Se la manifattura di armi fini, in Valtrompia, risale nientemeno che al Cinquecento con i Cominazzo, la tradizione continua ancora oggi con un numero esiguo di qualificatissimi armaioli. Da cinquant’anni i Fratelli Piotti operano facendo parte di questo ristretto gruppo di produttori di armi fini. Che non sono necessariamente armi di lusso.
L’arma fine si distingue non per la diffusa decorazione con incisioni di pregio e rimessi in oro, di solito accompagnata da legni scelti per il loro aspetto prima che per la corretta disposizione delle fibre. Senza alcun lusso, con cartelle lisce, nessuna incisione e con calcio di faggio, un fucile fine rimane tale. Lo è per l’invenzione meccanica, per l’aggiustaggio esasperato dei componenti, per l’incassatura perfetta, per i legni che sormontano i ferri di mezzo millimetro esatto su tutte le superfici di contatto. Lo è perché ogni singola fase della lavorazione deve essere perfetta prima di passare a quella successiva, senza la tentazione di dire “Andiamo avanti, che questo lo mettiamo a posto dopo”. Nel fucile fine il dopo non esiste. Esiste il subito, altrimenti alla fine ci si troverà con una serie di problemi interdipendenti che non potranno essere risolti se non ricominciando da capo.
Se andate dai Piotti, quelli che vedete sono fucili finissimi. Non si accontentano di nulla di meno.
Video: i fucili fini dei f.lli Piotti
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