I colombacci ancora una volta hanno attraversato in stormi numerosi i cieli d'ottobre lasciandoci ammirare in alcune giornate spettacoli naturali senza paragoni e questa è sempre una bellissima notizia, forse la più importante per noi cacciatori, la piena salute della specie. Per chi attendeva l'arrivo di questi selvatici dai primi giorni di ottobre l'attesa è stata davvero estenuante in questa stagione perché i primi contingenti importanti di colombacci sono arrivati fra il 15 e il 16 ottobre. Giorni intensi, sempre col fiato sospeso e lo sguardo perso fra i colori del cielo interrotti continuamente dal movimento degli uccelli in volo. Per chi cura un appostamento non è la migliore delle aspettative, perché dopo tante fatiche spese nel corso dell'anno per la preparazione e la manutenzione del sito di caccia il desiderio sarebbe quello di godere gradualmente e costantemente belle giornate di migrazione. Invece, tutto accade in stagioni come questa all'improvviso, come se a una festa privata allestita con cura si presentasse improvvisamente una folla oceanica. Adrenalina non manca indubbiamente, ma anche errori commessi di conseguenza, distrazioni e difficoltà. Nella caccia condivisa con gli amici si sa che poi ogni aspetto diventa comunque fonte di divertimento e di ironia e così prendono forma giornate indimenticabili. Una seconda grande ondata migratoria si è vissuta nei giorni 20 e 21 ottobre quando gli appostamenti sono stati di nuovo invasi dai colombacci che muovendosi in grandi stormi non hanno però degnato di attenzione quasi mai i richiami lasciandosi dunque soltanto ammirare ad altezze impossibili da raggiungere. Nel complesso ottobre si è dimostrato favorevole alla migrazione e meno generoso con i cacciatori che hanno avuto comunque i loro momenti seppur concentrati in poche giornate, di intense emozioni.
Le nostre giornate
Noi siamo tornati sui palchi allestiti sulla costa Adriatica nel sud delle Marche da Claudio Tomassini, un amico esperto cacciatore di colombacci e allevatore di piccioni da richiamo. I suoi appostamenti riescono a sorprenderci ogni stagione per l'aggiunta di nuovi particolari, miglioramenti di ogni aspetto tecnico o semplicemente estetico che danno l'impressione di venire accolti in una sorta di villaggio fiabesco, dove i cacciatori, uomini che hanno saputo mantenere vivo il bambino che li abita, sanno emozionarsi ancora a ogni alba dalle cime degli alberi guardando il mare.
Cartucce Baschieri Mygra Colombaccio, F2 Classic, MB Extra
Abbiamo portato con noi diverse tipologie di cartucce Baschieri & Pellagri che abbiamo alternato adeguandoci ai cambiamenti dei tassi di umidità e delle temperature spesso repentini e ben evidenti nelle giornate autunnali. Cacciando a giorni alterni sia con il calibro 12 sia con il calibro 20, abbiamo scelto di utilizzare la cartuccia dedicata Mygra colombaccio con dose da 36 grammi di piombo numero 5,5 per il calibro 12 e dose da 31 grammi per il calibro 20. A seguire abbiamo scelto per la costanza e la velocità della polvere la gamma F2, rispettivamente con F2 Classic e F2 Extra. La cartuccia F2 Classic prevede una dose media da 34 grammi, ideale per i tiri a media distanza nella caccia al colombaccio. Le numerazioni di pallini disponibili che vanno dai piombi di diametro minore numero 12 fino alla numero 4 consentono in realtà un largo impiego di queste cartucce anche in altre tipologie di caccia, dalla piccola selvaggina fino a selvatici di media mole, nel nostro caso abbiamo utilizzato il pallino numero 5. A completare le nostre opzioni di caricamento c'era la cartuccia MB Extra, cartuccia disponibile sia con borra in feltro sia con contenitore da poter utilizzare nei tiri a medie e lunghe distanze, potendo contare sulla buona distribuzione di rosata e sulla velocità della polvere MB. Anche in questo caso le numerazioni di pallini disponibili per le cartucce MB Extra vanno dal 10 al numero 4 da poter impiegare in diverse situazioni di caccia. Durante le nostre giornate abbiamo notato che le cartucce F2 erano più efficaci nel corso delle prime ore quando l'umidità si avvertiva in modo più deciso, mentre nelle ore centrali del giorno abbiamo preferito le MB. Il bossolo Gordon di Baschieri si conferma una caratteristica tecnica importante per la morbidezza del colpo nelle giornate in cui la stabilità delle fucilate alla spalla e di conseguenza la precisione e la concentrazione del cacciatore fanno la differenza.
Per ulteriori informazioni visita il sito Baschieri & Pellagri.