Il fucile semi-automatico a canna liscia VPO-208 è un interessante prodotto figlio del lavoro congiunto di due aziende russe: la produttrice di munizioni non-letali Techcrim e la fabbrica d'armi Molot.
Si tratta di un prodotto di nicchia sviluppato specificamente per venire incontro alle necessità del mercato interno russo, limitato da una peculiare restrizione giuridica: i tiratori sportivi e i cacciatori possono, si, acquistare fucili e carabine a canna rigata di qualsiasi tipo e calibro – dal .22 Long Rifle al .50 BMG – incluse quelle meno “politicamente corrette” (appartenenti in Europa alla categoria B7), ma solo dopo che siano passati cinque anni di possesso e uso “senza incidenti” di fucili a canna liscia.
Questa norma ha fatto in modo che nascesse una forte richiesta di mercato per una tipologia d'armi acquistabile con una licenza per fucili a canna liscia e che tuttavia offrisse le caratteristiche estetiche – e possibilmente anche balistiche – di un'arma a canna rigata.
Il fucile Molot VPO-208 risponde configurandosi come conversione a canna liscia della venerabile carabina semi-automatica Simonov SKS, camerata per un nuovo calibro proprietario: il .366 TKM.
I prototipi dell'arma e della munizione sono stati presentati al pubblico civile russo a maggio dello scorso anno, e a novembre i primi modelli di serie e i primi lotti di munizioni erano già in distribuzione limitata presso alcune armerie selezionate in Russia.
La cartuccia .366 TKM – metricamente denominata 9,5x37mm, anche se i primi prototipi del VPO-208 erano marchiati “9,5x39mm” – è caricata su un bossolo del calibro 7,62x39mm il cui colletto è ridotto a 9.55mm (.366”, appunto), e caricato con un'ampia varietà di palle ottimizzate per l'impiego su canne lisce che presentino una rigatura di tipo “Paradox” alla volata: in base alla legge russa, infatti, le armi con canna Paradox sono considerate comunque a canna liscia se la porzione rigata non supera i 15 centimetri di lunghezza.
La palla del .336 TKM pesa 15 grammi, e alla volata offre livelli di velocità di circa 260 metri al secondo per 2600 Joule d'energia – più che sufficienti per la stragrande maggioranza delle prede di media e financo grossa taglia cacciabili in Russia. L'impiego di munizioni camiciate in congiunzione alla canna Paradox garantisce buoni livelli di precisione su distanze di circa 100 metri, a loro volta ideali per la maggior parte degli scenari venatori.
Attualmente, la cartuccia calibro .366 TKM è distribuita in Russia in versione FMJ, semi-scamiciata e in piombo nudo; la Techcrim ne sta sviluppando una variante più simile ad una cartuccia per fucile a canna liscia, che contiene un certo numero di pallini di piombo in una pallottola frangibile in plastica leggera.
Tramite l'impiego di canne in calibro .366 TKM si può procedere alla conversione di qualsiasi piattaforma in calibro 7,62x39mm – e infatti la Molot già offre una versione in tale calibro del venerabile Kalashnikov AKM, denominata VPO-209 “Koloshmat”.
Eccezion fatta per la canna liscia con rigatura Paradox alla volata e la cameratura in calibro .366 TKM, il VPO-208 della Molot è tecnicamente identico alla carabina semi-automatica Simonov SKS: presenta infatti la stessa chiusura geometrica con otturatore oscillante assistita da un sistema di recupero dei gas tramite pistone a corsa corta. L'alimentazione avviene tramite un serbatoio integrale da dieci colpi, riempibile ad otturatore aperto con l'uso di lastrine di caricamento. Costruito sulla base di una normale calciatura di tipo Simonov in legno, il fucile Molot VPO-208 può tuttavia impiegare pressoché tutte le calciature aftermarket sviluppate in Russia e nel resto del mondo dell'SKS; e sebbene fornito di fabbrica solo con mire metalliche regolabili, può essere equipaggiato di dispositivi di puntamento ottici o opto-elettronici tramite l'impiego – ancora una volta – d'interfacce sviluppate per la carabina Simonov.