Non vado mai a caccia con un solo cane e ciò accade perchè porto sempre dei cuccioloni assieme ai miei cani più esperti oppure perchè normalmente mi accompagno ad amici che portano i loro bravi ausiliari.
Immancabilmente ogni volta la variante che fa la differenza è il consenso.
Soprattutto a beccacce (ma vale un pò per tutti i selvatici adatti alla caccia con il cane da ferma) la condotta di rispetto di un cane sulla ferma di un altro assume un ruolo fondamentale nella fattiva riuscita dell'azione di caccia.
Non parlo di un consenso qualunque ma mi riferisco al consenso fatto bene, quello che non può dare spazio a dubbi nè tantomeno ad incertezze.
Il consenso per definizione è l'atteggiamento del concordare, approvare, rispettare su un'azione che precede l'atteggiamento stesso e quest'azione è la ferma.
Il cane che consente non ha fatto il punto sul selvatico, non lo ha avvertito e se lo ha avvertito è accaduto dopo e non ci deve interessare affatto, la ferma sul selvatico non gli appartiene e pertanto il suo comportamento sull'animale non può essere lo stesso del cane che lo ha fermato.
Chi consente non rompe la ferma se prima non lo fa il cane che è andato a punto, non muove un passo se l'altro cane non si muove e non prende iniziative; è arrivato secondo e deve farsene una ragione!
Molti a giustificazione di una scorrettezza del loro cane asseriscono con convinzione: "Ha rotto il consenso perché ha capito che la beccaccia non c'è più lì". Nulla di più falso.
Il cane che consente non deve capire se la beccaccia c'è o meno, non è compito suo, la beccaccia non è affare suo, l'unica cosa che deve fare è rimanere fermo nel rispetto della ferma del compagno a quattro zampe che lo ha preceduto per evitare che il selvatico si involi accidentalmente, e questo indipendentemente dalla reale presenza o meno del selvatico stesso. Se poi magari l'animale non c'è le ragioni possono essere diverse e può anche darsi che il compagno sia un cane scarso ma lui non può per questo essere scorretto e quindi scarso a prescindere.
Il consenso deve avvenire non solo alla vista ma anche se avverte un cane che si è fermato a puntare un animale e resta praticamente invisibile.
Utilizzerà quindi anche l'udito e se consente al suono del beeper, tanto meglio, purché non si blocchi a distanze esagerate o si metta in allarme ad ogni minimo sibilo del collare elettronico di un altro cane.
Deve consentire immediatamente appena avverte il compagno in ferma e deve farlo in maniera espressiva, celandosi, quasi a rimpicciolirsi nonché abbassandosi più verso il terreno. Se il cane che ha fermato inizia a guidare o accostare, non deve avanzare troppo, le distanze vanno rispettate e mantenute costanti.
Spesso ho notato cani consentire a tergo e poi in autonomia riprendere repentinamente la corsa per fare una sorta di giro e mettersi di fronte al cane in ferma nel tentativo di collocare la beccaccia tra lui e il compagno andato a punto. Sbagliatissimo!!
Nove volte su dieci il frullo dell'animale avviene ancora prima di completare questo assurdo giro e spesso noi non vedremo mai nulla di tutto ciò e ci convinceremo che la beccaccia lì non c'era o era stata lì molto prima, quando invece le cose sono andate in tutt'altro modo.
Il cane che consente deve fare il gioco del compagno, non deve solo bloccarsi ma deve anche prepararsi a farlo, se è il caso deve rallentare, evitare rumori bruschi e non essere impetuoso. I cani dozzinali fanno l'esatto contrario e di beccacce fantasma ce ne fanno ipotizzare tante e di quelle reali ce ne fanno vedere poche. Il consenso quindi ha un ruolo fondamentale nella proficua risoluzione dell'azione venatoria che completa la ferma ed è importante che venga eseguito nel miglior modo possibile.