Eh, no... non tutti i cacciatori hanno, riguardo all'odore corporeo, la stessa posizione delle pudiche signorine che popolano la TV con i loro spot sui detergenti e i deodoranti più o meno intimi (e alle peggiori ore del giorno e della sera, ma questo è un'altro discorso).
Anzi: un po' di "afrore" alla fine di una lunga giornata di caccia, oltre ad essere fisiologico − siamo pur sempre umani! − può essere in un certo qual modo soddisfacente: infilando il nostro completo da caccia in lavatrice prima d'infilarci sotto la doccia a nostra volta, siamo consci e soddisfatti di aver passato una giornata all'aria aperta, in mezzo alla natura, spesso a nostro agio in condizioni ambientali e climatiche che farebbero correre la maggior parte dei più agguerriti animalisti ed anti-caccia Radical-Chic moderni a piangere dalla mammina.
Trascurando le pressoché automatiche osservazioni sull'igiene personale di ciascuno e le sparate sul maschio che debba o non debba puzzare − anche perché lo sport della dea Diana lo praticano anche sempre più rappresentanti del gentil sesso, in Europa come in nord America, e del resto non abbiamo motivo di dubitare che la maggior parte di noi sia adusa alla pratica del bagno e della doccia − il sudore e l'odore corporeo creano dei problemi innegabili, già sul campo di caccia. Per tutta una serie di motivi.
Anzitutto, sudare troppo entro abiti con una scarsa traspirazione, com'è noto, è poco salutare; il corpo si scalda troppo, e lo Shock termico dovuto alla differenza di temperatura con gli ambienti esterni, quando ci si cambia o anche solo in seguito ad una momentanea esposizione agli elementi, può essere sufficiente a scatenare un brutto raffreddore, o una bella influenza. In questo modo, per un'imprudenza, si rischia di perdersi le giornate di caccia successive... e tutte quelle che stanno in mezzo, generalmente lavorative.
In secondo luogo, ma non meno importante per il vero cacciatore, viene l'effetto che il sudore e l'odore corporeo hanno sulla selvaggina.
Com'è noto, la maggior parte degli animali da preda gode di un odorato decisamente più sviluppato degli esseri umani, e al contempo chiunque abbia un minimo di nozioni scientifiche saprà bene come una semplice folata di vento sia in grado di disperdere nell'ambiente circostante, fino a molti chilometri di distanza, le molecole che traspirano dal corpo umano con la sudorazione.
Il risultato è in genere sfavorevole al cacciatore: gli animali selvatici non gradiscono l'odore del corpo umano, ed anche quelli che non hanno avuto esperienze "negative" con le persone − e dunque già lo percepiscono come un segnale di pericolo − saranno allarmati da questo sentore sconosciuto, che comprende tracce di tutti i cibi e le bevande che assumiamo, di tutti i composti sintetici di cui ci circondiamo ogni giorno... e se la daranno a gambe, lasciando il cacciatore con un palmo di naso.
Tenendo a mente questi due fattori, l'ideale per i cacciatori sarebbe dunque indossare, sul campo, capi che oltre a garantire la traspirazione e mantenere dunque il corpo fresco e asciutto a beneficio della salute, siano in grado di abbattere gli odori in modo da non allarmare i selvatici.
Una soluzione viene oggi dalla Browning, il grande colosso belga che non ha certo bisogno di presentazioni nel settore delle armi e dell'accessoristica da caccia, che ha ampliato recentemente la sua gamma di abbigliamento venatorio Hell's Canyon − dedicata alla caccia alla grande selvaggina nei climi più freddi − con quattro nuovi capi basati sulla tecnologia OdorSmart™.
I nuovi capi della linea Browning Hell's Canyon sono infatti dotati di una membrana interna a triplo strato che offre quattro livelli di protezione.
Anzitutto, è silenziosa: il rumore causato dallo sfregamento viene ridotto in modo da confondersi bene con quello dell'ambiente circostante e non allarmare le sensibilissime orecchie del selvatico. Inoltre, pur restando traspirante, è impermeabile: non si corre il rischio di restare bagnati come pulcini se si finisce in una pozzanghera o sotto un acquazzone. Ancora, sempre a beneficio della salute del cacciatore, è antivento e mantiene dunque un buon bilanciamento di temperatura. Infine, come si accennava, abbatte il livello di odori corporei tramite una carica di ioni d'argento.
Sono quattro i nuovi capi che vanno ad aggiungersi alla gamma Hell's Canyon; molto interessante è sicuramente la giacca OdorSmart™, disponibile in sei taglie sia nella versione Loden Green che MOBLZ ad alta visibilità, con colletto rialzato per una maggiore protezione della nuca, polsini in neoprene impermeabili rinforzati, cordone di regolazione sulla taglia e molteplici tasche di sistemazione.
Vengono invece nelle versioni Loden e con tema mimetico Moinf i pantaloni, ancora una volta in sei taglie dalla S alla XXXL, con tasche laterali a chiusura lampo, tasche apposite per coltelli ed una tasca frontale a chiusura magnetica.
Il passamontagna, con sistema articolato multifunzionale e tessuto in maglie per garantire respirazione e visibilità senza esporre occhi e bocca, è invece disponibile in due taglie, e due colori: il verde Loden e il mimetico Infinity. Infine, i guanti, disponibili in quattro misure dalla S alla XL, sono disponibili a loro volta sia nella variante Loden verde che in versione mimetica.
I nuovi capi della linea Hell's Canyon di Browning sono già disponibili presso i punti-vendita autorizzati.