Abbigliamento per la caccia: lo stile italiano nel mondo è marcato Beretta

Alessandra Grolla ricopre il ruolo di direttore commerciale e supply chain di Beretta Clothing & accessories. 

L’abbigliamento Beretta non ha ancora compiuto trent’anni e si è da subito imposto in tutto il mondo per stile italiano e qualità. Al comando della business unit Clothing & accessories di Beretta due donne: Alessandra Grolla ed Elena Vismara. Per anni Grolla ha portato avanti progetti di sviluppo e internazionalizzazione nel mondo tecnico outdoor, per approdare in Beretta Clothing & accessories, dove ricopre il ruolo di direttore commerciale e supply chain. Vismara, formazione internazionale con esperienza nel marketing del prodotto e del processo, in Beretta ricopre il ruolo di responsabile sviluppo & marketing outdoor, abbigliamento e accessori per il mercato civile.

Beretta Clothing & accessories: la parola a Alessandra Grolla e Elena Vismara

Beretta C&a è una squadra di esperti che coprono aree che vanno dalla ricerca e sviluppo e dal marketing di prodotto, alla supply-chain, alla logistica commerciale, al trade e alla vendita, al servizio clienti a livello internazionale. Non solo. Beretta negli ultimi cinque anni ha portato avanti un progetto di evoluzione distributiva in Europa passando dal classico distributore alla distribuzione diretta con personale di vendita specializzato, dedicato al progetto C&A e gestito da Gardone.

Giacca e pantalone Thorn resistant Evo realizzati in tessuto antirovo e resistente all’abrasione.

«Guardando oltre l’Europa, anche in tutti gli altri mercati ci siamo dedicati alla ricerca di partners specializzati nel mondo dell’abbigliamento tecnico-sportivo portando competenza, contenuti, modalità di approccio, expertise retail per garantire al marchio e al progetto una penetrazione di mercato sempre più capillare», spiega Grolla. «Una presenza, quella del marchio Beretta nel mondo dell’abbigliamento, accessori e calzature tecniche che diventa sempre più importante annoverando un variegato gruppo di punti vendita: dal classico negozio-armeria specialistica tiro, caccia, al negozio specializzato nel mondo caccia-outdoor, tattico; senza dimenticare la catena multisport con spazi dedicati al mondo caccia-outdoor per concludere con i “dep store”, Harrods, El Corte Ingles e al mondo dell’e-commerce. Quindi risulta fondamentale e vincente la sinergia che possiamo esprimere fra il mondo fisico e digitale per poter tenere il cliente sempre al centro del nostro mondo affinché si veda in Beretta un punto di riferimento affidabile e completo».

Il cacciatore acquista sempre più sul web? Qualche dato sull’Italia?

«A seconda dei mercati, nonostante il cacciatore sia un consumatore ancora tradizionale e quindi legato al punto vendita di fiducia, la vendita online ha incrementato le sue cifre. Aumentano sia in Europa sia fuori le realtà phygital dove alla vendita nello spazio fisico si affianca la vendita online. In Italia, stimiamo che le vendite online in genere rappresentano il 30% circa sul risultato globale di C&a».

La giacca Serengeti per safari appartiene alla collezione storica di Beretta.

Quanto conta l’abbigliamento rispetto al fatturato complessivo di Fabbrica d’armi, azienda metalmeccanica?

«Il “nostro” peso è in continua crescita. Al momento si attesta attorno al 10%. Un risultato che vede nella costante evoluzione delle collezioni e nella rinnovata distribuzione diretta sui mercati europei, le carte vincenti».

Quali sono le caratteristiche attuali dell'abbigliamento Beretta?

«Un insieme di soluzioni tecniche e innovative per praticare le attività outdoor in condizioni di massima performance e comfort», qui a rispondere è Vismara. «I dettagli sono studiati per garantire la massima funzionalità e calibrati rispetto a una varietà di offerta in termini di soluzioni e prezzo».

Come nasce una collezione? I tempi e i modi sono gli stessi di quelli del mondo del prêt-à-porter?

«La collezione nasce “sul campo” ossia dalle esigenze dei nostri clienti finali, incrociate con le maggiori tendenze a livello di innovazione di materiali e tecnologie applicate che si osservano in veloce crescita nel comparto outdoor, il più affine per esigenze al mondo Beretta», spiega ancora Vismara. «Rispetto al mondo fashion, i capi Beretta si distinguono per l’ossessiva attenzione alla funzionalità e in particolare alla vestibilità in base all’attività, venatoria o di tiro. Al contempo, non rinunciamo al risultato estetico dei capi, che devono essere belli e confortevoli da indossare. Le collezioni seguono le tempistiche del mondo abbigliamento, con una collezione Primavera-Estate nei negozi e online a partire da fine febbraio ed una Autunno Inverno a partire da fine luglio».

L'abbigliamento caccia si è evoluto verso quello sportivo, con capi di taglio aderente e tessuti stretch: concorda? Quanto è dovuto a Beretta?

«Affermazione assolutamente vera. Beretta ha investito molto nella ricerca di tessuti stretch e al contempo resistenti e nello studio della “modelleria” per rendere i capi come una seconda pelle. Questo significa assecondare i movimenti del corpo, seguirlo in ogni suo gesto per massimizzare la performance durante l’attività venatoria. Abbiamo studiato soluzioni specifiche per i diversi ambienti, che siano montagna piuttosto che boschivi o caratterizzati dalla presenza di rovi fino a quelli acquatici. Da questo studio sono risultati molti capi che per loro natura sono adatti all’attività outdoor nell’accezione più comune del termine».

Ancora il completo Thorn resistant Evo con inserti ad alta visibilità. 

Anche i tessuti e i filati tecnici sono ormai imprescindibili: quanto sono importanti i partner Beretta in questo campo?

«Beretta ha stabilito diverse partnership con produttori altamente qualificati di tessuti e filati tecnici, ma anche di membrane per l’impermeabilità e traspirabilità o di tecnologie. Parliamo di nomi ampiamente noti come Goretex e Polartec o di tecnologie come il grafene, impiegati anche nelle forniture militari. Proprio queste ultime, come accade per le armi, ci consentono di incrementare ulteriormente le nostre capacità di garanzia di qualità e servizio senza compromessi. Da evidenziare anche l’approccio a soluzioni sostenibili attraverso partnership con produttori certificati».

Dove si producono oggi i capi Beretta?

«I capi Beretta vengono concepiti e creati in Italia: il reparto design e sviluppo è 100% italiano e prevede la realizzazione della modelleria in laboratori italiani qualificati. Questo approccio nell’attività di sviluppo dei capi consente il completo controllo di vestibilità e dettagli costruttivi che fanno la differenza nell’indossare il capo. Le produzioni sono prevalentemente affidate a partner di lunga data in Far East che hanno investito in tecnologie all’avanguardia, in particolare nella laminazione di tessuti con membrane per rendere i capi impermeabili o antivento e nelle nastrature antipioggia. Per alcuni progetti, invece, manteniamo presidi in Italia o Europa: è il caso, per esempio, della collezione di ispirazione inglese St. James o di matrice safari, la nostra storica linea Serengeti, ma anche del comparto calzatura».

Può descrivere la collezione attualmente in vendita? I capi più significativi...

Il pratico k-way pieghevole Beretta da tenere sempre con sé Chamois 3L in tessuto laminato 3 strati e con cappuccio integrato.

«La collezione è strutturata per incontrare le esigenze del cacciatore nei diversi ambienti di utilizzo e tipologie di caccia. Impermeabilità, traspirabilità, leggerezza, elasticità e libertà di movimento sono le principali caratteristiche della collezione rivolta a un consumatore sempre più esigente. Dal primo strato con costruzioni “seamless” cioè senza cuciture e a compressione differenziata per ridurre la sensazione di fatica, come la maglia a maniche lunghe HT Body Mapping 3D. Il secondo strato offre regolazione termica e traspirazione attraverso i pile Trailhead termal pro e Smartech Evo fleece entrambi in Polartec oppure Roe jacket con imbottitura termica frontale e sistema di aereazione. Lo strato esterno protegge dagli agenti atmosferici per esempio con giacca e pantalone Thorn resistant Evo realizzati in tessuto antirovo e resistente all’abrasione oppure il pratico K-way pieghevole da tenere sempre con sé Chamois 3L in tessuto laminato 3 strati e con cappuccio integrato».

In conclusione, come definireste lo stile a caccia e quello proposto da Beretta?

A rispondere è Grolla: «Se molti brand rimangono nel loro stile classico, Beretta ha voluto stare al passo con un consumatore evoluto alla ricerca costante di capi performanti, tecnologicamente avanzati, ricchi di dettagli tecnico-funzionali che l’accompagnino in svariate attività all’aria aperta: dalla caccia, alle attività dinamiche open-air, al tiro al piattello, al tiro dinamico, al mondo tattico. Collezioni che, con i capi che le caratterizzano, soddisfano non solo il cliente dallo stile più conservatore-tradizionale, ma anche il cliente che vuole sperimentare capi e concetti innovativi. Abbiamo ripreso e fatto nostro il concetto di “vestirsi a strati” come approccio a temperature in costante aumento: una risposta concreta per ogni tipo di utilizzo dei nostri prodotti».

Per Vismara, «lo stile caccia che generalmente si osserva in altri marchi risente molto della localizzazione geografica o del tipo di caccia cui si rivolge il marchio stesso. Quello proposto da Beretta è trasversale, abbracciando i diversi ambienti di caccia. Squisitamente tecnico, si mantiene “rispettoso” della tradizione venatoria, senza rinunciare alla modernità delle linee data da esigenze prettamente funzionali. È uno stile che coniuga quindi funzionalità, estetica e senso di appartenenza al mondo venatorio, con un occhio ai trend outdoor. Ovviamente con l’ingrediente dello stile italiano».


Per ulteriori informazioni, visita il sito Beretta

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