Certo che bisogna farci l’occhio. A fine anni ’80 leggevamo sulle riviste specializzate del revolver progettato dall’ingegner Ghisoni, il MaTeBa (Macchine Termo Balistiche) ma non siamo mai riusciti a metterci le mani sopra. Tra l’altro il MaTeBa 2006M, che ha ispirato il Rhino di Chiappa, è rimasto quasi a livello di prototipo, presentato nel 1990, prodotto in pochi esemplari, oggi molto ricercato dai collezionisti.
Dopo molti anni Chiappa ha ripreso il progetto di quel revolver, apportando delle modifiche strutturali, fornendo l’arma in vari calibri, lunghezze di canna e mettendo a disposizione degli acquirenti un varietà di accessori che permette di utilizzare il Rhino in vari impieghi, da quello sportivo alla difesa personale.
Quello che distingue il Rhino dal resto della produzione di armi a rotazione è la disposizione della canna. Questa è allineata con la camera di cartuccia collocata in basso. Il risultato di questa soluzione meccanica è soprattutto una riduzione del rilevamento all’atto dello sparo. Naturalmente la diversa collocazione della canna ha imposto delle rivisitazioni estetiche rispetto lo standard dei revolver. Confrontato il MaTeBa 2006M con il Rhino si nota comunque un notevole sforzo fatto dai progettisti per dare al revolver un impatto visivo più gradevole.
Il revolver Rhino di Chiappa, dall’aspetto massiccio, specialmente nella versione con canna da 2” ricorda il profilo di un rinoceronte stilizzato, con il mirino al posto del corno e l’incavo, ricavato nel copricanna, ad accentuare la somiglianza con la testa del possente animale elencato tra i big five. Casualmente Rino è anche il nome del presidente e CEO dell’Azienda Chiappa. Paragonata la forza del rinoceronte con quella imprenditrice di Mr. Rino Chiappa, l’accostamento calza a pennello.
Sono forniti modelli con canna da 2”, 4”, 5” e 6”. Le finiture sono in bianco o brunite con uno speciale rivestimento. Il modello con canna da 2” è disponibile in versione con scatto in solo doppia azione. Sono presenti in catalogo diversi tipi di tacche di mira, impugnature in legno o gomma, fondine dedicate in cuoio o Kydex. È possibile variare il peso di scatto con diversi tipi di Kit che portano il peso di scatto in doppia azione da circa 4,60 kg, a 2,50 kg. Quelli più leggeri, destinati al tiro, richiedono l’uso di inneschi morbidi e sono sconsigliati da difesa. I calibri in catalogo sono .357 Mag (ovviamente anche il .38 special), .40 S&W, 9x21. Questi ultimi per il caricamento si avvalgono delle lunette. Il modello Combo, in virtù di recessi ricavati nel tamburo, utilizzando le apposite lunette, può sparare indifferentemente il calibro .357 Mag, il 9x21 e naturalmente il 9 Parabellum per chi può permetterselo.
I revolver Rhino arrivano in una valigetta in plastica che contiene con l’arma, il libretto di istruzioni, uno scovolo per la pulizia e ove previsto 3 lunette per il caricamento e un cacciavite per la regolazione della tacca di mira. Il revolver Rhino di Chiappa, anche nella configurazione con canna da 2” risulta massiccio ma l’utilizzo dell’Ergal per il telaio rende il peso abbastanza contenuto, questo varia da 700 grammi per la versione da 2” fino a 936 grammi per la versione da 6” in calibro .357 Mag. Si consideri che un modello convenzionale in acciaio, con canna da 6”, arriva a pesare circa 1,300 grammi. Naturalmente solo il telaio è realizzato in Ergal, la canna, il tamburo e altri elementi del meccanismo sottoposti a stress sono necessariamente fabbricati in acciaio.
Per tenere in sede la cartella laterale il revolver Rhino utilizza delle viti Torx, visibili sul lato destro dell’arma. Sullo stesso lato è presente la vite a taglio che tiene in sede il braccio del tamburo. Sono presenti degli sgusci bilaterali, ricavati sul telaio ove è opportuno posizionare il pollice durante il tiro, specialmente quando si utilizza lo scatto in doppia azione. Sul lato sinistro si nota il braccio del tamburo.
Sullo stesso lato troviamo la leva che comanda l’apertura dl tamburo. Tale leva, posizionata molto in alto, evita fastidiosi contatti del pollice durante il tiro. Quello che a prima vista sembra un cane in realtà è una leva, fornita di apposita zigrinatura apicale, che comanda il vero cane posizionato all’interno del telaio. Il modello in esame, è dotato di scatto in singola e doppia azione. Sul lato sinistro, dietro la tacca di mira, è presente un avviso di cane armato, composto da un piccolo elemento cilindrico di colore rosso, che fuoriesce dalla sua sede quando il revolver è impostato per sparare in singola azione. in questa modalità il cane rimane arretrato rispetto la condizione di scatto a riposo.
Tale sicura visiva si è resa necessaria in quanto il falso cane dopo essere stato arretrato, torna nella posizione di riposo originale. Altra particolarità del Rhino è il tamburo a sezione esagonale che limita l’ingombro dell’arma quando portata in fondina. Nel modello in prova con canna da 4”, è installato il mirino a fibra ottica fermato sul copri canna tramite due brugole e la tacca di mira regolabile. L’impugnatura in legno di noce a profilo dritto è gestibile anche da chi non ha una mano grande e a nostro avviso risulta ideale per il tiro istintivo, sparando i colpi in rapida successione. Il grilletto è facile da raggiungere e la sua configurazione smooth è ottimizzata per il tiro in doppia azione.
Nei modelli con canna superiore a 2”, altra rarità per le armi a rotazione, è ricavata la slitta Picatinny, lo standard per l’applicazione di ausili di mira e puntamento, come laser e torce tattiche. Nei modelli con canna da 6” tale slitta è ricavata anche nel copricanna superiore, risultando utile per l’applicazione di sistemi di mira a punto luminoso. La chiusura del tamburo che ha rotazione destrorsa, avviene tramite un perno posto sul cielo del castello che si inserisce in un apposito foro ricavato sul braccio del tamburo e sul perno di rotazione che si incerniera nella culatta. Il revolver Rhino è dotato di sicure automatiche che impediscono lo sparo se il tamburo non è perfettamente in chiusura mentre, una sorta di hammer block, impedisce al cane di entrare in contatto con il percussore se il grilletto non è premuto dall’utilizzatore. Il cane, disgiunto dalla leva di armamento dello stesso, posta esternamente, impedisce, rendendolo impossibile, spari accidentali in seguito a urti o cadute dell’arma.
Due parole sul rinculo. All’atto dello sparo la palla, spinta in avanti dai gas, acquistando un impulso in avanti, a causa dell’effetto fisico enunciato dal terzo principio delle dinamica, crea un impulso uguale e contrario in senso opposto, generando il rinculo. Anche se il rinculo può essere espresso matematicamente, questo è avvertito differentemente in relazione a chi spara. Il fastidio percepito sulla mano del tiratore sarà differente se a sparare con un .357 mag, sarà un Navy Seal addestrato, pesante 120 Kg, o un mingherlino, che non ha mai preso in mano un’arma, timoroso di vedersi sfuggire il revolver dalle mani. Altri fattori che possono variare detta sensazione sono lo stato d’animo del tiratore, si pensi a sparare tranquillamente in poligono o durante un’aggressione o ancora nel caso del fucile con il calcio poggiato sulla spalla, quanto gli strati di indumenti differentemente indossati attutiscano il colpo ricevuto.
Durante lo sparo, in aggiunta al rinculo, variando il punto d’appoggio rispetto l’asse della canna (solitamente e necessariamente collocato in basso per problemi meccanici) si crea il rilevamento (muzzle rise) che provoca un movimento verso l’alto della volata dell’arma. Questo effetto è ancora più fastidioso del rinculo e più accentuato con le armi corte di grosso calibro. Nel caso del revolver Rhino la canna collocata in basso rispetto un revolver convenzionale, oltre a far sì che il rinculo si scarichi orizzontalmente lungo l’asse del braccio che impugna l’arma, contribuendo a mitigarne il fastidio, provvede a diminuire efficacemente il rilevamento, ottenendo una rotazione minore. Questo effetto positivo è dovuto alla diminuzione della distanza del punto di appoggio, in questo caso la mano del tiratore, con l’asse della canna.
Si ottiene in questo modo di aumentare la cadenza delle cartucce sparate in successione, potendo riallineare le mire in minor tempo. Il neofita inoltre patirà meno la sensazione che l’arma salti via dalla mano.
Abbiamo testato il revolver Rhino 40 DS con diversi tipi di cartucce di fabbrica calibro .357 mag, alcune abbastanza spinte. Sia tirando con due mani o una mano il revolver ha dimostrato di essere gestibile anche con le cartucce più esuberanti, confermando la bontà dell’intuizione meccanica.
Il rilevamento contenuto ha permesso di effettuare serie veloci e precise. Merito della canna ottimamente realizzata sono state ottenute delle rosate molto concentrate alla distanza di 15 metri, sparando in doppia azione, con i fori che si toccavano uno con l’alto.
Una raccomandazione riguarda l’impugnatura con due mani in quanto, spostando la mano debole in avanti si rischia di ritrovarsi con il pollice annerito dai gas che fuoriescono dalla camera del tamburo. Nessun problema nel tiro a una mano in quanto l’incavo ricavato per il pollice, è risultato ideale per la nostra tecnica di tiro in doppia azione che prevede di posizionare il pollice stesso in basso, a cercare la punta dell’indice che impegna il grilletto. Appropriate per il tiro rapido sia il grilletto liscio che consente al dito di gestire al meglio la doppia azione, sia l’impugnatura ad andamento lievemente curvo e uniforme che permette di adattarci la mano, fasciandola alla perfezione.
Il revolver Rhino si sta facendo largo sui campi di tiro, avvantaggiando i tiratori impegnati nella specialità revolver, grazie al rinculo e rilevamento ridotti. La possibilità di usufruire di vari tipi di scatto alleggerito permette a chi gareggia o vuole solamente divertirsi al poligono, di adattare il revolver alle proprie esigenze. Le varie lunghezze di canna offrono al tiratore opportunità di impiegare il revolver per tiro sportivo o ludico mentre la configurazione con canna da 2”, è un’ottima scelta per difesa personale. I revolver hanno un prezzo che oscilla tra i 900,00 e i 1.300,00 euro di listino. Viste le prestazioni e la meccanica fuori dal comune ci sembra un’ottimo rapporto qualità prezzo. Certo, per quanti sono affezionati ai revolver tipo Colt o Smith & Wesson l’estetica deve essere un po’ digerita ma fatto l’occhio, i revolver Rhino hanno delle qualità al tiro che i modelli convenzionali non hanno.