Da anni mi cimento con dedizione in questa caccia e la forte passione per la Regina del Bosco ma soprattutto per il lavoro dei miei setter mi portano a non lasciare mai nulla al caso.
La preparazione in attesa delle prime beccacce riguarda soprattutto i cani, sia i giovani che gli adulti. Se veramente si vuole giocare un ruolo da protagonisti nell'insidiare la beccaccia bisogna che si inizi a pensare seriamente ad uno specifico addestramento e si mettano in atto alcune accortezze.
Sia nel caso dei soggetti giovani che dei più adulti un ruolo di primaria importanza è quello dell'alimentazione. Le abitudini spesso sbagliate dei più caldi mesi precedenti non sempre potranno svanire nel giro di pochi giorni. Nelle prime giornate di caccia nel bosco si notano spesso dei soggetti appesantiti che ansimano e affannano anche dopo una sola ora di attività.
Dieta e preparazione atletica del cane
La caccia alla beccaccia è impegnativa, spesso ricopre un’intera giornata e sovente si svolge in terreni ostici per vegetazione e continui dislivelli.
Il nostro cane in questi casi dovrà comportarsi da atleta ma non possiamo pretendere che ciò accada se non abbiamo curato tutti gli aspetti del suo addestramento, soprattutto nei pasti.
La dieta del cane da beccacce dovrà essere semplice, ricca di fibre, con un buon apporto di carboidrati e una immancabile se pur non eccessiva presenza di grassi.
I mangimi presenti oggi sul mercato si prestano ottimamente a soddisfare le nostre esigente ma spesso, sia per motivi commerciali che per diverso indirizzo di utilizzo, riportano tabelle con dosi di mangime eccessive e non congeniali alla pratica venatoria. È consigliabile ridurre un po' le dosi prescritte magari integrando con altri alimenti quali possono essere del tritato magro, un po' di riso e qualche buccia di formaggio. Il ciclo digestivo del cane è più lungo del nostro e le giornate di caccia invernali iniziano prima, quindi se facciamo due conti sarà buona abitudine anticipare di qualche ora il pasto che in tanti danno in tarda sera. Il cane sarà in tal modo più leggero al mattino e meno esposto ad affaticamento.
Anche la preparazione atletica ha aspetti comuni per i cani più e meno giovani.
Sarà opportuno alternare allenamenti in campo aperto con qualche capatina in un bosco non troppo fitto. In tal modo il cane adulto riprenderà abitudine con i luoghi tipici della caccia alla beccaccia mentre il giovane acquisirà dimestichezza con dei luoghi che per alcuni mesi diventeranno la sua seconda casa.
In questo ultimo caso sarà importante che i soggetti meno esperti vengano portati nel bosco anche per stimolare quello che poi mi piace definire l'"effetto sorpresa". Si tratta di una pratica di addestramento consolidata nel tempo che ha dato i suoi frutti con successo. In pratica il cane inesperto deve essere aiutato a prendere confidenza con quegli odori dei luoghi dove tra qualche giorno dimorerà anche la beccaccia.
Addestramento del cane per la caccia alla beccaccia
Affinché ciò possa accadere il cane andrà portato nel bosco prima che le beccacce arrivino, in tal modo si abituerà a profumi, effluvi e fetori tipici dei luoghi che lo circondano; quando poi arriveranno le beccacce sarà già a suo agio e quell'odore nuovo e sconosciuto dello scolopacide che ne palesa la inaspettata presenza attirerà la sua attenzione e anche se non riuscirà a trattarla a dovere la prima fase dell'addestramento avrà avuto successo.
Ma perché questa pratica abbia effetto è necessario che la si realizzi non troppo in anticipo rispetto alla prima migrazione della Regina.
In giugno o agosto i frutti, le foglie e la terra hanno altre caratteristiche e cicli vitali, pertanto gli odori saranno parecchio diversi rispetto ad un umido bosco autunnale che poi ospiterà la Beccaccia e pertanto il cane dovrà fare i conti con troppe varianti olfattive e l'usta della maliarda sarà una delle tante varianti che non attirerà più la sua attenzione come ci aspettiamo che faccia. E' opportuno quindi iniziare a portarlo nel bosco circa un mese prima che arrivi il primo flusso migratorio di e per almeno due volte a settimana.
All'arrivo delle prime beccacce portatelo ancora nel bosco ma senza fucile, almeno per poche uscite, in modo tale da dedicargli le giuste attenzioni e osservarlo. Sarà anche un modo per consolidare il collegamento e certe pratiche di dressaggio a voi più congeniali come l'uso del fischietto per farlo rientrare o attirare la sua attenzione.
In queste fasi è bene affiancare al giovane anche un cane più esperto, qualora se ne possegga uno, servirà da una parte a far fare una giusta sgambata al secondo e dall'altra ad aiutare il più giovane a prendere più coraggio e sicurezza. Ricordiamo che ciò che stiamo cercando di insegnare durante l'addestramento è esattamente quello che richiederemo al nostro cane nelle vere giornate di caccia; è pertanto opportuno sforzarsi di concretizzare una vera e propria simulazione di caccia iniziando proprio dai nostri gesti e suoni che dovranno essere il più simile possibili a quando imbracciamo il fucile. Niente schiamazzi quindi e nessuna fretta perché l'addestramento deve avere continuità rispetto alla pratica venatoria vera e propria dove ogni buon cacciatore prediligerà il silenzio; solo noi sappiamo che si tratta di due momenti differenti, il nostro ausiliare non ne deve avere percezione alcuna.
L'uso di beeper e GPS durante l'addestramento
Oggi anche la tecnologia riveste un suo suolo importante nell'addestramento.
A beccacce quasi tutti useranno il beeper, alcuni il gps con e senza suoni in ferma, pochi il campano.
Le scelte di ognuno sono in egual modo rispettabili ma perché siano significative è necessario che anche in questo caso non segnino uno stacco tra l'addestramento e la caccia cacciata.
Non possiamo pretendere che un bravo e giovanissimo setter che per mesi ha cacciato quaglie su terreni aperti senza nulla al collo, alla sua prima sfida nel bosco si abitui immediatamente a suoni acuti e improvvisi che per lui non hanno nemmeno un perché.
Il passaggio anche qui deve essere graduale e il consiglio è che si inizi già dai primi giorni di caccia della stagione venatoria, mettendogli saltuariamente al collo gli stessi strumenti che poi saranno utilizzati nel bosco. Si tratta di piccoli suggerimenti che gioveranno sicuramente alla buona riuscita di un soggetto da beccacce, e se il tutto funziona a dovere, non di rado vi capiterà di avere la sensazione che, mentre cercate di impartire qualche buon insegnamento al vostro fedele compagno, sarà proprio lui a insegnarvi qualche segreto sulla beccaccia. Sarà la prova che le vostre fatiche hanno iniziato a dare i frutti sperati.