Hannoverscher Schweisshund - il segugio di Hannover

Classificazione FCI
 n. 213 

Gruppo 6

Segugi e cani per pista di sangue 

Sezione 2

Segugi e cani per pista di sangue 
Standard n. 
213 del 09/06/1999 (en ) 
Nome originale
Hannoverscher Schweisshund 
Tipo 
Cane da caccia 
Origine 
Germania 
Altezza al garrese 
Maschi 50–55 cm; Femmine 48–53 cm; 
Peso ideale 
36-45 Kg 

L'Hannoverscher Schweisshund, in italiano segugio di Hannover o segugio annoveriano, è una razza canina proveniente dal nord della Germania. Sembra sia stato selezionato nell’Ottocento, in Sassonia, da un guardacaccia di Hannover, utilizzando il segugio di Harz e un antico e non meglio precisato segugio tedesco. Discende quindi dai vecchi segugi medievali, specializzati nella ricerca su pista di sangue (soprattutto nella caccia al cervo). Quata razza è stata usata come base per la selezione del Bayerischer Gebirgsschweisshund (segugio bavarese). 

Il segugio di Hannover
Il segugio annoveriano pur essendo di taglia media è un cane molto robusto e resistente che può lavorare per ore anche negli ambienti più difficili

È un cane di taglia medio grossa, dall'aspetto robusto. Costante nel lavoro grazie a un ampio torace e arti muscolosi, ma mai troppo alti da ostacolare il lavoro sulla traccia con naso a terra. 

Cranio ampio con tartufo grande e nero o raramente marrone. Mantello corto e fitto, rosso (più o meno chiaro) a volte striato. Alcuni esemplari presentano una maschera nera o una croce bianca sul petto. Lo standard di razza prevede un dimorfismo sessuale abbastanza evidente. 

Dotato di ottimo fiuto e naturalmente portato a lavorare sulla traccia, se ben addestrato riesce a seguire la pista indicatagli dal conduttore, concentrandosi solo su quella, anche in mezzo a diverse altre, riuscendo ad arrivare con relativa facilità sul selvatico oggetto di ricerca. L’annoveriano è insuperabile quando la traccia lasciata dal capo ferito è minimale, con scarsissimo sangue sulla pista o anche in assenza di questo, situazione che si presenta spesso quando il colpo è di striscio e la ferita cessa di sanguinare. 

Il segugio di Hannover
L'impiego ideale per il segugio di Hannover è la ricerca del selvatico ferito

Il segugio annoveriano è una razza relativamente poco diffusa in Italia, fatto salvo la zona Alpi,  ma ben noto in paesi quali Germania e Austria, dove da sempre si pratica la caccia agli ungulati. 

Nel nostro paese si sta facendo sempre più conoscere grazie all’impulso dato dal progredire della caccia selettiva in varie regioni italiane e conseguenti necessità relative conseguenti ai ferimenti. 

È infatti il cane più accreditato per la ricerca del selvatico ferito, il cane principe nelle operazioni di recupero, capace di seguire una pista fredda, vecchia di giorni, e rintracciare così gli animali colpiti, ma non abbattuti che possono percorre anche chilometri prima di fermarsi. 

Il segugio di Hannover
Oltre al potente olfatto, tra le caratteristiche positive dell'annoveriano c'è il forte attaccamento al padrone e ad ogni cosa a lui correlata, compreso il selvatico abbattuto

Nell’addestramento di questo cane, il conduttore tende anche a sfruttare ed enfatizzare le naturali doti dell’annoveriano che lo portano a proteggere istintivamente tutto quello che è del padrone, con il quale ha un legame fortissimo, per cui viene facilmente addestrato a rimanere sulla spoglia recuperata mentre il conduttore rientra per cercare l’aiuto necessario a caricare il selvatico. 

Il cane difenderà l’animale, o lo zaino, o quant’altro sia del padrone da chiunque si avvicini, restando pazientemente, anche per ore, in attesa del ritorno del conduttore. 

Il segugio di Hannover
Selezionato per la caccia ai grandi ungulati, il segugio di Hannover sta trovando buon riscontro anche nella caccia al cinghiale

Il segugio di Hannover lavora bene su quasi tutti i terreni, si trova leggermente in difficoltà solo in aspra montagna, dove si rivela meno agile del cugino Bavarese, a causa della sua maggior stazza che, se sui difficili terreni montagnosi può rivelarsi un limite, nel confronto fisico con il selvatico ferito è caratteristica vincente. 

La sua mole massiccia lo mette in condizione di fermare ed atterrare abbastanza facilmente il selvatico che sta cacciando, permettendo al recuperatore di portarsi in condizione di finalizzare. 

In Appennino sta trovando crescente utilizzo tra le squadre di caccia in braccata al cinghiale che sempre più spesso tendono a sfruttare le capacità di questo cane per i recuperi dei suidi feriti.