La carabina Mauser M12, che qui esaminiamo nella versione High Grade, è l’ultimo esponente di una tradizione armiera ben radicata. Infatti se parliamo di fucili a canna rigata prodotti in serie, in Europa, i primi nomi che vengono in mente sono Mauser e Mannlicher.
Ci sono buoni motivi: se il Mannlicher Schoenauer è un paradigma di raffinatezza costruttiva, con quel suo otturatore che negli esemplari d’anteguerra va in chiusura semplicemente inclinando la volata verso il basso, Mauser è da sempre il paradigma della robustezza e dell’affidabilità, a partire dall’introduzione della polvere senza fumo che rese obsoleto il fucile 1877 - ancora derivato dal Dreyse ad ago - per sostituirlo con il Kommissiongewehr 1888, fino al modello 1898 che ancor oggi resta insuperato nel suo genere, quello dei fucili ad otturatore girevole-scorrevole destinati alla caccia ad animali pericolosi o allo sparo delle potenti cartucce vom Hofe.
Quei fucili si basano sull’azione Mauser, che è quella d’elezione per calibri come il .416 Rigby, il .500 Jeffery o il .505 Gibbs. Anche la versione modernizzata M12, che per motivi di costo ha sostituito l’estrattore lungo con un elemento a molla assicurato alla testa dell’otturatore, spara comunque il .300 Winchester Magnum e il potente 9,3x62 che, contrariamente a quanto potrebbe sembrare a un neofita, è nettamente più potente del 9,3x74. La spalla, dopo il tiro, dimostra questo assunto senza bisogno di consultare tabelle balistiche.
La carabina M12, ancora una volta vista al Bignami Day che è la Hausmesse del distributore italiano, offre la leggendaria affidabilità Mauser ad un prezzo al quale la costosa realizzazione tipo K98 non potrebbe mai avvicinarsi.
Per giunta con finiture accurate, manovra dell’otturatore dolce e inappuntabile che garantisce una elevata velocità di ripetizione e uno scatto davvero eccellente; il tutto unito alla piacevole sensazione data dal solido acciaio e da un legno davvero bello, le cui venature diritte sarebbero in grado di sopportare un rinculo ben più potente di quello dei calibri in cui l’arma viene proposta.
L’arma, pur munita di mire metalliche aperte di tipo tradizionale con tacca regolabile in deriva e mirino sostituibile con altri ai diversa altezza, reca i caratteristici fori filettati per la scina a cui assicurare gli attacchi per l’ottica. L’otturatore, che reca un doppio espulsore caricato a molla, rinuncia all’alimentazione guidata in stile K98 qui sostituita da un’alimentazione a spinta, soluzione peraltro più che collaudata.
In caso contrario, un costruttore come Mauser non avrebbe rinunciato alla propria versione collaudata in oltre un secolo di utilizzo da parte di militari ne cacciatori del mondo intero, sulla cui realizzazione si basa la reputazione di affidabilità del sistema. Se l’ha fatto, è perché la nuova soluzione si è dimostrata non inferiore a quella in versione K98.
Benché alcuni puristi possano sostenere che con la nuova versione esiste il pericolo di un insufficiente arretramento dell’otturatore, con chiusura di esso su una camera vuota, l’osservazione è speciosa.
Intanto la carabina Mauser M12 è costruita in modo tale che all’espulsione del bossolo l’arretramento dell’otturatore è già pressoché completo, tanto che sullo slancio la sua corsa arriva infallibilmente a fondo, e poi vale sempre la regola secondo cui chi possiede un’arma e intende usarla ha il dovere di conoscerla bene e di apprenderne il sicuro maneggio.
L’otturatore ha tre doppie alette in testa, spaziate di 120 gradi, che ne consentono la manovra con una rotazione di soli 60 gradi, quindi in velocità.
Quanto alla robustezza, altra caratteristica che giustamente ci si aspetta da un fucile Mauser, le tre alette doppie chiudono direttamente nella canna a garanzia di precisione, stabilità e sicurezza. Un elemento di raffinatezza è la pallina alla base della manetta dell’otturatore, realizzata in legno di noce, cui fa il paio l’elemento in legno che è a vista al centro della coccia; un secondo elemento è il puntalino che termina parte anteriore del calcio, in legno di ebano.
A quel puntalino è agganciata la maglietta anteriore della cinghia, mentre quella posteriore è sotto il calcio.
Il disegno dell’intera arma è classico, sobrio ed elegante, con calcio diritto e impugnatura a mezza pistola, quella comunemente definita come “Principe di Galles”. Va da sé che lo zigrino è a passo fine e molto ben eseguito. Lo scatto di questa M12 S resta quello delle altre versioni, con peso di 950 grammi e sgancio pulito e netto.
La differenza rispetto alle altre versioni è nella parte posteriore dell’otturatore. Nell’M12 “standard” la leva posteriore ha tre posizioni, che corrispondono alla sicura con otturatore bloccato, alla sicura con otturatore manovrabile e alla posizione di fuoco. Per contro, la M12 S è attrezzata con l’Handspannung, come i tedeschi chiamano l’armamento manuale del percussore. In condizioni normali, la molla del percussore è solo parzialmente precaricata.
Questo consente di portare il fucile carico e con il colpo in canna in assoluta sicurezza. La terza posizione della leva di sicura completa il caricamento della molla e consente quindi lo sparo. Se la leva è manovrata in velocità fa rumore, ma si riesce a manovrarla in assoluto silenzio, mentre i sistemi di armamento a slitta caratteristici di altre armi emettono sempre un deciso click quando l’armamento stesso si completa. E un capriolo sente quel click a grande distanza. Certo, manovrare la leva di questa M12 in assoluto silenzio non è compatibile con la velocità che occorre se un cinghiale esce all’improvviso, ma quando si arriva alla posta, o si va alla cerca, si può tranquillamente stare con il fucile in posizione di sparo.
Una curiosità: le posizioni di sicura e di sparo sono alle opposte estremità del movimento della leva, così da poter essere raggiunte con sicurezza anche al buio, mentre la posizione intermedia, che consente la manovra dell’otturatore, è vicina alla posizione di sicura ma è più facile raggiungerla guardando ciò che si fa. D’altra parte, se intendiamo scaricare il fucile, vuol dire che abbiamo rinunciato al tiro e nulla ci impedisce di guardare la leva. Tanto, se il fucile deve essere scaricato, questo vuol dire che un selvatico al quale dedicare tutta la propria attenzione in quel momento non c’è.
Per ulteriori informazioni visita il sito Mauser