti in realtà: una crociata ideologica senza alcuna base scientifica, portata avanti con arroganza in totale spregio della realtà e delle opinioni delle parti interessate, economicamente suicida, e fondamentalmente rivolta contro tutti i possessori di armi legali, siano essi cacciatori o tiratori sportivi, nel nome di una rabbiosa agenda anti-armi. Che c'è di nuovo? Attualmente è in arrivo un'altra puntata nella battaglia contro il piombo nelle munizioni: il SEAC (Comitato per l'analisi socioeconomica dell'ECHA) ha aperto una nuova consultazione pubblica (che terminerà il 6 ottobre 2022) sull'"effetto velenoso dei pallini di piombo nella carne di selvaggina". Ma è anche un'opportunità per dare spazio alla verità e per sottoporre all'ECHA / SEAC i fatti reali!
Brian D. Dunn ci offre adesso un interessante contributo al dibattito, visto dalla prospettiva inglese. Tra le altre cose, Dunn è un esperto cacciatore di selvaggina di penna, concorrente ai campionati mondiali FITASC e quattro volte campione di contea/membro della squadra vincente di contea, oltre ad avere 35 anni di esperienza nel tiro al fagiano/pernice in tenute di prestigio. In un articolo intitolato "The Truth About Lead Shot" (La verità sui pallini di piombo) appena pubblicato sul Country Squire Magazine, analizza alcuni aspetti fondamentali, tra cui i materiali alternativi per pallini e palle, gli effettivi rischi per la salute rappresentati dal piombo nelle munizioni, per arrivare al ruolo degli organismi rappresentativi degli sport di campagna nella battaglia contro il divieto del piombo.
Materiali alternativi al piombo nelle munizioni?
Va detto che dal 1991 in Inghilterra i pallini di piombo sono già vietati per la caccia a oche, anatre e altri uccelli acquatici e per l'abbattimento dei nocivi nei siti di particolare interesse scientifico. "Il signor Swift, in qualità di amministratore delegato della BASC (l'associazione inglese della caccia e della conservazione, ndr), nel 1998 ha dichiarato pubblicamente ai membri che qualsiasi alternativa al piombo avrebbe dovuto soddisfare 4 condizioni prioritarie prima di poter essere accettata per l'uso nei fucili da caccia inglesi. Deve essere SICURA in tutti i fucili bancati in Inghilterra. EFFICACE come materiale balistico per l'abbattimento pulito della selvaggina. CONVENIENTE rispetto al prezzo corrente delle munizioni con piombo. AMBIENTALMENTE accettabile per la campagna e per l'uomo."
"Finora nessuna alternativa al piombo ha soddisfatto tutti e quattro i criteri e alcune non ne soddisfano neanche uno," commenta amaramente Dunn: "I pallini in acciaio semplicemente non sono efficaci, ma rappresentano l'alternativa più economica, anche se costano almeno il quadruplo delle munizioni al piombo," aggiunge. "Non sono sicuri nei fucili bancati in Inghilterra, a meno che non siano protetti da massicce borre di plastica e si usino strozzature molto limitate, ma è stato dimostrato che in Europa provocano gravi danni ambientali agli alberi e all'erba. Sulla selvaggina, penetrano, rompono i vasi sanguigni, provocano pochi traumi da 'shock', ma uccidono causando emorragie interne e non la morte istantanea, che si verifica fino a ore dopo la ferita iniziale.”
Il mito del piombo "velenoso" nelle munizioni
Questo ci porta al nocciolo della questione: quanto è velenoso il piombo nelle munizioni? Non dimentichiamo che stiamo parlando di piombo metallico e di particelle di dimensioni significative, come quelle che possono provenire da palle asciutte e pallini.
Dunn ci ricorda come "per motivi politici, il pubblico è stato sottoposto a una campagna di propaganda che va dai pericoli per i bambini che entrano in contatto con vernici contenenti tracce di piombo, al divieto di usare pesi di piombo imposto ai pescatori nel 1986 perché si sosteneva che i cigni stavano morendo per avvelenamento da piombo, alla produzione di uova di pollame che è stata influenzata dalla contaminazione da piombo nei terreni di tiro, e a una crescente campagna contro il consumo della carne di selvaggina abbattuta con pallini di piombo."
Tuttavia "la carne di selvaggina abbattuta con munizioni al piombo viene consumata in modo sicuro in enormi quantità dal pubblico, in tutto il mondo, e da secoli," osserva l'autore.
Quindi, il piombo nelle munizioni è davvero sicuro? Ma non può essere: ci dicono che è velenoso! "Durante i 13 anni di governo laburista, è stata condotta un'indagine costata svariati milioni (150 milioni di sterline) per stabilire quanti decessi umane fossero attribuibili all'ingestione di pallini di piombo provenienti dalla carne di selvaggina. La ricerca, intensa, approfondita e molto costosa, non ha rilevato alcun decesso," afferma Dunn.
Fino a quando non viene contaminato chimicamente o non viene portato a temperature molto elevate, il piombo è infatti un metallo inerte e non velenoso, e i pallini di piombo delle dimensioni più comuni, a causa del loro "peso elevato", passano attraverso l'apparato digerente della fauna selvatica e dell'uomo così rapidamente che non c'è alcuna possibilità di contaminazione chimica.
In caso di dubbio, basta ricordare che tra i comuni prodotti di base della dieta umana, le patate, i cereali e l'acqua del rubinetto forniscono annualmente fino a 40 volte la quantità di piombo che il consumo di normali quantità di carne di selvaggina durante una stagione venatoria potrebbe far ingerire al corpo umano.
"In parole povere e in tutta onestà, contro le munizioni al piombo non si può né si potrà mai sostenere una teoria in grado di reggere a una valutazione scientifica con la quale si intenda dimostrare che si tratta di un veleno letale per l'uomo, la fauna selvatica o l'ambiente."
Il ruolo degli organismi rappresentativi della comunità dei tiratori nel Regno Unito quando si parla di piombo nelle munizioni
Non è tutta colpa del governo: Dunn rimprovera anche agli organismi rappresentativi britannici della comunità dei tiratori di non aver opposto una difesa efficace degli sport di tiro britannici contro il divieto del 1999 all'utilizzo di pallini di piombo per la caccia agli acquatici, né di aver contestato la tesi fondamentale secondo cui i pallini di piombo sarebbero tossici e causerebbero morte della fauna selvatica, né i loro potenziali effetti a catena sull'uomo dovuti al consumo di selvaggina abbattuta con con pallini di piombo.
"L'intera storia degli ultimi 30 anni di fallimentare difesa degli sport di tiro britannici da parte degli organismi rappresentativi finanziati dai suoi membri è costellata da esempi di rappresentanza inadeguata e dall'acquiescenza di fronte ai gravi e, lungo termine, dannosi attacchi, nonché dall'incapacità di commissionare o condurre una ricerca adeguata sulla presunta tossicità delle munizioni al piombo," sottolinea l'esperto.
"Il più grande fallimento di tutti gli organismi rappresentativi degli sport di campagna britannici è stato quello di non essersi riuniti in un unico organismo federato come una voce rappresentativa e collettiva con cui fronteggiare qualsiasi attacco potenzialmente dannoso e infondato condotto ai danni di qualsiasi aspetto degli sport di campagna britannici."
Stiamo ancora commettendo gli stessi errori?
Fatevi sentire: ecco il link alla consultazione pubblica del SEAC
https://echa.europa.eu/de/-/lead-in-outdoor-shooting-and-fishing-seac-agrees-draft-opinion
L'articolo completo di Brian D. Dunn è disponibile sulla rivista Country Squire Magazine (in inglese).