Fra i cani da seguita impiegati nella caccia al cinghiale, con il maremmano possiamo affermare senza dubbio di trovarci al cospetto di uno specialista.
Tutte le doti e le caratteristiche fisiche del segugio maremmano rispondono ai requisiti necessari nella sfida con il cinghiale nei territori impervi e selvaggi in cui dimora.
Alla migliore riuscita dell'azione in questa caccia antica sono stati dedicati tutti gli sforzi della selezione operata da cacciatori e allevatori che solo recentemente hanno visto riconosciuta ufficilmente la razza del maremmano, proveniente da mute di antichi segugi, meticci e mastini utilizzati per la loro resistenza e l'immancabile coraggio nella caccia al cinghiale in Toscana. Dalla Maremma l'eco squillante ed inconfondibile dell'abbaio del segugio si è poi diffuso in molte altre regioni in cui questi cani hanno saputo conquistare l'apprezzamento del popolo dei cacciatori che hanno visto in questo cane completo ed affidabile un perfetto compagno di caccia.
Carattere del segugio maremmano
Veloce accostatore dotato di fiuto finissimo, coraggioso e scaltro abbaiatore a fermo, prudente al punto giusto e tenace inseguitore in caso di fuga del selvatico; il segugio maremmano caccia bene sia da solo che in muta.
Robusto e semplice nella sua morfologia, dall’aspetto gradevolmente rustico e i movimenti rapidi, atti a penetrare ed inseguire nel folto della macchia più intricata, il maremmano si distingue con il suo occhio espressivo e fiero, bulbo con iride scura ed espressione attenta ed intelligente.
Mesomorfo con tronco nel rettangolo, testa con cranio abbastanza largo; assi longitudinali superiori cranio – facciali leggermente divergenti, orecchio attaccato alto, si differenzia nelle due tipologie di manto fulva o tigrata, retaggio di antiche selezioni di mute eterogenee impiegate in maremma in cui i cani meticci dovevano distinguersi per fiuto e tenacia più che per estetica.
Dall’unione delle singole peculiarità di questi cani nacquero le caratteristiche che definirono lo standard del segugio maremmano con l’intento di poterle sviluppare con il giusto equilibrio, tutte in un unico cane da caccia.
Un progetto ambizioso e sicuramente riuscito stando ai numeri odierni delle mute dei maremmani che oggi regalano emozioni e soddisfazioni ai cacciatori di cinghiali.