VIDEO: Bernardelli Hemingway
Questa Hemingway, nella sua semplicità di linee con struttura boxlock, si presenta con una eleganza discreta ma ben avvertibile. Incominciamo con il dire che le batterie di quest’arma, benché definite di tipo Anson & Deeley, si discostano dalla versione originale con molle a lamina e percussore integrale al cane. Qui la disposizione dei perni visibili fa pensare ad una soluzione più radicata nel Bresciano, con molle elicoidali. Non c’è nulla di male in questo: le molle elicoidali, oltre che da Leonardo nel famoso disegno della batteria a ruota del Codice Atlantico, furono impiegate da Joseph Lang, costruttore di fucili finissimi. Non si tratta, quindi, di una soluzione di second’ordine. La molla elicoidale è più economica, ma è meccanicamente migliore e più affidabile rispetto ad una molla a lamina a due bracci. Ma la cosa che colpisce al primo impatto visivo è la linea snella dell’arma.
Ad un esame più accurato, sono ridotti gli ingombri della bascula e delle canne, che viste in volata sono molto strette. Questo consente di mantenere basso il peso, per cui l’arma in calibro 12 pesa meno di tre chili. Soprattutto consente di avere un’arma snella ed agile, più simile nel brandeggio ad un calibro 20 che ad un calibro 12. È un fucile di facile impiego che si adatta bene ad ogni tipo di caccia, agevolato in questo dalla possibilità di scegliere la lunghezza delle canne con una variabilità di misure che si estende dai 60 ai 74 centimetri in cinque intervalli di lunghezza. L’aspetto filante è sottolineato dal calcio in radica di noce, di buona pastosità e con fiammature ben contrastate, finito con calciolo a legno. Lo zigrino, su calcio e astina, è eseguito a laser.