Si affollano le idee e i pronostici davanti al calore dell' antico camino nella casa di caccia dell'azienda faunistico venatoria Monte Mezzo in cui avviene il ritrovo prima della partenza per la caccia. Il vento teso da nord che insiste dalla notte precedente preoccupa Carlo Generotti perché potrebbe mettere in difficoltà i segugi nella ricostruzione delle tracce lasciate dalle lepri. Siamo in alta collina in un bellissimo territorio vasto e misto, dove i boschi ancora pienamente in foglia all'inizio dell'autunno si alternano ai prati in cui trovano cibo e pascolo le greggi locali e le lepri nella notte. La zona prescelta ci vede partire da uno di questi prati avanzando verso la sommità delle colline dove il bosco dovrebbe offrire sicuro rifugio alle lepri. La piccola compagnia di cacciatori si divide e due poste attenderanno in alto mentre Carlo segue l'azione dei suoi cani da vicino e io quasi dimentico del fucile decido di accompagnarlo per goderne il lavoro e seguirne ogni movimento.
Video: Caccia alla lepre con i segugi italiani di Carlo Generotti
Caccia con i segugi
Ci avviciniamo al bordo del bosco, Faro avverte deciso e pochi metri all'interno di un ginestreto esplode la canizza. È chiaramente avvenuto lo scovo della lepre che non riusciamo a vedere con gli occhi ma possiamo seguire nettamente nella fuga grazie alla voce incalzante dei segugi che non perdono una battuta. Inizia la fase della seguita, la più estenuante senza dubbio per i cani, la più inebriante per gli amici alle poste che come noi stanno seguendo a distanza ogni momento della caccia. Scorrono i minuti, questa volta lunghissimi, interminabili mentre in silenzio ci dividiamo per prendere posizione cercando di intercettare le probabili vie di fuga della lepre. L' eco della canizza si fa lontana quasi impercettibile.
A caccia con i collari C&C Hunting Dog Trace
Carlo segue con tranquillità il lavoro dei cani grazie ai collari GPS Dog Trace che l'amico Roberto Catasti di C&C Hunting partecipante alla battuta di caccia distribuisce in Italia. Un piacevole esempio di tecnologia in ausilio alla tradizione. I cani stanno infatti svolgendo a pieno ritmo il proprio lavoro seguendo la propria passione, il conduttore da parte sua in un territorio spesso pieno di insidie può star certo di vederli tornare a casa. Quando non si sostituisce all'uomo e alla cinofilia lasciando intatta l'arte venatoria o rendendola anche più sicura, la tecnologia può portare grandi benefici, almeno a parere di chi scrive.
Quello che sembrava un lontano brusio diventa un rombo deciso e persistente nella nostra direzione. Torna la canizza, i segugi dopo oltre un'ora restando collegati all'emanazione sono riusciti a riportare la lepre in direzione delle poste. Come un'apparizione ormai inaspettata compare silenziosa e velocissima la lepre. Ha un notevole vantaggio sui cani che le permette anche una breve sosta in ascolto troppo lontano da me che posso soltanto ammirarla nella sue eleganti e furtive movenze. Si avvicina la muta e riparte quindi velocissima la lepre in direzione del versante opposto della collina dove c'è proprio Roberto Catasti in attesa. L'erba e il principio del bosco coprono la vista nitida della lepre, ma vediamo Roberto prendere la mira e sparare. Un attimo di silenzio intriso di speranza prima di sapere che la lepre ha vinto, è passata indenne tornando nel bosco lasciandoci addosso non la delusione di una sconfitta ma l'adrenalina di una sfida spettacolare ancora aperta. Siamo tutti attoniti e ugualmente soddisfatti dallo spettacolo a cui i cani e il selvatico ci hanno lasciato assistere. Si è conclusa una bellissima giornata di vera caccia e amicizia che come sempre non sono legate ad un singolo episodio, ma storie fatte di capitoli sempre nuovi da scrivere e raccontare. Torneremo a cercare lepri fra quelle colline finché ci saranno grandi segugi e amici che vorranno condividere con noi il valore di questa caccia.
