Il Vandeano, cosi viene popolarmente chiamato il Briquet Griffon Vendèen, è associato in modo spontaneo da tutti i segugisti alla caccia al cinghiale e non è un errore. Questo soggetto cosi rustico e resistente ha trovato, anche in Italia, una sua forte aderenza a questo tipo di caccia e un ambiente favorevole in cui ottimi allevatori hanno dato seguito a un affinamento della razza che oggi gode di ottima salute e sfoggia degli esemplari che sul piano morfologico e del lavoro sono da qualificare tra i migliori risultati della selezione di cui possiamo vantarci.
Caratteristiche del Briquet Griffon Vendèen
La sua taglia media, da qui il nomignolo “briquet” è derivata dal possente Grand Vendèen, un cane di taglia grande, alto, poderoso, riservato oggi a pochi estimatori e molto difficile da immaginare nelle fitte rogaie a insidiare i cinghiali. Il suo derivato ha invece una costruzione perfetta, compatta, raccolta nel rene corto e nella struttura forte e ben piantata a terra, è un cane apprezzabile esteticamente per via del suo manto in cui abbonda un pelo folto e lungo, di colore bianco arancio o bianco grigio e che non nasconde affatto l’espressione gioconda e piacevole. L’altezza a garrese limita, con qualche abbondanza, le misure dei soggetti che restando per i maschi tra i 50 e i 55 cm e per le femmine tra i 48 e 53 cm, contribuisce a creare quell’aspetto così raccolto che lo rende caratteristico. Quando il Conte d’Elva, durante la Prima Guerra Mondiale cominciò il lavoro di selezione di questa razza vide in questo cane un ottimo ausiliare nelle lunghe battute ai cervidi e ai cinghiali, fissandone quelle peculiarità che ancora oggi si trovano ben distinte in questi soggetti.
La tenacia, l’infaticabilità, la brillantezza nella cerca e l’istinto che lo porta a cacciare con il naso alto e spesso in accostamenti molto intelligenti senza seguire il disegno di una pista, sono caratteristiche che esaltano un cane facile da addestrare ma decisamente cocciuto quando arriva il momento di tornare al canile. È infatti portato a cacciare fin quando ha fiato e non è raro che, finite le energie, si adagi nei pressi delle sue prede per proseguire la seguita dopo aver recuperato le forze. Nella mia personale esperienza ho avuto modo di sentire diversi cinofili di provata serietà, descrivermi le gesta di talentuosi Vandèen posseduti in passato. Cani che a distanza anche di tre giorni si ripresentavano in seguita nelle aree di caccia da cui erano usciti con i cinghiali e procuravano abbattimenti a dir poco epici. Se non conoscessi queste persone direttamente diffiderei dal credere a racconti così intensi, eppure vi assicuro che questi descritti sono fatti e non sogni. Questa razza si presta bene all’addestramento e in buona parte risulta essere autonoma e anche piuttosto precoce, tuttavia i soggetti tendono spesso a manifestare una certa autonomia e si dimostrano difficili da tenere ancorati in un’unica muta. Se i cinghiali sono più di uno potete star sicuri che i Vandeani si divideranno il compito di seguitarli tutti. Questo in chiave “verifiche zootecniche” è sicuramente uno svantaggio, ma sul piano del rendimento venatorio è decisamente un valore aggiunto, che evidenzia oltretutto, le doti individuali di cani eccezionali.
Quando sfilano sul ring del gruppo 6, i soggetti faticano a trovare posto tra i migliori di gruppo, semplicemente perché il loro aspetto rustico e “lanoso” li mette in minor risalto rispetto a razze più eleganti e con portamento più aggraziato. Eppure, se vi soffermate ad apprezzare i profili noterete come questi soggetti abbiano una testa molto bel proporzionata, compatta e ben innestata sul collo, un torace profondo, vigoroso che con il rene corto e la coda non troppo lunga, formano una silhouette piacevole, decisa, affidabile. Sono una razza che non ho mai posseduto, ma con la quale ho avuto il piacere di cacciare e giudicare infinite volte in tanti luoghi diversi e con piacere ho avuto godimento nell’assistere a seguite interminabili e vederli esprimersi in uno dei fondamentali nel quale eccellono: l’abbaio a fermo.
Ricordatevi sempre, se state cercando la razza giusta con cui cominciare a costruire una muta interrogatevi prima su chi siete voi, su cosa volete, su cosa vi piace e anche sul come e dove cacciate. Sono interrogativi determinanti per capire quale strada intraprendere. Nel caso del Briquet vi ammalierà se cercate un cane autonomo, vivace, battagliero e che vi terrà nella macchia fino a notte fonda. Se volete soggetti più domabili, più ubbidienti al richiamo, che vi lascino cenare a casa, bè, guardate altrove, perché con il Vandèen si perde l’orologio!.