Parlando di "Scout Rifle" il pensiero corre alle argomentazioni di Jeff Cooper che negli anni Sessanta, quando già la produzione armiera internazionale era orientata ad immettere in commercio armi sempre più specialistiche, auspicava il ritorno all’idea di “general purpose rifle”, cioè di fucile a canna rigata “multiuso”.
In un articolo pubblicato sulla rivista “The Gun Digest” intitolato “The Scout Rifle Idea”, questa figura carismatica della scuola armiera nordamericana e vero studioso delle tecniche d’utilizzo delle armi leggere, espose ai lettori una serie di riflessioni relative ad una formula costruttiva che, se non poteva dirsi all’epoca propriamente innovativa, era finalizzata a sfruttare le moderne tecnologie per realizzare manufatti armieri “compatti, leggeri, di immediato utilizzo, potenti e precisi”.
Scout Rifle
Questi aggettivi, proseguendo nella lettura dell’articolo, non venivano utilizzati in senso generico ma, al contrario, erano correlati a soluzioni progettuali precise, funzionali da un lato a determinate tecniche d’utilizzo e, dall’altro, idonee a conferire al prodotto finito la preziosa dote di un’eccezionale versatilità.
Si trattava, più che di un’invenzione, dell’esortazione ad adattare determinati archetipi armieri a schemi considerati allora in fase commerciale discendente, per ottenere incrementi prestazionali rispetto ai classici “lever action” da campagna cal.30-30 e, dopo poco tempo, le proposte di Cooper furono recepite da importanti esponenti del mondo industriale, europei e statunitensi.
A livello teorico lo spettro di utilizzo di questa tipologia d’armi è estremamente vasto ma, essendo le pratiche d’utilizzo diverse nei due continenti, in Italia la sua diffusione è sempre stata relativamente contenuta.
Le cose, da qualche anno, sembrano tuttavia cambiate e, anche in ragione di una crescita dell’attività venatoria in relazione a certi luoghi e specie l’azienda Sabatti, sfruttando piattaforme già in produzione, ha realizzato un prodotto in grado di soddisfare in modo specifico le istanze dei cacciatori in battuta e non solo. Il risultato è un disegno poco comune, curato sotto il profilo ergonomico e sotto il profilo costruttivo della bocca da fuoco.
Dettagli tecnici della carabina Sabatti Rover Compact Scout
In via generale il Compact Scout è un’arma ad otturatore manuale girevole-scorrevole calibro .308 Winchester (disponibile anche in .30-06) e serbatoio amovibile da cinque colpi; la lunghezza totale è di 105 cm, il peso pari a 3,3 kg.
L’impostazione meccanica richiama i modelli Rover Scout, Traqueur e Battue e sfrutta la classica azione proprietaria abbinata ad una corta canna da 50 cm di lunghezza con diametro in volata pari a 16,5 mm, con un sistema di rigatura tradizionale con passo di giro 1:8”, ottenuta per rotomartellatura a freddo.
Questa scelta rende il sistema non soltanto versatile in virtù della compatibilità con proiettili di varie dimensioni e peso, orientativamente da 130 a 240 grani, ma anche particolarmente adatto all’utilizzo di munizionamento subsonico, oggi molto popolare.
In certi Paesi europei, addirittura, si sfruttano anche dispositivi silenziati ma in Italia è vietato e la volata, filettata, è corredata di serie da un freno di bocca.
Questo accessorio, diminuendo rinculo e rilevamento, permette di effettuare agevolmente manovre di tiro rapido.
Nella visione di Cooper una delle caratteristiche proprie degli Scout Rifle era la leggerezza, asservita all’esigenza di rendere il più agevole possibile il suo trasporto ed utilizzo.
A distanza di decenni il contenimento di peso è ancor più apprezzato, soprattutto in vista di determinati contesti d’uso.
Un esempio calzante può essere rappresentato dall’attività venatoria crepuscolare di selezione, sovente condotta sfruttando sistemi di mira optoelettronici ed accessori dal peso anche rilevante.
L’arma infatti, oltre a montare di serie un sistema a mire metalliche aperte con inserti in fibra ottica adatto al tiro istintivo, è corredata di slitta porta accessori tipo MILSTD1913 posizionata davanti alla camera di scoppio, compatibile con una serie molto vasta di ottiche a lunga focale ed accessori.
L’azione è poi predisposta per il montaggio di cannocchiali e "red dot".
La calciatura, è rivestita di materiale sintetico e, nei punti di presa, sono realizzate delle zigrinature anti-scivolo abbastanza pronunciate.
Dimensioni e forme sono tali da garantire eccellente fruibilità da parte di utilizzatori con caratteristiche biometriche diverse ed equipaggiati in modo vario, con indumenti invernali o meno. La distanza tra calciolo e grilletto è infatti pari a 37 centimetri.
L’impugnatura è di tipo “thumb-hole” e la pala del calcio è dotata di poggiaguancia regolabile.
A contenere il rinculo un calciolo polimerico dai profili smussati, per prevenire gli impuntamenti con gli abiti nelle manovre di imbracciata. Da notare che il modello da noi provato era equipaggiato con un calcio privo di poggiaguancia regolabile e di colore verde oliva, non più presente nel listino Sabatti.
Prova di tiro con la carabina Sabatti Rover Compact Scout
La prova di tiro del Compact Scout è stata realizzata in collaborazione con Nunzio Buzzanca, istruttore di Tirooperativo.it, ed ha avuto luogo in tre strutture sportive lombarde: il campo di tiro dell’A.S.D. Traversera di Verano Brianza, l’Isola del Tiro, inserita nel complesso sportivo “Cieli Aperti” di Cologno al Serio, il Poligono Orobico di Ubiale di Clanezzo.
Nel primo è avvenuto il rodaggio canna; nel secondo le prove a media distanza; nel terzo le prove di tiro rapido.
La scelta dei dispositivi di mira è ricaduta su vari prodotti, divisi per criteri produttivi: le ottiche standard sono state una Leupold VX3 6-20 x 50 con reticolo Fine Duplex, una vecchia Swarovski – Habicht 3-12 x 50 con reticolo Cross Air, una Zenit Belomo 4 x 24 con reticolo da caccia a tre steli fini ed indicatore di punto di impatto verticale a freccia; come dispositivi a lunga focale con riferimento a punto rosso un Burris Speed Dot 135 ed un Aimpoint Micro T1.
Diverse le munizioni prescelte, tra cui le Freccia Nera con palla da 180 grani e le nuove Fiocchi “EPN” (lett. “Expansive Plastic Nose”) del tipo con proiettile espansivo con punta di plastica, da 150 e 180 grani di peso.
Nelle prove a breve distanza, tirando in imbracciata due o più colpi in rapida successione, sono state sfruttate anche le mire metalliche standard, in un contesto che ha voluto riprodurre alcune criticità tipiche della caccia in foresta, come per esempio i problemi di luminosità.
Il disegno dell’impugnatura, molto moderno, favorisce la rapidità nel puntamento e non è difficile, con la pratica, guadagnare in destrezza nell’azionamento dell’otturatore.
Queste manovre, più ancora di quelle di tiro meditato, ci hanno permesso di riflettere sul comportamento del Compact Scout al tiro, che si è rivelato ergonomicamente equilibrato e convincente in vista di un suo utilizzo a caccia in battuta o alla cerca.
Se dunque l’archetipo “scout rifle” ha uno spettro d’utilizzo piuttosto vasto, è vero che la nuova carabina Sabatti, reinterpretandone ergonomia e disegno della bocca da fuoco, abbia caratteristiche che la rendono molto interessante.