Certo che il primo approccio con la carabina Mauser M18 non basta: occorre un ulteriore approfondimento. Se Mauser significa due tenoni, alimentazione guidata, espulsore fisso a lamina, qui troviamo indiscutibilmente un Mauser diverso. Ma l’osservazione più accurata rende chiaro che quasi un secolo e mezzo nella progettazione di armi ha rappresentato un patrimonio vivo e vitale. Non è un K98, ma dopo 120 anni una rivisitazione è quanto meno possibile e il più delle volte opportuna. Naturalmente, un fucile economico progettato e realizzato da Mauser comporta un’attenzione maniacale all’affidabilità, la profonda conoscenza di quanto sia davvero utile e la definitiva comprensione delle differenze tra indispensabile, utile, comodo e semplicemente piacevole. Quindi, via tutte quelle caratteristiche (incisioni profuse, radiche preziose finite a olio, tirature a mano, puntalini in corno di bufalo e così via) che costituiscono l’intensa soddisfazione o addirittura l’intensa gioia dell’appassionato di fucili fini ma che da un punto di vista pratico sono di utilità limitata. Se guardiamo alla pratica, per percorrere una strada sterrata interpoderale una Panda 4x4, pur nella sua spartana essenzialità, non è certamente peggio di una Lamborghini, benché quest’ultima goda di ben altre raffinatezze meccaniche ed estetiche.
Quando parliamo di fucili economici non dobbiamo mai dimenticare che “economico” non è mai, per un costruttore serio, sinonimo di “trasandato”: l’interpretazione più becera e bieca del concetto di economia non si attaglia a chi abbia una tradizione più che secolare nel realizzare fucili di qualità collaudati in milioni di esemplari nel corso di due guerre mondiali. Occorre tuttavia pensare al mercato e alle sue potenzialità e disponibilità: al giorno d’oggi certe soluzioni sono proponibili solo per fucili finissimi, nei quali non abbia alcuna importanza il fatto che l’estrattore K98 lavorato con sistemi tradizionali costi nettamente più di un intero otturatore M18, o che un semplice ciocco di noce senza pretese, stagionato a forno e improponibile su un’arma con qualche pur scarna pretesa di finezza, abbia un costo superiore a quello di un calcio in polimero finito.
Un taglio con il passato, ma senza passi falsi
La carabina Mauser M18 si stacca dalla tradizione sulla quale il costruttore ha fondato la sua fama, ma è un prodotto affidabile e robusto che non richiede mutui o portafogli a fisarmonica.
La canna di questo M18 è ricavata per martellatura a freddo; è lunga 56 centimetri che diventano 62 per i calibri Magnum; la corrispondente lunghezza del fucile è rispettivamente di 106 e 112 centimetri. Il diametro in volata è di 17 millimetri; la volata è incassata e in ogni caso il tappo che protegge la filettatura atta ad alloggiare, dove consentito, un silenziatore sporge rispetto alla volata per 2,12 millimetri. La protezione contro gli urti è efficace e la sezione della canna, pur non sottilissima, è sufficientemente sottile da far arrestare il peso complessivo dell’arma a meno di tre chili.
Il calcio è in polimero, molto leggero e terminato da un calciolo morbido sotto il quale c’è una cavità. Per smorzare le vibrazioni è riempito all’interno da una schiuma poliuretanica. La soluzione del polimero è perfettamente adeguata ad un uso pratico dell’arma sul terreno di caccia, magari nello sporco, attraversando un bosco o tra le spine. La canna è completamente flottante. Anche qui i soliti americani sostengono che torcendo con forza il calcio in polimero si possono creare dei punti di contatto tra esso e la canna. Per completezza di analisi ci ho provato, ma non sono riuscito ad ottenere una torsione sufficiente. Che l’abbiano fatto provare a un culturista?
L’otturatore a tre tenoni del Mauser M18 richiede una rotazione di soli 60 gradi per lo sblocco; la testa ha lo stesso diametro del corpo; questo significa che l’azione può essere semplificata in quanto non occorre creare solchi interni per il passaggio dei tenoni. L’estrattore, per chi sia abituato al sistema K98, è a prima vista deludente, con quella sua unghietta ridotta caricata da una semplicissima molla a filo. Però funziona, il che è ciò che conta; la ricerca dell’economia non ha intaccato la qualità complessiva né l’affidabilità.
D’altra parte, da Mauser non ci si sarebbe aspettato di meno. Alcuni autori americani, di cui ho letto le recensioni per accedere anche a un parere diverso da mio, hanno lamentato una certa durezza nella chiusura dell’otturatore, che richiederebbe l’uso del palmo della mano mentre la manovra con le dita parrebbe meno agevole. Vista l’osservazione ci sono stato attento ma a me non è successo; la manovra della manetta con due dita si è svolta in scioltezza e posso solo pensare che gli americani abbiano ricevuto ed esaminato un esemplare di pre-produzione. L’espulsore è doppio e proietta il bossolo spento con grande vigore. Però i bossoli cadono tutti in un’area ristretta e il recupero, per coloro che vogliono dedicarsi alla ricarica, è agevole. Poiché i bossoli delle munizioni GGG sono tutti ricotti in modo omogeneo e costante, c’è da pensare che possano reggere un numero consistente di ricariche.
Lo scatto è buono. Pulito, senza filature né impuntamenti di alcun genere, leggermente roll-over come piace a me, non necessita di essere accuratizzato; lo troverei adeguato anche su un’arma di prezzo molte volte superiore.
Il caricatore è di plastica, al pari della soletta elevatrice; il riempimento è agevole e il funzionamento è stato perfetto, grazie anche al doppio invito per l’ingresso della cartuccia in camera. Una soluzione, quest’ultima, che ho visto più spesso su armi semiautomatiche ma che ha una sua ragion d’essere anche nella ripetizione manuale, se la presentazione delle cartucce è bifilare.
Cannocchiale Minox ZX5 3-15x56 montato sul Mauser M18 per la nostra prova
Il cannocchiale fornito con l’arma è un Minox ZX5 3-15x56 con punto rosso regolabile, alimentato da una batteria CR2032 da 3 volt. Il coperchio della batteria è in leggero alluminio anodizzato e si svita con una moneta, ma quella da 50 centesimi è troppo spessa e quella da 20 è troppo piccola; ho usato un quarto di dollaro. Occorre prestare attenzione perché è facilissimo segnare il coperchio del vano batteria; se dovessi far uso ulteriormente di un cannocchiale come questo mi farei realizzare un dischetto di nylon di dimensioni esatte. Speriamo che il mercato europeo acquisti importanza per Minox: magari in questo caso potremmo avere un coperchietto da svitare con una moneta da due euro, che risolverebbe il problema.
Il cannocchiale non appartiene ad un segmento premium ma è più che dignitoso e adeguato alla classe e al prezzo dell’arma, con un rapporto qualità-prezzo eccellente. È vero che nel campo dell’ottica al meglio non c’è mai limite, ma il buon senso impone di non esagerare. Gli attacchi sono ad aggancio rapido e il cannocchiale, smontato e rimontato, non perde la taratura. Comunque, per quanto riguarda gli attacchi, sia benedetto nei secoli Contessa che per i Mauser M12 e M18 realizza una slitta Picatinny prolungata di 60 millimetri all’indietro. Non mi è giunta in tempo per la prova a fuoco e in effetti è destinata al montaggio di visori notturni e non di cannocchiali, ma per chi come me ha il collo corto è una manna che scende dal cielo; non so se potendo usare quella slitta prolungata la rosata sarebbe stata migliore (non credo, il tiratore è quello che è!) ma certo mi sarei stancato meno.
La prova a fuoco in poligono del Mauser M18
La prova a fuoco del Mauser M18 è stata effettuata al poligono di Vercelli, con cielo sereno, in assenza di vento e con temperatura di 12 gradi. Distanza 100 metri, ottica tarata a 6 ingrandimenti. Disponevo di munizioni Fiocchi Exacta Match con palla da 165 grani che hanno dato un risultato strepitoso, al punto che dopo 3 mouches non ho voluto rischiare altri colpi.
Però mi è sembrato corretto eseguire la rosata anche con munizioni da caccia, in questo caso GGG con palla Sierra SBT da 165 grani; il risultato lo vedete ed è da giudicarsi piuttosto buono per un’arma da caccia che verosimilmente, se avessi avuto la slitta Picatinny prolungata, avrebbe certamente fornito prestazioni di miglior livello. Alla mia età la concentrazione per il tiro in condizioni disagevoli non si può protrarre tanto a lungo e la rosata con le munizioni Match aveva assorbito un bel po’ delle mie risorse.
Mauser M18: scheda tecnica
Costruttore: | Mauser, Germany |
Model: | M18 |
Calibro: | .308
Winchester, altri 5 calibri disponibili |
Tipo: | carabina a ripetizione semplice |
Funzionamento: | otturatore girevole-scorrevole |
Lunghezza canna: | 56
cm |
Lunghezza totale: | 106
cm |
Canna: | forgiata a freddo per martellatura |
Scatto: | diretto |
Finitura: | brunita |
Calcio: | in polimero |
Mire: | predisposizione per ottica |
Peso: | 2.9 kg (scarica) |