Doppietta Fausti Dea calibro 20: dal terreno di caccia alle pedane del campo da tiro

In una recente nostra intervista alle sorelle Fausti, ad una domanda sul legame affettivo nei confronti di qualche modello che ha segnato la storia del brand di Marcheno, Giovanna ha risposto senza incertezze che la doppietta Dea è per lei uno dei fucili a cui sente più legata la tradizione dell’azienda. Il motivo non è difficile da spiegare, dato che parliamo di un’arma raffinata e creata fin dal principio per rappresentare la passione di quei cacciatori che da sempre amano accompagnarsi a caccia con delle armi che possano in qualche modo testimoniare come questa passione non sia limitata allo sparo come erroneamente potrebbe giudicare un occhio inesperto, ma animata da tanti aspetti sia concreti che simbolici di cui il fucile rappresenta uno dei più significativi. La doppietta in particolar modo, uno dei fucili anche più pratici nell’uso e indicati al tiro istintivo, restituisce al cacciatore l’immagine di una tradizione che la caccia continua a portare avanti con orgoglio. In queste armi l’eleganza e l’attenzione al dettaglio che caratterizzano da sempre il made in Italy sono chiaramente rintracciabili e per gli amanti delle due canne difficili da sostituire. Io personalmente, che fra i fucili basculanti è nell’ergonomia e nella linea di mira dei sovrapposti che trovo la perfetta congiunzione fra estetica e funzionalità, non ho potuto fare a meno di apprezzare anche la qualità di alcuni accorgimenti nella doppietta Dea calibro 20 portandola con me nelle ultime giornate di caccia della stagione venatoria appena conclusasi e poi per averne ulteriore conferma, in pedana durante alcune sessioni di piattelli al percorso di caccia.

Video: Doppietta Fausti Dea calibro 20, dalla caccia al campo da tiro


La prova sul campo della Doppietta Fausti Dea

Il nuovo logo Fausti si distingue sulla chiave di apertura lungo la guardia del grilletto e incastonato al centro dell'astina.

Una giornata che sembrava ideale per la caccia ai colombacci dal campo si è rivelata avara di occasioni a causa di un vento improvviso che ha reso inavvicinabili e sospettosi i selvatici lasciandoci la possibilità di sparare e concludere pochissime azioni nella caccia con le aste. 

Le sensazioni allo sparo sono state immediatamente quelle di un’arma stabile ma che avrebbe dovuto confermare l’agilità del suo brandeggio con sessioni di tiro più rapide e ripetute. Per questo non ci siamo accontentati delle uscite in campagna e abbiamo raggiunto il campo da tiro gestito dall’armeria Dionisi di Ascoli Piceno nelle Marche, dove i rapidi piattelli del percorso di caccia hanno potuto darci le risposte definitive. Alternando più volte le traiettorie dei piattelli singoli e doppi è diventato più evidente il feeling che man mano ho acquisito con la doppietta Dea calibro 20. 

Gli strozzatori intercambiabili mi hanno dato l’opportunità di provare diverse tipologie di tiri e le canne da 71 cm soprattutto sui piattelli a maggiore distanza hanno evidenziato la qualità delle rosate con rotture nette e ben visibili. Utilizzando le cartucce Baschieri F2 Legend dalla grammatura standard per il trap il rinculo dell’arma si è dimostrato gestibile, senza particolari vibrazioni o impennamenti anche nel doppiaggio rapido dei colpi. Ovviamente con il numero elevato poi dei colpi sparati l’arma che nasce per la caccia e non per il tiro sportivo ha iniziato a farsi sentire alla spalla.

Fausti Dea: Fucile solido dal peso standard la doppietta Dea è stabile nel doppiaggio dei colpi e  lascia avvertire lievemente alla spalla l'effetto del rinculo soltanto dopo una lunga serie di colpi sparati in rapida successione.

Nel complesso la doppietta Dea, ha dimostrato tutta la sua sostanza di solido fucile da caccia oltre l’elegante apparenza, un fucile su cui il cacciatore sia in appostamento sia nel tiro istintivo sa di poter contare. Conosciamo tutti le dinamiche del tiro a piattello in cui dalla pedana solitamente ci si prepara con una postura del corpo consona al movimento finale dello sparo che avviene quando ci si sente pronti e concentrati e per questo si chiama l’uscita del piattello. Pur rappresentando un bersaglio meccanico e veloce, il piattello in questo modo è comunque prevedibile e lontano dalle situazioni in cui a caccia il selvatico può invece sorprenderci con reazioni improvvise e traiettorie inaspettate. Per questo ho deciso di valutare il brandeggio della doppietta Dea nel tiro istintivo e quanto più verosimile al tiro di caccia, non chiamando i piattelli e lasciando all’operatore la libertà di azionare le macchine e lanciare i piattelli in modo improvviso a suo piacimento. In questo modo ho sparato ai piattelli in volo cercandoli con lo sguardo e sparando di imbracciata proprio come se fossi a caccia e il risultato è stato addirittura migliore, complice sicuramente la mia maggiore abitudine a questo tipo di tiri, ma assistito dalla doppietta indubbiamente rapida alla spalla e come dicevamo, stabile allo sparo.

Tutti i dettagli della doppietta Fausti Dea

Abbiamo provato la doppietta Fausti Dea nei tiri mirati alle medie e lunghe distanze e in quelli rapidi e istintivi del percorso di caccia.

La tipica bascula box lock realizzata dal pieno dell’acciaio con dimensioni dedicate al calibro di riferimento, rende indubbiamente la doppietta Dea non soltanto più armonica e proporzionata nelle forme ma ottimizza la resa balistica e la stabilità durante lo sparo. Le incisioni che la rendono riconoscibile nelle volute floreali riportate sulle superfici alternate ai selvatici rimessi in oro possono essere realizzate al laser profondo oppure al bulino dal maestro incisore. Visibile e ben riconoscibile il nuovo logo Fausti sulla lunga guardia del grilletto e sulla chiave di apertura brunita e traforata. Come sempre per le armi Fausti, a seconda dei gusti e della tipologia di caccia preferita il cacciatore può richiedere le specifiche caratteristiche della sua doppietta Dea, disponibile non solo in tutti i calibri dal 12 al 410, ma anche in due diverse finiture di bascula color argento vecchio come nel nostro caso, oppure in versione tartarugata. A scelta del cacciatore anche il sistema di scatto monogrillo selettivo oppure bigrillo e l’estrazione dei bossoli automatica o manuale. Le canne realizzate con camera standard da 70 mm o magnum da 76 mm hanno lunghezze che partono dai 60 cm per la caccia nel bosco fino ai 76 cm per i più audaci tiratori dal campo con strozzature a scelta, fisse o come nel nostro caso interne e intercambiabili. Divertiti e soddisfatti dalle nostre uscite non possiamo che augurare le stesse piacevoli sensazioni agli amici cacciatori con un fucile indubbiamente classico ma con molti accorgimenti e personalizzazioni che aprono le porte alla caccia contemporanea.


Per ulteriori informazioni sulla doppietta DEA, visita il sito Fausti Stefano Arms.

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