Il catalogo Blaser Active Outfits, questo il nome della linea di vestiario da caccia della casa teutonica, è liberamente scaricabile in formato PDF sul sito Internet dellʼazienda e su quello del suo distributore italiano (la Jawag di Marlengo), e comprende lʼintera gamma di giacche e camicie, pantaloni, stivali e berretti proposti. In maniera piuttosto singolare, ma a dire il vero non sorprendente dato lo stile a cui lʼazienda ci ha abituati anche con le sue realizzazioni in campo armiero, la gamma Blaser Active Outfits non indulge a facili quanto spesso false “innovazioni stilistiche”. Lʼintera linea si basa infatti su linee piuttosto classiche, con numerosi ovvi (e comprensibili) omaggi alla tradizione tirolese e bavarese, pur in effetti non rinunciando a trarre vantaggio dallʼimpiego, nella produzione, di materiali di sintesi tra i più moderni, tra cui ne troviamo tanto alcuni ormai diventati dʼuso comune e molto popolari (Teflon, Thinsulate, Primaloft, ComforMax), quanto alcune new entry concepite interamente dalla Blaser nellʼintenzione di confezionare capi di altissima qualità, estremamente eleganti ma allo stesso tempo resistenti anche al più intenso degli usi venatori. Il nuovo tessuto RamTex, una similpelle estremamente robusta e pressoché indistinguibile alla vista e al tatto dallo scamosciato, è resistente allo sporco e alle macchie e tende ad asciugarsi molto facilmente, oltre a fornire maggiore protezione sulle aree del capo di vestiario maggiormente sottoposte a usura. Similmente, la membrana RamBrane, sviluppata specificamente per la realizzazione di indumenti dʼordinanza per le guardie forestali e i guardacaccia, è antivento e idrorepellente fino a livelli di colonna dʼacqua di 10.000 mm – terminologia un poʼ tecnica, che risulterà oscura alla maggior parte dei lettori, ma si tratta di uno standard stabilito in base alla norma ISO-811. La colonna dʼacqua dà indicazioni sullʼimpermeabilità di un materiale e indica la pressione, espressa in millimetri, che può gravare su un materiale prima che questo lasci penetrare lʼacqua. Data una colonna dʼacqua superiore a 1300 mm, il capo dʼabbigliamento è impermeabile; per un valore posto tra i 400 e i 1300 mm il tessuto risulta essere solo idrorepellente. Il test si effettua poggiando sul tessuto un cilindro di vetro alto 10 cm aperto su entrambi i lati e versando al suo interno acqua fino a che non si ha penetrazione in tre diversi punti del tessuto, e il grado di resistenza idrostatica si calcola fino al punto in cui non è avvenuta la penetrazione.
Attenzione, però: altissime impermeabilità comportano anche potere di traspirazione sempre più basso. Ci sono in commercio capi con 28.000 mm di colonna dʼacqua, praticamente quanto un telo di nylon, che però porteranno chi lʼindossa a sudare fino a ritrovarsi comunque fradicio. Per questo lʼopinione di molti è che alte impermeabilità passono andare bene nel catino di una tenda, in un telo o in un coprizaino, dove il fattore traspirazione è ininfluente, ma non per una giacca, in particolar modo se deve essere usata per lungo tempo, dato che essa deve consentire unʼadeguata dispersione del sudore (che, non dimentichiamolo, assieme al vento è uno dei pericoli maggiori in inverno).
Ciò però era vero fino alla creazione della RamBrane, in cui alle buone qualità idrorepellenti si accoppiano eccellenti doti di traspirazione, fino a 9000 g/mq/24h – altra misura dello standard ISO-811 che indica quanto vapore acqueo traspira (in questo caso 9000 g) per metro quadrato di tessuto nellʼarco di ventiquattrʼore. Il tutto con unʼestrema resistenza al consumo e a bassa rumorosità, anche nelle condizioni climatiche e di temperatura più estreme.