Vecchio nome, TUTTO NUOVO!
Con la sigla di Raffaello, nel mondo della caccia si celebrano ad ogni latitudine quelli che sono fra i più belli, affidabili, efficienti semiautomatici del mondo. E già da un pezzo... Varie nel tempo sono state le versioni del progetto base, una via l’altra a migliorare quel che sembrava essere già nato perfetto di per sé. Questo sino all’uscita del nuovo Raffaello.
No, non l’upgrade della serie conosciuta, ma il capostipite di una serie tutta nuova pur costruita anch’essa attorno al cuore meccanico del sistema inerziale. Cioè, completamente un altro fucile concepito con e per i cacciatori, con tre parole d’ordine quale mission: meno rinculo, più efficacia, massima piacevolezza d’utilizzo.
Una mission impossibile per chiunque altro, ma non per Benelli...
Progressive Comfort
Il prezzo che lo straordinario sistema inerziale ha sempre dovuto pagare agli altri - specie al presa di gas - è sempre stato quello di un rinculo più secco e punitivo a parità di dose/carica. Fattore che in certo qual modo quasi vietava lo scendere sotto certi valori ponderali dell’intero insieme/arma, pena, l’accrescere di tormento per spalle e zigomi dei tiratori.
Per questo in Benelli, dopo il geniale sistema Comfort Tech applicato ai calci in tecno polimero, si è pensato a un modo di ovviare anche a questo problema senza dover rinunciare alla classica eleganza del legno.
Ne è scaturito il Progressive Comfort system: un pacchetto bellissimo, elegantissimo, che applicato a mo’ di calciolo a scomparsa, consente quello che sino a poco fa sembrava un miraggio: un semiauto inerziale con calciatura in legno, caratterizzato da valori di rinculo e rilevamento quasi nulli!
Questo nuovissimo sistema infatti - abbiamo constatato in prova - riduce in modo progressivo quanto sensibile la sensazione del rinculo, attivandosi in modo graduale anche con le cariche più leggere. Il meccanismo permette quindi maggiore assorbimento dell'urto riducendo al minimo le vibrazioni e l'impennamento dell'arma. A tutto vantaggio del tiratore, specie nelle fasi di doppiaggio dei colpi, con l’arma che così è sempre perfettamente in mira e allineata: basilare con beccacce che saettano fra le ramaglie, anatre che colonnano fra gli stampi o colombacci che sfrecciano via ai limiti dei tiro.
Power Bore
Già, animali che sfrecciano al limite del tiro...
Al fine di dare ai cacciatori maggiori performance balistiche, dopo e oltre al sistema Crio, Benelli ha voluto creare qualche cosa di rivoluzionario che insistesse sugli stessi alesaggi interni delle canne, dando così vita dopo lunghissima sperimentazione al sistema Power Bore.
Power, potere! Bore, a definire il profilo interno delle canne, qui ottimizzato da una lavorazione particolare e accuratissima in grado di implementarne le performance dal punto di vista di portata utile, distribuzione delle rosate, penetrazione dei pallini!
Una sorta di rivoluzione in grado di soddisfare il cacciatore dinnanzi a qualsiasi scenario balistico gli si pari dinnanzi. Da vicino: rosate più compatte e meglio distribuite. Medium range: la massima efficacia di ogni singolo pallino. Lunga gittata: a parità di munizione e strozzatura, metri e metri più degli altri!!!
Dice: pensa allora che botti... Errore, perché tutto qui è stato riconcepito nel nome della piacevolezza d’utilizzo!
Il piacere della caccia
Avessi domandato a qualsiasi cacciatore col cane benellista convinto cosa avrebbe voluto migliorare nel suo fucile, subito questi ti avrebbe dato questa risposta: “l’otturatore un poco ballerino che ogni tanto si muove e poi il fucile non spara.”
Già, poteva succedere due o tre volte l’anno che per l’intrinseca conformazione del sistema inerziale, questo piccolo inconveniente, in particolari condizioni capitasse davvero.
Problema risolto nel nuovissimo Raffaello grazie al nuovo sistema inerziale antirimbalzo (il sistema inerziale di ultima generazione brevettato Benelli), che posto in chiusura, poi ci resta cascasse il mondo! E la cilecca col leprone davanti che non sarà più se non nel regno dei ricordi...
Idem avessi domandato al benellaro migratorista, cosa avrebbe potuto cambiare nel suo fucile, questi ti avrebbe risposto: “la comodità di inserimento delle cartucce, un po’ duretta nelle cacce ad alto tasso di riarmo”.
Beh, risolto tutto anche qui, con una finestra d’alimentazione ergonomica al 100%, anche con mani guantate.
A questo poi si aggiunga l’inserimento della gommatura nella parte del calcio a contatto con lo zigomo e il gioco è fatto, in un insieme che anche al peso non va mai sopra ai 2,95 grammi in calibro 12, il tutto racchiuso in un design bellissimo, sinuoso, filante che ne fanno una specie di opera d’arte da esporre in un museo della scienza e della tecnica, non fosse che il suo destino, com’è giusto, deve essere quello di ogni grande cacciatore: vivere la propria storia nel cuore della natura all’insegna della passione!!!