Il motivo per cui il fucile semiautomatico di Browning approdò in Belgio è del tutto casuale. Dopo un rifiuto di Winchester di produrre il fucile su licenza pagandogli le royalties, l’inventore si rivolse a Remington, ma il presidente dell’azienda morì per un attacco cardiaco pochi minuti prima dell’incontro. Restava la FN, che stava producendo in quantità la pistola del mormone modello 1900, di cui c’era un’elevatissima richiesta.
I belgi apprezzarono il progetto e in breve tempo iniziarono la produzione di serie dell’Auto 5, arma di cui lo stesso Browning acquistò 10.000 pezzi che vendette negli Usa in un anno.
In seguito la distribuzione americana, insieme alla licenza per la produzione, fu acquisita da Remington che la produsse fino al 1947 e che vendette l’arma, designandola come Model 11, in circa 800.000 esemplari.
La produzione costante di FN continuò fino al 1999, con due sole interruzioni dovute alle guerre mondiali.
Con lo scadere dei brevetti, fucili ispirati all’Auto 5 furono costruiti anche da Savage, Franchi, Breda e TOZ, per citare solo i costruttori più noti. Molti di questi fucili, oltre ad una impressionante quantità di Auto 5, sono ancora correntemente usati a caccia.
Il sistema a lungo rinculo, agli albori delle armi semiautomatiche, era pienamente in auge. Buoni esempi possono essere le pistole Mars, Roth-Sauer e Frommer, quest’ultima adottata dall’Ungheria nel 1912. Nel 1898 quindi, al momento dei primi lavori dell’inventore mormone su un fucile semiautomatico, non c’era da stupirsi che John Moses Browning fosse ricorso al lungo rinculo nel progettare un fucile difficile come il semiautomatico a canna liscia. Non solo mancavano esempi precedenti a cui rifarsi, ma le cartucce potevano ancora essere caricate a polvere nera. La polvere di Vieille era ormai diffusa da qualche anno, ma la polvere nera non era sparita e si usava ancora diffusamente.
La variabilità nelle pressioni e nelle prestazioni delle cartucce era elevatissima. Il sistema a lungo rinculo poteva essere tarato per cartucce deboli, utilizzando in questo caso la seconda posizione del freno di rinculo che agiva intorno al caricatore tubolare; il sistema a lungo rinculo impediva che con le cartucce più potenti l’apertura dell’otturatore potesse avvenire prima che la pressione in canna fosse scesa con sicurezza a livelli atmosferici.
Il funzionamento del sistema è complesso ma sicuro. Al momento dello sparo, canna e otturatore sono vincolati e rinculano insieme per un tratto di lunghezza superiore a quella del bossolo. Al termine della corsa l’otturatore, che a quel punto si è svincolato dalla canna, viene trattenuto mentre la canna, spinta dalla sua molla, inizia ad avanzare per tornare in posizione.
In quel momento il bossolo è trattenuto contro la faccia anteriore dell’otturatore. Durante la corsa in avanti, avviene l’espulsione del bossolo e subito dopo la cucchiaia elevatrice preleva una cartuccia del magazzino e la porta in posizione di alimentazione. La salita della cartuccia svincola l’otturatore, che avanza, camera la nuova cartuccia e realizza la chiusura geometrica. Un apposito disconnettore impedisce il nuovo sparo prima che la chiusura sia completa.
Sembra complicato, ma funziona perfettamente; a dimostrarlo ci sono ancora alcuni milioni di fucili. Una gran parte di quelli prodotti, perché l’Auto 5 con castello in acciaio è virtualmente indistruttibile.