Ricomincia a pieno ritmo l'attività di allenamento e la caccia con i nostri cani, parliamo dunque di come poter fronteggiare l'eventuale morso di una vipera ai danni del nostro ausiliare.
L'evento fortunatamente non è così comune dato che solitamente questi rettili dall'indole schiva fuggono in anticipo avvertendo il nostro arrivo, ma può capitare che in situazioni improvvise e prive di via di fuga le vipere scelgano come difesa, l'attacco.
I soggetti più a rischio sono ovviamente i giovani ed inesperti cuccioloni che attratti dalla curiosità e dall'emanazione del rettile, assai simile a quella di altri selvatici, arrivino in prossimità della vipera in modo improvvido e maldestro, fino a riceverne appunto il morso. La vipera comune presente in Italia, da nord a sud, è la vipera aspis, dal morso potenzialmente letale. Erroneamente si pensa che sia molto più probabile incontrare questo serpente in montagna, mentre si adatta ed è presente sia in territori collinari che nelle campagne pianeggianti.
La vipera aspis
Per il suo aspetto la vipera è facilmente identificabile, data la sua testa di forma piatta e triangolare, il corpo tozzo e non eccessivamente lungo, 60/70 cm al massimo, le pupille degli occhi verticali ed il colore grigio chiaro con sfumature tendenti al marrone.
Il periodo di maggiore attività, quindi quello più a rischio per i nostri cani è da aprile ad ottobre, prima che il rettile come altri della specie torni in letargo.
I primi mesi primaverili coincidono con la maggiore pericolosità del morso, date le ghiandole velenifere in piena attività dopo la sosta invernale.
Per lo stesso motivo le prime ore del mattino, o comunque quelle in cui il rettile non ha ancora iniettato il proprio veleno sulle sue prede sono quelle che espongono al maggior rischio i cani che vengono solitamente morsi nelle aree corrispondenti al collo, non di rado al naso ed al labbro e gli arti anteriori.
Come comportarsi
Se il cane appena morso dalla vipera non si allontanerà come risposta istintiva al dolore ma resterà nelle nostre vicinanze, una delle cose più difficili ma necessarie da fare è mantenere la calma e cercare di tranquillizzarlo, rassicurandolo, avvicinandolo e tenendolo fermo in una zona ombreggiata per evitare che il veleno nella concitazione fluisca in modo ancor più veloce nel corpo.
A questo punto occorre riuscire ad identificare con precisione il punto del morso che sarà caratterizzato da due piccoli fori corrispondenti ai denti della vipera, intorno ai quali si saranno create subito delle piccole emorragie che avranno reso la zona interessata anche molto calda.
Individuato il morso, con un laccio o una qualsiasi benda può essere molto utile effettuare una fasciatura stretta a monte del morso che possa rallentare il circolo del veleno verso il cuore ed il sistema nervoso del cane. Se si ha a disposizione, nell'auto di un cacciatore è sempre consigliabile che ci sia, utilizzare solo acqua ossigenata per disinfettare la ferita, mai alcool o altre sostanze che potrebbero provocare ulteriore reazione tossica a contatto con il veleno.
Evitare dunque di infettare la ferita o ancor peggio di effettuare tagli o incisioni con la convinzione di poter estrarre il veleno, ma trasportare subito il cane nel più vicino ambulatorio veterinario.
Fondamentale per superare l'incidente sarà lo stato di salute generale del cane, a cui contribuiranno fattori come l'età e la taglia. Il veterinario provvederà ad una terapia in grado di salvare gli organi maggiormente interessati dall'avvelenamento, come il fegato, i reni, così come il sistema nervoso ed il cuore per scongiurare un cedimento cardio circolatorio. Solitamente per il cane la prima ora in seguito all'incidente è la più difficile da superare, perchè potrebbe subito in caso di soggetto debilitato o anziano mostrare evidente difficoltà respiratoria e vomito, ma con un intervento tempestivo e lucido nello stesso tempo si può spesso evitare il peggio.